Scuola, 5 milioni per i più bravi alla maturità. Ma in Calabria i «100» sono il doppio della media nazionale
Data: Martedì, 18 giugno 2013 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Maturità 2011. A Milano, gli studenti da 100 e lode sono una cinquantina, sparsi tra licei e istituti della città e della provincia. A Crotone, solo sette in meno: 43. Un divario da poco. Se non fosse che a Milano, nel luglio di due anni fa, i diplomati erano 19.065, a Crotone poco più di 1.500. Dodici volte in meno. Con una proporzione diplomi/voto massimo che la dice lunga sulla disparità valutativa tra istituti di regioni diverse: uno ogni 381 nel capoluogo lombardo, uno ogni 35 nella città di Pitagora. Che, non a caso, è in cima alla graduatoria nazionale per densità di diplomati a punteggio pieno: 9,38%. I dati erano emersi a gennaio, in uno studio di Tuttoscuola sullo "spread" di valutazioni tra Nord e Mezzogiorno. Ma ora il dislivello potrebbe pesare sulle borse di mobilità introdotte dal decreto «del fare» di governo Letta. Il fondo di 5 milioni per il 2013/2014 (ma nel 2015 lieviterà fino ai 7 milioni) è destinato agli studenti "capaci e meritevoli" che "intendano iscriversi a corsi di laurea in regioni diverse da quelle di residenza". Le risorse saranno divise su base regionale, con una graduatoria adattata dalla giunta locale. Il problema è che la fascia di voto richiesta (95-100/100) è ad accesso diffuso solo in alcune province. Secondo i numeri di Tuttoscuola, ad Agrigento si diploma a punteggio pieno il 9% dei candidati, a Cosenza l'8,57%, a Vibo Valentia l'8,53%, a Foggia l'8,5%,a Enna il 7,56%. E la forbice si allarga su scala regionale: sempre nel 2011, i maturandi che hanno superato l'esame di Stato con un "centone" (senza lode) ammontavano al 7,9% in Calabria e al 7,4% in Puglia, contro il 4,5% dei candidati friulani e il 3,9% di quelli lombardi. Certo, i voti non sono universali. E l'oggettività non è sempre a misura di pagella. Ma i risultati dei test Invalsi sugli iscritti al primo e al terzo anno di scuola superiore sono un contrappeso interessante alla "eccellenza facile" di alcuni istituti. A cominciare da Crotone: la provincia con più 100/100 a registro è ultima, al centunesimo posto, nella graduatoria nazionale per livello d'apprendimento. La discrepanza diploma/Invalsi sbilancia al ribasso gli istituti del Sud e a rialzo quelli del Nord, Dal confronto tra le due classifiche, Reggio Calabria perde 86 posizioni, Trapani 76, Messina 69. Bari, Brindisi e Foggia, i tre centri più popolosi della regione con il maggior numero di 100 e lode (1,4%) scivolano rispettivamente di 60 (Bari e Brindisi) e addirittura 79 (Foggia) scalini. Per il Nord, è l'esatto contrario: città "bocciate" nella media dei voti di maturità ribaltano il risultato nella prova Invalsi. Con Bergamo che guadagna 89 posizioni, Udine 88, Padova 76.
Insomma: lo squilibrio è anche interno, tra il voto soggettivo della commissione e quello oggettivo, con i suoi limiti, delle verifiche delle competenza. E chi paga sono gli studenti meritevoli del Sud, schiacciati da una "inflazione valutativa" che penalizza soprattutto loro. In Calabria, dove anche l'anno scorso la percentuale di 100/100 ha doppiato la media nazionale, circa 1.600 maturandi hanno chiuso gli orali a valutazione massima.

Alberto Magnani
Ilsole24ore.com





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