Tutti parlano di trasparenza, ma per il lavoro ai disabili, siamo nel buio totale!
Data: Martedì, 03 dicembre 2013 ore 06:00:00 CET Argomento: Associazioni
Di certo il
Presidente Sannino non la manda a dire, la sua opinione, anzi la
esprime sempre con chiarezza e determinazione. “Dal Governo ai
rappresentanti degli Enti Locali, quando si parla della legge 68/99,
che dovrebbe regolare l’invio al lavoro dei diversamente abili, cala un
silenzio assordante, fatto di omissioni e dimenticanze, spesso nascoste
da complicazioni burocratiche, vere e proprie barriere fisiche e
culturali impossibili da superare per i disabili.” In tempo di
crisi, la vita è difficile, mancano il lavoro e le prospettive per
tutti, figuriamoci per i disabili, soprattutto per quelli che non hanno
nessuna forma di aiuto ed assistenza, che si vedono discriminati sui
luoghi di lavoro o non hanno nessuna possibilità di trovare una
occupazione. “Eppure la legge parla chiaro.” Continua Sannino. “ In una
azienda pubblica o privata, ci deve essere una percentuale prevista di
lavoratori disabili, se questa non è coperta, bisogna procedere ad
assunzioni di lavoratori iscritti al Collocamento Speciale. Se i datori
di lavoro non procedono alle assunzioni devono pagare delle sanzioni
per la mancata applicazione della legge. Molti imprenditori
discriminano i disabili e preferiscono pagare le basse sanzioni
previste.
Che fine fanno quei soldi che dovrebbero essere spesi per i disabili?”
Si chiede Sannino. “Regione, Provincia e lo Stato a chi danno conto di
quei soldi dei disabili? Non esiste nessuna trasparenza in proposito,
non si sa nemmeno quanti disabili lavorano in Italia o quante aziende
ne richiedano le prestazioni. Eppure in ogni collocamento obbligatorio
provinciale dovrebbero essere pubblici i registri delle aziende che
fanno richiesta di lavoratori con disabilità. Quei registri, spesso,
sono difficili da consultare da parte del pubblico che ha delle
difficoltà fisiche perché quegli uffici spesso sono pieni di barriere
architettoniche. Perché non pubblicare in rete quelle informazioni?
Perché le commissioni speciali non si riuniscono mai? Perché non ci
sono statistiche sull’avviamento al lavoro dei disabili? La mancanza di
trasparenza fa pensare subito ad arbitri, abusi o a vero e proprio
clientelismo.
“Quello che è veramente preoccupante che ne i sindacati, che le
associazioni storiche dei disabili, presenti nelle commissioni non
abbiano mai denunciato questa situazione che è veramente delicata e
grave.” La denuncia di Sannino non esclude nessuno: “Mi chiedo dove
sono quei politici che in campagna elettorale si dichiaravano a favore
delle lotte per il lavoro ai disabili dell’A.N.I.D.A. ed ora che sono
al governo della Regione Campania e della Provincia non si esprimono e
non assumono iniziative.”
Per l’A.N.I.D.A. la battaglia per la trasparenza è determinante, per
consentire una corretta applicazione della legge, per recuperare lavoro
per i disabili e finanziamenti per progetti innovativi per
l’integrazione dei cittadini con diverse abilità. “La battaglia è
lunga, i disabili devono sapere che le leggi esistono, ma non si
vogliono attivare.
In questa crisi attorno ai disabili è stato creato un muro di
diffidenza ed indifferenza, che può essere abbattuto solo con la
mobilitazione e la lotta. I disabili devono capire che solo con la loro
presenza, impegno e determinazione si possono raggiungere dei risultati
importanti. Soprattutto nel Sud ed a Napoli in particolare, ci sono
troppi interessi attorno ai disabili che impediscono la loro crescita
sociale ed il soddisfacimento dei loro diritti naturali di
cittadinanza.
“L’A.N.I.D.A. non si arrende alle discriminazioni ed al rifiuto del
lavoro per i disabili, la battaglia sarà dura e lunga, ma riusciremo ad
avere le risposte che vogliamo, dimostreremo in questo modo che i
disabili sono una risorsa per la società e non un peso inutile.”
Conclude il Presidente Sannino.
Presidente Giuseppe Sannino
anidadan@gmail.com
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