Il Miur ha bisogno del sostegno
Data: Domenica, 17 gennaio 2016 ore 03:30:00 CET Argomento: Redazione
Se si
considerassero i testi governativi "La buona scuola" e "Piano
nazionale scuola digitale" (ottobre 2015) come se fossero compiti
scolastici, ne deriverebbe un giudizio perentorio: la necessità di un
corso di sostegno per arginare il disorientamento e uno di recupero per
colmare le carenze di conoscenza. La prima sottolineatura (BLU)
riguarderebbe la dichiarata trasgressione dell'art. 3 della carta
costituzionale che pone "il pieno sviluppo della persona umana" a
fondamento della nostra società. La titolazione della legge 107, che
sostituisce la finalità educativa (legge 53/2003 art. 2) con
l'aggettivo nazionale, contrappone il "Piena sviluppo della persona
umana" (maieutica) all'istruzione (Da Sistema educativo di
istruzione e formazione a Sistema nazionale di istruzione e
formazione). Da un lato un sistema scolastico teso allo sviluppo e al
potenziamento delle capacità individuali, dall'altro lato
un'organizzazione che fa della cultura dominante la sua stella polare.
Da un lato l'istruzione è uno strumento educativo, dall'altro è la sua
finalità.
Un aneddoto introduce la seconda sottolineatura (SEMPRE BLU). Carlettoi
ne combinò una delle sue e il maestro lo punì: niente intervallo. Dovrà
rimanere in classe e sommare tutti i numeri che intercorrono tra 1 e
100.
Quando l'insegnante lo vide uscire con tutti i compagni andò su tutte
le furie e lo apostrofò.
Carletto, con un sorriso, gli consegnò un foglietto con il risultato
esatto: aveva riformulato il problema e soddisfatto la consegna. Aveva
osservato, rappresentando mentalmente la sequenza numerica, che la
somma delle cifre equidistanti dai due valori centrali (50,51) era una
costante: 101.
La nuova questione diventava: sommando 100 volte 50,5 (101/2) quale
risultato si ottiene?
Il fatto narrato mostra due procedimenti risolutivi: il maestro aveva
rappresentato il problema come somma delle singole cifre, Carletto
l'aveva ristrutturato iniziando dal risultato atteso.
Bottom-up e Top-down sono le denominazioni delle due strategie
progettuali. La prima è dispendiosa, spesso inefficace se applicata in
itinerari di ricerca; la seconda, che si avvale di rigorose modalità di
sviluppo, ha consentito la conquista di prestigiosi traguardi
(l'allunaggio, la costruzione di grattacieli, la gestione di un
supermercato ...).
Il bottom-up caratterizza i processi esecutivi che danno operatività a
strategie risolutive note.
Il Top-down consente di dominare la complessità: puntualizza il
risultato atteso e, per approssimazioni successive, scompone
progressivamente la situazione in sottoproblemi, fino al raggiungimento
di una situazione elementare.
Il comma 7 della legge 107 è inequivocabile sintomo di miopia
progettuale. Si trascrivono alcuni "obiettivi formativi individuati
come prioritari" che esplicitano le competenze che devono esibire gli
studenti al termine del loro percorso scolastico:
- potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di
laboratorio;
- prevenzione e contrasto della dispersione scolastica;
- valorizzazione della scuola intesa come comunità
attiva,aperta al territorio e in
grado di sviluppare e
aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale;
- apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del
numero di alunni e di studenti per classe;
- incremento dell'alternanza scuola-lavoro;
- valorizzazione di percorsi formativi
individualizzati;
- individuazione di percorsi e di
sistemi funzionali alla premialità;
- definizione di un sistema di orientamento.
Anche l'innovazione digitale è compromessa dall'approccio dal basso: la
didattica rappresenta il bersaglio dell'intervento ministeriale
(SOTTOLINEATURA ANCORA BLU).
Una corretta progettazione avrebbe richiesto l'assunzione di un'ottica
sistemica con un itinerario che
- prende avvio dalla specificazione degli obiettivi di cui si
sostanzia
la mission dell'istituzione, espressi sotto forma di competenze
generali (formazione);
- prosegue con l'identificazione delle capacità richieste
dall'esercizio
degli obiettivi formativi (educazione), con la formulazione di
strategie, con la capitalizzazione degli scostamenti tra i risultati
attesi e risultati conseguiti;
- continua con il coordinamento degli insegnamenti (istruzione) per
ottenerne la convergenza verso i traguardi concordati;
- termina con la progettazione dell'insegnante e la gestione dei
materiali predisposti ad hoc (didattica).
Formazione, Educazione, Istruzione "sostanziano" il DPR sull'autonomia
scolastica!
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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