Demonizzare la
stepchild adoption, negare agli omosessuali la
legalizzazione del diritto ad avere una
famiglia solo perché "diversi", non mi pare che sia
un comportamento umano saggio da cristiani; né tanto meno
mi pare opportuno, e serio, inscenare un festino in
piazza per fare il peana alla famiglia tradizionale con le
chitarre in mano come avvenuto nel Family Day del 30 gennaio
scorso. Suvvia! Quello visto e sentito, a Roma,
contro la richiesta di genitorialità dei gay, da parte di certi
benpensanti credenti cattolici e non, m'è parso la
pantomima di un improbabile medioevo di ritorno; e
magari ne riderei, se non mi sorgesse il dubbio che dietro la
parata trionfale della moralità della famiglia tradizionale, si
nascondano, in verità, richieste politiche di "violenza
legale", nei confronti degli omosessuali!
Ma come si fa a non capire che la condanna della
omofobia giustificata con "ragioni" di religione, e di ordine
social - naturale, tradiscono l'essenza stessa dell'essere cristiani?
Perché negare agli omosessuali il diritto di crearsi una
famiglia? Sono forse mostruosi animali malati? Non vivono forse in
società con i loro umani simili?
Che ha da temere la "sana famiglia tradizionale", nata dal
matrimonio di un uomo con una donna, dai
connubi degli omosessuali, e dalle loro dissimetriche
famiglie?
Perché ricorrere a nauseanti sdilinquimenti dogmatici per
negare una semplice evidenza, ovverosia che:
il diritto è un fenomeno sociale - il più civile e umano dei fenomeni
sociali, proprio secondo la massima "ubi societas ibi ius", e
viceversa "ubi ius ibi societas".
La società è cambiata, cambia vertiginosamente, giorno dopo
giorno. Di ciò bisogna prendere atto. Non si addice a una società
civile rispondere alla richiesta di legalità
dei diritti degli omosessuali, con una parallela "violenza
legale", frutto, questo sì, di intolleranze e di sospetti che non
possono che allontanarci sempre più dal comandamento del Cristo
che ci impone di amare il nostro prossimo.
Non è forse anche il "diverso" creatura
fatta a immagine e somiglianza di Dio?
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com