Concluso a Nicolosi il primo meeting nazionale di docenti virtuali E-book, i-Teachers: ecco come sarà la scuola 2.0
Data: Mercoledì, 31 luglio 2013 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Una vera e propria rivoluzione nel campo dell’educazione scolastica. La propongono gli insegnanti al grido di “W l’e-book” “Stop ai libri di carta”. Con questo spirito si sono riuniti a Nicolosi circa 200 “insegnanti 2.0” per il primo Meeting nazionale di Docenti Virtuali, senza contare le numerose partecipazioni online e in diretta streaming.
La loro proposta? Eliminare totalmente i libri di carta, a favore di contenuti solo digitali.
Gli insegnanti, reclutati grazie ai gruppi Facebook molto attivi (circa 8mila contatti non solo in Italia ma anche all’estero), gestiti da Iolanda Caponata, Anna Pietra Ferraro e Giuseppe Corsaro, ne parlano già da circa un anno e molti sperimentano dal vivo l’utilizzo delle nuove tecnologie in classe, con risultati sorprendenti.
Propongono di invertire l’approccio avuto finora: non più libri cartacei con estensioni digitali, ma libri di testo totalmente in digitale, che lavorino sia in presenza che in assenza di connessione internet, e con la possibilità di stampare parti del contenuto. Gli editori potrebbero realizzarli, innestarli in piattaforme elearning, dotarli di tool e apps, arricchirli con contenuti digitali selezionati, recensiti ed appropriati, ed anche affiancarli con veri e propri social network protetti.
«È fondamentale capire - sostengono gli “i-teachers” - che il ruolo degli editori dei testi scolastici non può più essere quello di fornitore e confezionatore di contenuti, così come il ruolo del docente non può più essere solo quello di trasmettitore di saperi».
Il tutto in un fiorire di Blog di classe, app didattiche, ambienti virtuali 3D online, di cui si è parlato con esperti del Miur, tra cui Indire (che si occupa proprio di formazione per docenti) tecnici specializzati in ambienti multimediali e rappresentanti degli editori.
Il prof. Corsaro, che insegna all’Istituto comprensivo “Leonardo” di Mascalucia, e quest’anno ha utilizzato gli smartphone per insegnare Geografia ed è anche ideatore di un progetto d’esami 2.0, commenta:
«Non è un’esigenza dei ragazzi, se fosse per loro non si dovrebbero certo profanare con i libri scolastici gli strumenti del divertimento, ma è e deve essere un’esigenza dei docenti, che lavorano meglio e possono riappropriarsi del loro ruolo educativo».
Il successo inaspettato dell’iniziativa, partita da una proposta in rete, e a spese dei docenti, dimostra che l’uso delle nuove tecnologie è ormai imprescindibile nella vita quotidiana; e anche tra i banchi di scuola.

Samantha Viva - La Sicilia





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