Dalla Sicilia all'estero con rientro vittorioso
Data: Martedì, 22 ottobre 2013 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Luca, Filippo, Emanuele: tre giovani cervelli che hanno studiato a Catania, rampa di lancio per carriere di successo. "La nostra Isola può competere a livello mondiale: occorre solo impegnarsi" - CATANIA - Dalla Sicilia alla Germania, passando per gli Stati Uniti e la Cina. Per poi tornare, vittoriosi, in patria. Luca Naso, Emanuele Francesco Pecora e Filippo Caruso hanno sconfessato l'infelice e ambigua metafora dei "cervelli in fuga", dimostrando che il talento è anche made in Sicily. Tre ragazzi con tre personalità diverse: Luca, l'astrofisico, il più estroverso, fa sfuggire un po' di sé sfoggiando un inconsueto papillon; Filippo, il biologo, si distingue per una innata semplicità; Emanuele, invece, equilibra le connotazioni del trio. Ad accumunarli, però, è la storia della loro formazione. Hanno studiato all'università e alla Scuola superiore di Catania e poi, dopo la laurea, sono emigrati all'estero per dedicarsi alla ricerca.
Filippo, classe '82, racconta che, dopo la laurea a Catania, ha vissuto per più di tre anni in Inghilterra prima e in Germania dopo. Adesso ha realizzato il sogno di ritornare stabilmente in Italia dove è coordinatore nazionale della "Firb" all'università di Firenze. «Guido il progetto "Siri, futuro e ricerca" - afferma il giovane non senza una punta di orgoglio -. La Scuola superiore di Catania è stata la rampa di lancio della mia carriera. Grazie ai corsi di formazione avanzata e alla possibilità di partecipare a conferenze internazionali, ho sviluppato un particolare interesse anche per la criptografia quantistica, cioè per i nuovi sistemi di decifrazione dei messaggi informativi. La scuola, inoltre, mi ha fornito un prezioso bagaglio culturale, avvicinandomi al mondo della ricerca sin dai primi anni universitari».
«Ho bruciano le tappe della carriera accademica - racconta con un tono velato dalla nostalgia degli anni spensierati - però sono riuscito a costruirmi un futuro più velocemente di altri miei coetanei. L'esperienza all'estero è stata molto importante perché ho acquisito le basi per svolgere una nuova ricerca sulle energie rinnovabili. Spero che l'Italia possa velocemente uniformarsi agli standard europei, finanziando la ricerca e valorizzando il ruolo di risorsa giovanile».
Appena trentaduenne, Luca è membro della "EdisonwebSrl" di Catania. L'esperienza in Cina è diventata per lui essenza di vita, non solo perché ha acquisito un'eccezionale competenza formativa, ma anche perché in quel lontano Paese ha incontrato la compagna della sua vita, YanYan.
«Il mio percorso è molto lungo: ho lavorato a Padova, a Varsavia, a Oxford e in ultimo in Cina. Non avrei mai pensato che questi molteplici spostamenti potessero concludersi proprio nella mia terra. E invece… sono passato da Pechino, grande metropoli, a Mirabella Imbaccari, piccolo centro siciliano. Il mio ambito di pertinenza è la comunicazione digitale e miro a migliorare l'efficienza di questo settore in continua trasformazione. Credo che la Sicilia sia capace di ottenere grandi risultati. Non mancano le innovazioni tecnologiche, né l'eccellenza della formazione. Per cui è possibile competere a livello mondiale: occorre solo impegnarsi. Ho considerato la mia isola come una madre pronta a lanciarmi nella vita senza ristrettezze. Oggi torno da lei col piacere di chi è atteso ma non costretto».
Il più giovane è Emanuele Francesco Pecora. È l'unico dei tre che ha messo radici altrove. Ha 30 anni e annovera nel suo curriculum la qualifica di post doc (ricercatore) alla Stanford University e collabora con l'azienda catanese "3Sun". «Nelle mie ricerche - racconta compiaciuto - utilizzo le nanotecnologie per migliorare l'efficienza delle celle fotovoltaiche. Prima di approdare in California sono stato a Boston e ho intenzione di continuare a viaggiare per raggiungere obiettivi più prestigiosi. Il futuro è ancora un punto interrogativo. Però, molto probabilmente, non tornerò in Italia perché qui manca un sistema istituzionale che supporti la meritocrazia, seppur gli studenti italiani vantino una preparazione più approfondita. Credo all'importanza formativa delle esperienze all'estero e consiglio ai giovani di impegnarsi molto e di crearsi le opportunità per emergere perché niente arriva dal nulla. E per fare questo occorre dotarsi di apertura mentale».

Pierangela Cannone
Lasicilia.it 20-10-2013





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