PON: Obbligo o Disponibilità DSGA ed Assistenti amministrativi?
Data: Sabato, 19 luglio 2014 ore 15:42:39 CEST
Argomento: Comunicati


Gentili colleghi, da DSGA vi invito ad effettuare un’azione comune che partendo da questa mia e-mail si estenda come QUESITO a tutti i colleghi iscritti e assistenti amministrativi che proprio malgrado sono coinvolti nei progetti PON - POR che stanno sommergendo burocraticamente gli uffici di segreteria.
QUESITO da proporre sul sito Anquap ed estendere a tutti gli iscritti anche ad altri sindacati come un referendum, o affidare ad una società di indagini di mercato.
Le ragioni? LAVORARE SERENAMENTE E AD ORARI REGOLARI E’ DIVENTATO IMPOSSIBILE
Il meccanismo perverso che si è innescato ci sta inghiottendo come in una voragine.
Dei risvolti sui problemi di salute nemmeno a parlarne.
Questa la risposta ANP Piemonte ad un quesito riguardante il rifiuto delle AA a svolgere compiti per PON FSE. L’Associazione Nazionale Presidi dice “Non si ritiene … che possano legittimamente rifiutarsi di svolgere un lavoro inerente ad un progetto PON FSE (scansione di alcuni documenti sospendendo il lavoro in corso non urgente), durante il normale orario di servizio”. Non ho l’autorità dell’ANP ma mi permetto di dissentire dal loro parere perché la normativa specifica per la gestione dei PON prescrive che le relative  attività vadano svolte in orario straordinario oltre quello d’obbligo e vadano retribuite. Ed aggiungo anche se un’attività non è urgente sul momento, lo può diventare perché comunque occuparsi di altro va a discapito delle scadenze che quotidianamente si accumulano sulle scrivanie e c’è sempre qualcosa dell’ordinario che verrà via via sempre più trascurato fino a non poterne più gestire il pregresso se non con ulteriori straordinari che nessuno è disposto a fare .
Sono moltissimi i colleghi DSGA che lamentano una situazione di grave squilibrio tra compiti e funzioni di progetto e i compiti del DSGA e degli assistenti amministrativi rispetto all’ordinaria amministrazione, la quale, quando va bene è gestita da TUTTE risorse umane altamente competenti e responsabili.
Ricordo a me stessa che il DSGA è responsabile dell’efficienza e della produttività, ma non può scegliersi il personale ATA;
innescare azioni disciplinari nemmeno a parlarne, assorbono energie in termini di tempi che i rarissimi esiti positivi che rilasciano ne fanno strumenti deludenti.
Pertanto il lavoro di segreteria subisce rallentamenti anche gravi dovuti alla necessità di occuparsi di PON in orario lavorativo ordinario (ricevimento e smistamento, a valanghe, di e-mail quotidiane a contenuto Pon, Ditte o fornitori che chiedono spiegazioni o inserimenti albo fornitori, ditte coinvolte che pretendono giustamente, aggiungo, chiarimenti di varia natura, risorse di progetto che chiedono supporto vario o certificazioni ed attestazioni, sia per progetti in corso sia per progetti chiusi, ispezioni di vario livello con richieste integrazioni documentali anche di progetti anni pregressi 2007-2008- 2009 ecc. anche di scuole accorpate E TUTTO IN ORARIO ORDINARIO DI SERVIZIO A SCAPITO DELL’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE.
La scuola di titolarità di chi scrive ha all’attivo oltre 80 codici Progetti PON ereditati nel corso dei vari dimensionamenti. Quindi se gli AA non danno la disponibilità ad effettuare le attività dei PON due paiono le possibili soluzioni: si fa tutta la gestione amministrativa il Direttore sga (che si dichiara disponibile) o la scuola non deve/può aderire ai PON. E allora direste “MAI PROFERIRE QUEST’ULTIMA PARTE DELLA FRASE “………Capisco, c’e dietro un lavoro di orientamento alunni nella scelta dell’istituto, di professionalità formate che andrebbero accantonate, di blocco di un reticolato indotto sul territorio che economicamente ha forti aspettative sui progetti.
Ma, se la prassi ormai consolidata è quella appena emersa. Non permettiamo che si scarichi esclusivamente sul personale Assistente amministrativo e sul Dsga interni al singolo Istituto il peso della responsabilità dei benefici economici dell’indotto sul territorio e sul complesso scuola, ma pretendiamo di esternalizzare il servizio strettamente amministrativo.
IN MANCANZA DI DISPONIBILITA’ INTERNA, PRETENDENDIAMO L’OBBLIGO DEL DS DI CHIEDERE RISPOSTA SCRITTA DI DISPONIBILITA’ AL DSGA, ALLO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ STRAORDINARIA RETRIBUITA E DI CONSEGUENZA AL PERSONALE ATA SULL’ ATTIVITA’ DI PROGETTO, ANCOR PRIMA DELLA APPROVAZIONE DEL POF.
Il D.S., contestualmente alla richiesta di disponibilità al personale ATA dovrebbe precisare quale supporto è richiesto, in quali giorni, per quante ore al giorno, da che ora a che ora, per quante ore in totale, invece di chiede di firmare una cambiale in bianco.
In caso di diniego da parte del Dsga, dare l’opportunità alla scuola di affidare l’attività di progetto ad organismi esterni precostituiti, ad esempio con graduatorie provinciali, così come per gli assistenti amministrativi, poter dare l’incarico a dipendenti in servizio presso altre scuole o personale in seno agli USP, D.s.g.a. in pensione, utilizzati , soprannumerari, inidonei e quant’altro; molti dei quali sicuramente ben lieti di aderire a proposte del genere.
Con soluzioni nuove, il personale interno lavorerebbe con più serenità, in caso di rifiuto di disponibilità, non rischierebbe di inimicarsi il D.S. di turno, non sarebbe sotto scacco costante di non poter rifiutare, una cortesia, in orario ordinario, per “ timore reverenziale” verso il proprio superiore su questo o quel progetto, la torta potrebbe essere spartita con meno fibrillazioni di carattere sindacale, si renderebbe disponibile internamente durante l’orario ordinario una figura amministrativa di progetto, senza che nessuno sia portato ad accettare suo malgrado dietro velate richieste da parte del Dirigente scolastico di dare il proprio contributo e “sacrificarsi per amore della scuola”, già sacrifichiamo tanto del nostro tempo.
Diamo forza al personale ATA!
Fin’ora difficilmente si è negata l’attività di progetto, pur senza esserne coinvolti giuridicamente ed economicamente in forza di un contratto di nomina specifico, e certamente lo si fa per spirito di collaborazione.
Manca però la correttezza “etica” in ciò che siamo costretti a subire, tutto ciò è diventato ormai prassi consolidata e quando manca una norma si sa che la prassi diventa regola.
La norma è una cosa, ma in pratica la musica è molto diversa. Il DSGA come gli assistenti amministrativi sono obbligati a rendicontare l’attività di un progetto in corso, fuori dal normale orario di servizio, ma di fatto “costretti” a svolgere la maggior parte delle attività di progetto anche in orario ordinario con un lavoro che va ben oltre le ore effettivamente retribuite.
CHIEDIAMO CHE LE ISPEZIONI DI PROGETTO VADANO FATTE ESCLUSIVAMENTE IN ORARIO STRAORDINARIO CON COSTI A CARICO DEI FONDI STRUTTURALI, PERCHÉ NON SI POSSONO SACRIFICARE I FONDI GIÀ ESIGUI DEL MOF, PER TUTTA L’ATTIVITÀ ESTRANEA AL NORMALE FUNZIONAMENTO, SOPRATTUTTO SE E’ RICHIESTA LA PRESENZA DEL PERSONALE ATA O DEL DSGA DI TURNO, MAGARI ESTRANEO A PROGETTI DI VECCHIA DATA.
Poiché le domande che mi vengono in mente sono parecchie so che molte non otterranno una risposta esaustiva per via di norme e regolamenti e di un coacervo di sovrapposizioni di disposizioni attuative e che nemmeno il migliore avvocato amministrativista potrà darmi una risposta certa immediata.
Allora mi chiedo, perché non coalizzarci in una azione anche legale che finalmente metta fine a questa forte ingerenza da parte dell’AUTORITA’ DI GESTIONE che sta facendo il bello e il cattivo tempo nelle amministrazioni scolastiche con buona pace dei Dirigenti.
Pretendere il dettaglio dei compiti e delle funzioni nell’ambito di progetto considerato il ruolo del DSGA nel CCNL vigente e se deve essere costretto a coprire anche il ruolo di un assistente amministrativo è pertanto se deve essere incaricato della responsabilità dell’archiviazione delle pratiche.
L’attività va prestata in orario straordinario pertanto al di fuori delle ore di servizio ordinario rendicontata con la presenza nelle riunioni del GOP con firma di presenza e pertanto deve essere data disponibilità allo svolgimento della stessa
Considerato che:
1° Le attività dei PON devono essere obbligatoriamente svolte in orario aggiuntivo.
2° Fermo restando che ognuno può aderire e lavorare sui PON liberamente per convinzione,
convenienza, opportunità ecc..
3° Nessuno è obbligato a svolgere oneri aggiuntivi oltre il normale orario di servizio: è una norma
generale che non necessita di particolari spiegazioni.
Estratto normativa di riferimento:
Prot.n. AOODGAI - 3760 Roma, 31 marzo 2010
Prot.n. AOODGAI/2373 Roma, 26/02/2013
Io sostengo la tesi della non obbligatorietà della partecipazione ai PON da parte del dsga motivando tale assunto dal fatto che in Italia nessun dipendente pubblico e privato è obbligato a svolgere lavoro straordinario (e i PON si svolgono con prestazione di lavoro straordinario)oltre l'orario d'obbligo previsto dal contratto nazionale. Succede che alcuni dsga ritenendosi categoria unica ed eccezionale, perchè molto preparata professionalmente e con particolare grande senso di responsabilità e spirito di abnegazione da Salvatori della Patria, sostengono al contrario di ritenersi obbligati "perché senza la figura del dsga i PON non si possono fare". Il ritenersi "indispensabili" fa andare in estasi molti colleghi dsga a tal punto da impedirgli di cercare ed esercitare i propri diritti. l Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsabile, con il Dirigente scolastico, delle attività dal punto di vista amministrativo contabile ed è membro di diritto del gruppo operativo di Piano.
La partecipazione al Gruppo è limitata alle riunioni che prevedono la verifica e/o la gestione dei piani finanziari dei progetti, nonché in tutte le altre attività dove la figura del DSGA sia ritenuta indispensabile.
P.S.: eroismo inutile, che aggiunge la beffa al danno.
Io ribadisco che i d.s.g.a. sono come tutti gli altri lavoratori impiegati dipendenti (tra l'altro non dirigenti) e che è anomalo che gli stessi ritengano di non poter avere gli stessi diritti degli altri, quale per esempio quello di poter liberamente aderire ai PON valutando le proprie esigenze di famiglia, i propri interessi, le proprie scelte personali e non ultime le proprie esigenze di carattere fiscale al pari di docenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi, esperti esterni e dello stesso dirigente scolastico (tutte figure che se vogliono non aderiscono ai PON). Quindi il d.s.g.a. sarebbe una specie particolare? E in cambio di tale particolarità che riduce i diritti (come anche quello di non poter CHIEDERE IL PART-TIME, previsto però da specifica norma) vi pare abbia uno stipendio e un trattamento giuridico di favore? Vi pare che il carico delle responsabilità si equiparato allo stipendio percepito ?
Capisco che siamo in tempo di crisi ma…..
… Perchè continuare ad abbassare la testa ed essere accondiscendenti sempre e comunque!
Facciamoci promotori di una battaglia a suon di passaparola, gira la mia e-mail a tutti i colleghi che conosci.

Il D.s.g.a.
Maria Grazia Caputo
marziacaputo104@gmail.com





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