Una vera e propria
rivoluzione nel campo dell’educazione scolastica. La propongono gli
insegnanti al grido di “W l’e-book” “Stop ai libri di carta”. Con
questo spirito si sono riuniti a Nicolosi circa 200 “insegnanti 2.0”
per il primo Meeting nazionale di Docenti Virtuali, senza contare le
numerose partecipazioni online e in diretta streaming.
La loro proposta? Eliminare totalmente i libri di carta, a favore di
contenuti solo digitali.
Gli insegnanti, reclutati grazie ai gruppi Facebook molto attivi (circa
8mila contatti non solo in Italia ma anche all’estero), gestiti da
Iolanda Caponata, Anna Pietra Ferraro e Giuseppe Corsaro, ne parlano
già da circa un anno e molti sperimentano dal vivo l’utilizzo delle
nuove tecnologie in classe, con risultati sorprendenti.
Propongono di invertire l’approccio avuto finora: non più libri
cartacei con estensioni digitali, ma libri di testo totalmente in
digitale, che lavorino sia in presenza che in assenza di connessione
internet, e con la possibilità di stampare parti del contenuto. Gli
editori potrebbero realizzarli, innestarli in piattaforme elearning,
dotarli di tool e apps, arricchirli con contenuti digitali selezionati,
recensiti ed appropriati, ed anche affiancarli con veri e propri social
network protetti.
«È fondamentale capire - sostengono gli “i-teachers” - che il ruolo
degli editori dei testi scolastici non può più essere quello di
fornitore e confezionatore di contenuti, così come il ruolo del docente
non può più essere solo quello di trasmettitore di saperi».
Il tutto in un fiorire di Blog di classe, app didattiche, ambienti
virtuali 3D online, di cui si è parlato con esperti del Miur, tra cui
Indire (che si occupa proprio di formazione per docenti) tecnici
specializzati in ambienti multimediali e rappresentanti degli editori.
Il prof. Corsaro, che insegna all’Istituto comprensivo “Leonardo” di
Mascalucia, e quest’anno ha utilizzato gli smartphone per insegnare
Geografia ed è anche ideatore di un progetto d’esami 2.0, commenta:
«Non è un’esigenza dei ragazzi, se
fosse per loro non si dovrebbero certo profanare con i libri scolastici
gli strumenti del divertimento, ma è e deve essere un’esigenza dei
docenti, che lavorano meglio e possono riappropriarsi del loro ruolo
educativo».
Il successo inaspettato dell’iniziativa, partita da una proposta in
rete, e a spese dei docenti, dimostra che l’uso delle nuove tecnologie
è ormai imprescindibile nella vita quotidiana; e anche tra i banchi di
scuola.
Samantha
Viva - La Sicilia