Gentili colleghi, da
DSGA vi invito ad effettuare un’azione comune che partendo da questa
mia e-mail si estenda come QUESITO a tutti i colleghi iscritti e
assistenti amministrativi che proprio malgrado sono coinvolti nei
progetti PON - POR che stanno sommergendo burocraticamente gli uffici
di segreteria.
QUESITO da proporre sul sito Anquap ed estendere a tutti gli iscritti
anche ad altri sindacati come un referendum, o affidare ad una società
di indagini di mercato.
Le ragioni? LAVORARE SERENAMENTE E AD ORARI REGOLARI E’ DIVENTATO
IMPOSSIBILE
Il meccanismo perverso che si è innescato ci sta inghiottendo come in
una voragine.
Dei risvolti sui problemi di salute nemmeno a parlarne.
Questa la risposta ANP Piemonte ad un quesito riguardante il rifiuto
delle AA a svolgere compiti per PON FSE. L’Associazione Nazionale
Presidi dice “Non si ritiene … che possano legittimamente rifiutarsi di
svolgere un lavoro inerente ad un progetto PON FSE (scansione di alcuni
documenti sospendendo il lavoro in corso non urgente), durante il
normale orario di servizio”. Non ho l’autorità dell’ANP ma mi permetto
di dissentire dal loro parere perché la normativa specifica per la
gestione dei PON prescrive che le relative attività vadano svolte
in orario straordinario oltre quello d’obbligo e vadano retribuite. Ed
aggiungo anche se un’attività non è urgente sul momento, lo può
diventare perché comunque occuparsi di altro va a discapito delle
scadenze che quotidianamente si accumulano sulle scrivanie e c’è sempre
qualcosa dell’ordinario che verrà via via sempre più trascurato fino a
non poterne più gestire il pregresso se non con ulteriori straordinari
che nessuno è disposto a fare .
Sono moltissimi i colleghi DSGA che lamentano una situazione di grave
squilibrio tra compiti e funzioni di progetto e i compiti del DSGA e
degli assistenti amministrativi rispetto all’ordinaria amministrazione,
la quale, quando va bene è gestita da TUTTE risorse umane altamente
competenti e responsabili.
Ricordo a me stessa che il DSGA è responsabile dell’efficienza e della
produttività, ma non può scegliersi il personale ATA;
innescare azioni disciplinari nemmeno a parlarne, assorbono energie in
termini di tempi che i rarissimi esiti positivi che rilasciano ne fanno
strumenti deludenti.
Pertanto il lavoro di segreteria subisce rallentamenti anche gravi
dovuti alla necessità di occuparsi di PON in orario lavorativo
ordinario (ricevimento e smistamento, a valanghe, di e-mail quotidiane
a contenuto Pon, Ditte o fornitori che chiedono spiegazioni o
inserimenti albo fornitori, ditte coinvolte che pretendono giustamente,
aggiungo, chiarimenti di varia natura, risorse di progetto che chiedono
supporto vario o certificazioni ed attestazioni, sia per progetti in
corso sia per progetti chiusi, ispezioni di vario livello con richieste
integrazioni documentali anche di progetti anni pregressi 2007-2008-
2009 ecc. anche di scuole accorpate E TUTTO IN ORARIO ORDINARIO DI
SERVIZIO A SCAPITO DELL’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE.
La scuola di titolarità di chi scrive ha all’attivo oltre 80 codici
Progetti PON ereditati nel corso dei vari dimensionamenti. Quindi se
gli AA non danno la disponibilità ad effettuare le attività dei PON due
paiono le possibili soluzioni: si fa tutta la gestione amministrativa
il Direttore sga (che si dichiara disponibile) o la scuola non deve/può
aderire ai PON. E allora direste “MAI PROFERIRE QUEST’ULTIMA PARTE
DELLA FRASE “………Capisco, c’e dietro un lavoro di orientamento alunni
nella scelta dell’istituto, di professionalità formate che andrebbero
accantonate, di blocco di un reticolato indotto sul territorio che
economicamente ha forti aspettative sui progetti.
Ma, se la prassi ormai consolidata è quella appena emersa. Non
permettiamo che si scarichi esclusivamente sul personale Assistente
amministrativo e sul Dsga interni al singolo Istituto il peso della
responsabilità dei benefici economici dell’indotto sul territorio e sul
complesso scuola, ma pretendiamo di esternalizzare il servizio
strettamente amministrativo.
IN MANCANZA DI DISPONIBILITA’ INTERNA, PRETENDENDIAMO L’OBBLIGO DEL DS
DI CHIEDERE RISPOSTA SCRITTA DI DISPONIBILITA’ AL DSGA, ALLO
SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ STRAORDINARIA RETRIBUITA E DI CONSEGUENZA AL
PERSONALE ATA SULL’ ATTIVITA’ DI PROGETTO, ANCOR PRIMA DELLA
APPROVAZIONE DEL POF.
Il D.S., contestualmente alla richiesta di disponibilità al personale
ATA dovrebbe precisare quale supporto è richiesto, in quali giorni, per
quante ore al giorno, da che ora a che ora, per quante ore in totale,
invece di chiede di firmare una cambiale in bianco.
In caso di diniego da parte del Dsga, dare l’opportunità alla scuola di
affidare l’attività di progetto ad organismi esterni precostituiti, ad
esempio con graduatorie provinciali, così come per gli assistenti
amministrativi, poter dare l’incarico a dipendenti in servizio presso
altre scuole o personale in seno agli USP, D.s.g.a. in pensione,
utilizzati , soprannumerari, inidonei e quant’altro; molti dei quali
sicuramente ben lieti di aderire a proposte del genere.
Con soluzioni nuove, il personale interno lavorerebbe con più serenità,
in caso di rifiuto di disponibilità, non rischierebbe di inimicarsi il
D.S. di turno, non sarebbe sotto scacco costante di non poter
rifiutare, una cortesia, in orario ordinario, per “ timore
reverenziale” verso il proprio superiore su questo o quel progetto, la
torta potrebbe essere spartita con meno fibrillazioni di carattere
sindacale, si renderebbe disponibile internamente durante l’orario
ordinario una figura amministrativa di progetto, senza che nessuno sia
portato ad accettare suo malgrado dietro velate richieste da parte del
Dirigente scolastico di dare il proprio contributo e “sacrificarsi per
amore della scuola”, già sacrifichiamo tanto del nostro tempo.
Diamo forza al personale ATA!
Fin’ora difficilmente si è negata l’attività di progetto, pur senza
esserne coinvolti giuridicamente ed economicamente in forza di un
contratto di nomina specifico, e certamente lo si fa per spirito di
collaborazione.
Manca però la correttezza “etica” in ciò che siamo costretti a subire,
tutto ciò è diventato ormai prassi consolidata e quando manca una norma
si sa che la prassi diventa regola.
La norma è una cosa, ma in pratica la musica è molto diversa. Il DSGA
come gli assistenti amministrativi sono obbligati a rendicontare
l’attività di un progetto in corso, fuori dal normale orario di
servizio, ma di fatto “costretti” a svolgere la maggior parte delle
attività di progetto anche in orario ordinario con un lavoro che va ben
oltre le ore effettivamente retribuite.
CHIEDIAMO CHE LE ISPEZIONI DI PROGETTO VADANO FATTE ESCLUSIVAMENTE IN
ORARIO STRAORDINARIO CON COSTI A CARICO DEI FONDI STRUTTURALI, PERCHÉ
NON SI POSSONO SACRIFICARE I FONDI GIÀ ESIGUI DEL MOF, PER TUTTA
L’ATTIVITÀ ESTRANEA AL NORMALE FUNZIONAMENTO, SOPRATTUTTO SE E’
RICHIESTA LA PRESENZA DEL PERSONALE ATA O DEL DSGA DI TURNO, MAGARI
ESTRANEO A PROGETTI DI VECCHIA DATA.
Poiché le domande che mi vengono in mente sono parecchie so che molte
non otterranno una risposta esaustiva per via di norme e regolamenti e
di un coacervo di sovrapposizioni di disposizioni attuative e che
nemmeno il migliore avvocato amministrativista potrà darmi una risposta
certa immediata.
Allora mi chiedo, perché non coalizzarci in una azione anche legale che
finalmente metta fine a questa forte ingerenza da parte dell’AUTORITA’
DI GESTIONE che sta facendo il bello e il cattivo tempo nelle
amministrazioni scolastiche con buona pace dei Dirigenti.
Pretendere il dettaglio dei compiti e delle funzioni nell’ambito di
progetto considerato il ruolo del DSGA nel CCNL vigente e se deve
essere costretto a coprire anche il ruolo di un assistente
amministrativo è pertanto se deve essere incaricato della
responsabilità dell’archiviazione delle pratiche.
L’attività va prestata in orario straordinario pertanto al di fuori
delle ore di servizio ordinario rendicontata con la presenza nelle
riunioni del GOP con firma di presenza e pertanto deve essere data
disponibilità allo svolgimento della stessa
Considerato che:
1° Le attività dei PON devono essere obbligatoriamente svolte in orario
aggiuntivo.
2° Fermo restando che ognuno può aderire e lavorare sui PON liberamente
per convinzione,
convenienza, opportunità ecc..
3° Nessuno è obbligato a svolgere oneri aggiuntivi oltre il normale
orario di servizio: è una norma
generale che non necessita di particolari spiegazioni.
Estratto normativa di riferimento:
Prot.n. AOODGAI - 3760 Roma, 31 marzo 2010
Prot.n. AOODGAI/2373 Roma, 26/02/2013
Io sostengo la tesi della non obbligatorietà della partecipazione ai
PON da parte del dsga motivando tale assunto dal fatto che in Italia
nessun dipendente pubblico e privato è obbligato a svolgere lavoro
straordinario (e i PON si svolgono con prestazione di lavoro
straordinario)oltre l'orario d'obbligo previsto dal contratto
nazionale. Succede che alcuni dsga ritenendosi categoria unica ed
eccezionale, perchè molto preparata professionalmente e con particolare
grande senso di responsabilità e spirito di abnegazione da Salvatori
della Patria, sostengono al contrario di ritenersi obbligati "perché
senza la figura del dsga i PON non si possono fare". Il ritenersi
"indispensabili" fa andare in estasi molti colleghi dsga a tal punto da
impedirgli di cercare ed esercitare i propri diritti. l Direttore dei
Servizi Generali e Amministrativi è responsabile, con il Dirigente
scolastico, delle attività dal punto di vista amministrativo contabile
ed è membro di diritto del gruppo operativo di Piano.
La partecipazione al Gruppo è limitata alle riunioni che prevedono la
verifica e/o la gestione dei piani finanziari dei progetti, nonché in
tutte le altre attività dove la figura del DSGA sia ritenuta
indispensabile.
P.S.: eroismo inutile, che aggiunge la beffa al danno.
Io ribadisco che i d.s.g.a. sono come tutti gli altri lavoratori
impiegati dipendenti (tra l'altro non dirigenti) e che è anomalo che
gli stessi ritengano di non poter avere gli stessi diritti degli altri,
quale per esempio quello di poter liberamente aderire ai PON valutando
le proprie esigenze di famiglia, i propri interessi, le proprie scelte
personali e non ultime le proprie esigenze di carattere fiscale al pari
di docenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi,
esperti esterni e dello stesso dirigente scolastico (tutte figure che
se vogliono non aderiscono ai PON). Quindi il d.s.g.a. sarebbe una
specie particolare? E in cambio di tale particolarità che riduce i
diritti (come anche quello di non poter CHIEDERE IL PART-TIME, previsto
però da specifica norma) vi pare abbia uno stipendio e un trattamento
giuridico di favore? Vi pare che il carico delle responsabilità si
equiparato allo stipendio percepito ?
Capisco che siamo in tempo di crisi ma…..
… Perchè continuare ad abbassare la testa ed essere accondiscendenti
sempre e comunque!
Facciamoci promotori di una battaglia a suon di passaparola, gira la
mia e-mail a tutti i colleghi che conosci.
Il D.s.g.a.
Maria Grazia Caputo
marziacaputo104@gmail.com