Due note del prof. Ternullo
Data: Domenica, 16 agosto 2015 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Certo, un'analisi grossolana è questa; anzi, neanche il nome di analisi merita. Ma quale raffinato argomento può essere invocato per spiegare che ovunque c'è da alzare le mani su gente indifesa, in fuga, affamata, o su operai che protestano scioperando, o su gente che protesta per il caro vita o per una riunione del G8, o se c'è da occultare prove di stragi o se c'è da dirottare le indagini per delitti enormi verso binari morti, ecco che si muove compatta un'organizzazione di fedelissimi all'ordine ("delle tue corna", avrebbe detto Sciascia) che non capisce altro che questo: che il suo onore è l'obbedienza cieca, pronta, assoluta a chiunque comandi. Ed ecco in azione il gen. Bava Beccaris, i celerini di Reggio Emilia e di Catania, l'ammiraglio Henke, il generale La Bruna, il capitano Maletti, l'agente del Sid Giannettini, il generale dei carabinieri Musumeci, i massacratori di Aldrovandi e di Cucchi, i depistatori di Ustica, tutti mossi dallo stesso spirito con il quale la polizia greca bastona i rifugiati di Kos.

Breve riassunto dei duecento anni precedenti: Dopo che l'Inghilterra ebbe invaso e divorato il mondo intero (ma sempre con estremo rispetto dell'etichetta, come osservava Alfredo Panzini, quello delle "Ostriche di San Damiano", e senza mai omettere il rito del te delle cinque), quando alla fine capiì che per continuare a tenerlo sottomesso doveva spendere di più di quanto gli rendeva la sua politica di rapina, lo abbandonò al suo destino e quando gli ex colonizzati tentarono di entrare nella c.d. "madre patria" si sentirono rispondere: "In Africa gli africani! Ognuno a casa sua!" (che poi, si osservi incidentalmente, è la stessa cosa che dicono i fascisti nostrani i quali, dopo avere rivendicato il diritto degli italiani a entrare in Libia, Eritrea, Etiopia etc., ora invocano il principio "Ognuno a casa sua", quando sono gli africani che vorrebbero venire a far visita a noi).
Alle richieste italiane che il problema degli immigrati fosse affrontato da tutta l'Europa, Inghilterra compresa, Cameron aveva replicato formulando la celebre dottrina "A ognuno le sue rogne", ma quando gli immigrati cominciarono a premere a Calais, ecco il Prime Minister invocare il muro da costruirsi a spese dell'Europa! Ma non è che Pulcinella più che una maschera napoletana sia una maschera inglese?

prof. Maurizio Ternullo
astronomo presso Istituto Nazionale di Astronomia - Osservatorio di Catania





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