Satura lanx. I puntini sulle 'i'
Data: Lunedì, 09 marzo 2015 ore 08:30:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


C’erano una volta le “tre i”, tutte agghindate e vestite a festa, col cappello in testa, annunciavano il verbo di Re Silvio da Arcore: “Internet, inglese, impresa”! Era questa la sorpresa della destra italiana di marca berlusconiana. Un ritornello durato quasi un ventennio, versione algida e prosaica dello slogan fascista “libro e moschetto, fascista perfetto”!

Bandito qualsiasi arcaismo si ripensava il futuro a suon di revisionismo! E così a Letizia e Maria Stella toccava l’impresa, ardua, di riformare la cultura italiana, purgandola da decenni di dominio catto-comunista. Ma per evitare di parlare in vano, si cercava anche l’appoggio del Vaticano.

Serve un nuovo umanesimo, suggerivano Ruini, Bagnasco e Benedetto! L’uomo è il centro dell’universo e la terra non ha mai girato intorno al sole. Aveva capito tutto Bellarmino, abile a condannare l’eretico Giordano Bruno e lo scienziato Galilei. È tutta colpa di Copernico, suvvia. E quella favola, poi, diffusa dai comunisti, che l’uomo derivi dalla scimmia. Ma, per favore, non esiste più pudore! l’uomo è stato creato a immagine dell’Onnipotente! Bandiamo allora la teoria dell’evoluzione, potenziamo l’ora di religione e cantiamo lodi all’embrione. Abbiamo bisogno di certezze e non di sottigliezze e con sano vitalismo cantiamo in coro: no al relativismo! Sarà fatto, rispondevano Letizia e Maria Stella.

Ma un bel giorno arriva Ilda la rossa che al cavaliere vuol scavare la fossa e con un colpo di sciabola decapita le “tre i”. Perso il cappello, le “tre i” si trasformano nelle sbarre di una prigione, che Ilda la rossa vorrebbe nuova magione di ser Berluscone.

Povere “tre i”! che fine indegna. Ma, quando tutto sembra spacciato, ecco sopraggiungere un mago mascarato, un comico istrione, che detesta ser Berluscone, ma gli ruba il minestrone e, con gagliardo trucco, trasforma la telecrazia catodica in webbocrazia ipocrita.

Abile mossa che, scavata la fossa del cavaliere, resuscita due delle “tre i”: internet e impresa per costringere i partiti alla resa!

E così i fidi alfieri  Dibba e Dima, irriverenti, rinunciano all’indennità in nome dell’onesta! E con i soldi restituiti potrà nascere un’ impresa al giorno per togliere la crisi di torno.

“Guadagno 3mila euro al mese – tuona Dibba – e posso permettermi qualsiasi cosa tranne un appartamento che avrei potuto comprare se non avessi restituito i soldi”.

“Per accedere a questo fondo non sono richieste garanzie, basta avere un’idea imprenditoriale – chiarisce Dima – Ogni azienda potrà accedere a un finanziamento fino a 25mila euro al mese che dovrà restituire in dieci anni. I soldi resi serviranno a finanziare altre imprese, si attiverà così un circolo virtuoso che nei prossimi dieci anni consentirà di aiutare oltre 40 imprese al mese”.

Eppure, per amore della verità, Dibba e Dima non la dicono tutta sull’indennità! L’indennità ammonta a circa cinquemila che, con diaria e rimborsi, fanno quasi quindicimila. Dividere tremila è allora poca cosa e diventa un investimento se l’impresa è riconoscente.

Finisce qui la breve storia delle “tre i”, che dopo la decapitazione non rinunciano alla tenzone.  Sono rimaste in due, è vero. E la terza? La terza si è trasformata in un “vaffa” sincero!

Nino Arrigo - Ecodeimonti.it





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