Accadde a S. Teodoro, nel 1953 l’assurda morte di un sedicenne nel posto di lavoro
Data: Domenica, 13 gennaio 2013 ore 05:00:00 CET
Argomento: Redazione


Nel lontano 27 ottobre 1953, un ragazzo di 16 anni si avviava al lavoro, nel turno di notte, come operaio di supporto agli addetti alla costruzione di una galleria, in contrada Finocchio, tra le contrade di Ruggirà e Bracalà, del territorio di Cesarò, ai confini con il Comune di Troina (Enna). Il giovane operaio andava, come sempre, al suo duro lavoro quotidiano, anche se, dicono, che quella sera non si sentiva proprio di andare, ma spinto anche dal fatto che l’indomani sarebbe stato “giorno di paga”, di malavoglia, andò a compiere “il suo dovere”.
Purtroppo per lui, però, quel giorno non riuscirà a percepire nessun emolumento, infatti, durante la notte, forse a causa di una sigaretta accesa da qualche operaio, una falla di gas fuoriuscì e fece scoppiare la galleria, ed il giovane sedicenne rimase dilaniato dalla tremenda esplosione.
La morte è sempre una tragedia, ma morire a sedici anni per un “pezzo di pane”, da portare a casa, è semplicemente assurda.
Quel giovane, Antonino Lipari, nato il 13 giugno 1937, a San Teodoro, quella mattina, non ritornò più dai suoi cari, il cognato lo trovò in mezzo alle macerie della galleria, come se stesse dormendo, forse nessuno pensò a lui in quella tragedia, ed il cognato (mio papà), ricordava che se lui, quel giorno, si fosse trovato al lavoro, forse, quel ragazzo di sedici anni, si sarebbe potuto salvare.
Chissà quali erano stati i suoi pensieri durante quel percorso, forse avrà pensato alla paga del giorno dopo, da portare a casa ed aiutare la famiglia. Chissà quali erano i suoi sogni, le sue speranze, i suoi progetti, che quella mattina si infransero, per sempre, nel sonno crudele della morte.
Antonino Lipari, figlio di Salvatore e Concetta, gente semplice, dediti alla campagna, era l’unico maschio della sua famiglia, già altri quattro fratelli erano deceduti, 3 femmine ed un maschio. Era rimasto soltanto lui con altre quattro sorelle.
Che differenza tra i miei spensierati sedici anni e la giovinezza di questo giovane che non fece più ritorno dai suoi genitori. Non ritornò più dal suo “unico nipote”, di quattro anni, che ancor oggi si ricorda, come in un flash, di un giovane volto sorridente che lo guardava, e che si ricorda anche della disperazione di sua madre, ed il suo pianto inconsolabile. Quel giovane sedicenne, vittima di quell’assurda tragedia, era mio zio Nino, fratello di mia madre.
Ma quella sciagura, quel giorno, sconvolse, oltre la mia ed un’altra famiglia, colpita dalla stessa sorte, l’intero paesino di San Teodoro, per le assurde “morti bianche” che ancora oggi, purtroppo, si ripetono senza fine.
Non scorderò quelle due visioni, che serbo dentro di me: il sorriso di un giovane viso e il pianto disperato di mia madre. Uno strano e terribile connubio. Di quei giorni tragici, non ricordo più niente.
Poi, in seguito, ho saputo che il corpo di mio zio, venne restituito alla famiglia dopo otto giorni, al funerale partecipò l’intero paese, durante il rito religioso gli venne letta una lettera, e le istituzioni locali decretarono il lutto cittadino.
Ancor oggi succedono tante, troppe tragedie nei posti di lavoro, ancor oggi muoiono molti giovani lavoratori, tante “morti bianche”, assurde e incomprensibili.
Questo fatto, accaduto nel lontano 1953, ha segnato profondamente la mia vita, ha lasciato dentro di me una scia, un ricordo indelebile, che ancora adesso, pur essendo in pensione, mi suscita sentimenti di rabbia, di commozione e di pietà cristiana.
Mio zio Nino, quel volto sorridente, vive nelle profondità delle mie viscere ed “alimenta” le mie radici, ed è, come me, figlio del paesino di San Teodoro, detto “U Casali”.
La testimonianza di quella sciagura, e il suo ricordo, siano un monito eterno affinché tragedie simili non abbiamo mai più a ripetersi.
 
Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2480270.html