Il comunicattivo. Bello, fare il Dirigente così!
Data: Mercoledì, 21 maggio 2014 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Redazione


Ancora, fino alla metà degli anni 90 del secolo scorso, il Collegio docenti aveva la facoltà di scegliere, ad inizio dell'a. s., democraticamente e liberamente, con voto a scrutinio segreto, il proprio vice preside - ossia - come si dice oggi- il collaboratore del D. S. In seguito all'autonomia, con la riforma di Luigi Berlinguer, ministro della Pubblica Istruzione, dal 1996 al 2000, la scelta elettiva fu, di fatto, abolita.
Da allora, il collaboratore vicario viene cooptato direttamente, per atto d'imperio, dal Dirigente scolastico. E Il prescelto, l'unto, sa che se vuole avere chances di lunga durata, e comandare e far carriera a latere, deve essere l'immagine speculare del suo Capo; deve essere, o far finta di essere, in simbiosi con Lui: conoscerne i tic e giustificarli, sempre; assecondare con compiacenza le sue nevrosi, le idiosincrasie; condividere (o far finta di condividere) le idee, i progetti, le finalità educative, che il Capo propone, e, soprattutto, deve essere sempre a sua disposizione; sopperire, se il caso, alle sue deficienze strutturali, caratteriali, alle sue dimenticanze, alle sue eventuali inadempienze burocratiche.
Per il resto, come dice il proverbio nostrano: "nuddu ti pigghia cca nun ti rassumigghia"- Il capo d'istituto vuole un collaboratore di assoluta fedeltà, forgiato a propria immagine e somiglianza, come si trattasse di un suo doppio, e tale che non solo gli faccia da spalla, sollevandolo dai più gravosi impegni, da certi defatiganti doveri di ufficio, da certi impicci di circolari e di scartoffie, e di relazioni varie; e gli assicuri pronto a tempo l'orario annuale, per il cominciamento regolare delle lezioni, e la presenza diurna e notturna, in sostituzione della sua persona, nei consigli di classe, e negli scrutini di primo e secondo quadrimestre; l'ordine formale e la disciplina delle entrate e delle uscite degli alunni; e firmi, in qualità di f. f (facente funzione), sul libretto le giustificazioni i permessi dati e le assenze: e curi il controllo puntiglioso e caporalesco del registro delle presenze dei colleghi, delle supplenze da assegnare loro, o da togliere, ma, addirittura, il D.S. spera anche nel miracolo che il suo collaboratore vicario, si possa incarnare in Lui ed essere a tal punto con lui consustanziale da fare di due persone, una persona sola! come fosse, insomma, un "alter ego, inconfessato e inconfessabile, un tuttofare, ecolaliamente fedele come l'orecchio di Dionisio".

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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