Nascita ed educazione dei bambini di oggi
Data: Giovedì, 21 maggio 2015 ore 18:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Sono competenti, rapidi nell’apprendere la tecnologia e nel padroneggiarla. Comunicano con facilità anche con gli adulti. E le famiglie devono riconoscere se si tratta di un bisogno o di un capriccio. Ce lo spiegano le nuove ricerche pedagogiche. Il dato che impressiona dei bambini di oggi è la competenza, la rapidità con cui s’impadroniscono della tecnologia. Come padroneggiano il telefonino, il computer, il tablet. I genitori di oggi hanno un’importante responsabilità che è rappresentata non solo dal ruolo genitoriale, dall’aspetto educativo-affettivo, ma nell’educazione dei figli c’è, anche, la capacità di trasmettere le competenze della socialità, dell’interazione con gli altri, competenze che la scuola continua a porre come finalità del processo didattico-educativo, dopo la famiglia che, non dimentichiamo, ha il ruolo prioritario nell’ educazione dei figli.  La gran parte dei genitori non conosce le multiple funzioni del telefono, perché il bisogno degli adulti di utilizzare il telefono consiste nell’obiettivo di consentire una  comunicazione,  di trasmettere informazioni… Enorme, insomma, la quantità di stimoli oggi, per i bambini. Si pensi a internet che già frequentano a 4-5 anni. Bisognerebbe aiutarli a ordinare e soprattutto a costruire delle priorità a dare ordine e valore, sin da piccoli, al loro impegno per lo studio,  rispettando la loro età e programmando le scelte insieme a loro. Oggigiorno i figli arrivano tardi nel percorso di vita di una giovane coppia, un figlio è per molti una sorta di completamento della coppia. Spesso, per scelte motivate, il figlio è unico, per via delle enormi responsabilità che una coppia giovane, impegnata professionalmente, deve affrontare quotidianemente. Pertanto, oggi, le aspettative dei genitori sono diverse. C’è la tendenza a programmare il loro percorso di crescita, di considerarli dei piccoli adulti  di viverli più grandi di quanto non siano. In alcuni incontri scolastici si incontrano mamme, che raccontano di figli ingestibili, che si oppongono alle regole. Loro dialogano alla pari in qualche modo e contrattano con i figli.  È normale che quei bambini puntino i piedi, tentino di fare come piace a loro. Basterebbe semplicemente far capire che ciò che dice un genitore va rispettato, senza troppe storie! L’obbedienza e l’ordine sono principi importanti ma erano più principi dell’educazione del passato, anche se, comunque,  anche oggi è necessario che un bambino  comprenda che ciò che dice un genitore è giusto e va rispettato così come va rispettato ciò che dice un insegnante in classe. Questo per il loro bene e per trasmettere il senso del “come bisogna stare nel mondo”. Compito arduo sia per la famiglia che per la scuola,  che nonostante siano due ruoli differenti sono comunque l’uno il completamento dell’altro. La famiglia non deve essere  in competizione con la scuola, perché la scuola è il luogo in cui continua l’educazione dei bambini e degli adolescenti.  Occorre un sostegno molto forte sia dei genitori, che della scuola, per dare a ciascuno alunno la giusta capacità di raggiungere il proprio successo formativo. Sono, ancora una volta, i Paesi del nord quelli in cui i bambini raggiungono risultati di gran lunga superiori.  Inoltre c’è poca attenzione ai bisogni di un bambino e molto dipende dal disorientamento degli adulti, che sanno essere affettivi ma non riescono a comprendere che bisogna capire cosa un figlio vuole cercando di mediare e non imporre le volontà progettuale dei genitori. Alcuni genitori si chiedono se i figli sono felici e si preoccupano per questo, senza tener conto che i bisogni e i motivi di un bimbo cambiano di anno in anno, se non più di frequente. Esistono anche le criticità, le esperienze negative, che aiutano a crescere. E’ bene che un genitore riconosca e dia importanza a ciò che i figli vogliono cercando di comprendere se queste scelte sono coerenti con il loro percorso di crescita, senza forzature e senza imposizioni, rispettando le loro giuste inclinazioni. Che ruolo ha la scuola, a questo punto? Gli insegnanti incolpano le famiglie che non educano al rispetto del ruolo, le famiglie sostengono che gli insegnanti non sanno più farsi rispettare. Ancora una volta l’educazione ruota intorno alle esigenze di famiglia e scuola e non ai bisogni profondi del bambino, che vanno rispettati. Bisogna saperli riconoscere e valorizzarli. Dove sbagliano molti genitori? Nell’iperprotezione o nell’eccessiva libertà. Quindi non bisogna tenerli chiusi a casa ma neanche dare loro sin da piccoli troppa libertà di scegliere senza mediazione, senza il dialogo con l’adulto. Le regole educative vanno impartite con fermezza soprattutto quando i figli sono piccoli. E’ necessario dare le giuste spiegazioni ai loro comportamenti, alle loro scelte per strutturare il loro carattere e fare in modo che le loro energie positive diventino la loro forza. Razionalizzare nelle scelte, farli riflettere insieme ai genitori e non scegliere per emozioni, perché si tratterebbe di scelte istintive che rischierebbero di finire.  Allora qual è il giusto ruolo di un genitore oggi, ricordando che è un compito  arduo e complesso che dura tutta la vita? I genitori essendo i primi amici di un bambino, crescono insieme a loro e devono essere il giusto equilibrio tra protezione ed educazione alla socialità, al sapersi relazionare con gli altri, rispettando per prima cosa sé stessi.

rosita.ansaldi@tin.it







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