Chi l’ha visto lo Statuto delle studentesse e degli studenti?
Data: Mercoledì, 28 novembre 2012 ore 07:00:00 CET
Argomento: Redazione


Lo dico subito: io sto dalla parte dello studente serio e responsabile, che capisce che è suo dovere studiare, e studia per capire.
Condivido, pertanto, le sacrosante proteste di questi giorni, e il grido di dolore di chi lotta contro la politica governativa per una scuola seria, più efficiente, più attrezzata, più ricca e viva di proposte culturali, più attenta e sensibile, più pronta e preparata a recepire e a soddisfare le aspettative dei giovani e i "disegni" del loro futuro! Sacrosante le proteste e le pretese di quei giovani che vogliono capire perché proprio la scuola pubblica debba essere indebolita e frustrata nel suo ruolo e nella sua funzione, e si debbano, al contrario, incentivare le scuole private; perché si sia costretti a studiare in aule spesso inagibili e piene di crepe, anziché sicure, comode e accoglienti; perché formazione e orientamento non funzionino come dovrebbero, e perché non si investa adeguatamente in tecnologie e ricerca, in edilizia scolastica, in laboratori e palestre attrezzati, biblioteche aggiornate e multimediali ecc. ecc. Condivido tutte le ragioni degli studenti che sfilano in cortei e si agitano in questi giorni, dentro e fuori le sedi istituzionali.
Mi auguro solo che queste manifestazioni non siano le solite rituali rimostranze che puntualmente quasi ogni anno a metà novembre si fanno, ed hanno il sapore (frizzantino) di un anticipo di vacanze natalizie! Spero, perciò, che la lotta per una scuola migliore, per una succursale decente, per una palestra che non abbia la copertura del tetto in Eternit, per la trasparenza delle entrate e delle uscite del Fondo d'Istituto, per la pubblicità degli atti e della verbalizzazione del Consiglio d'Istituto, ecc. ecc., sia lotta continua di rivendicazione di diritti irrinunciabili.
Gli strumenti legalmente praticabili, e riconosciuti, per incidere sul quotidiano gli studenti ce l'hanno! Non parliamo degli "antidiluviani"(?) Decreti delegati, che pure aspirarono a investire il sistema scuola di un po' d'aria fresca di democraticità!
Ma, chiedo, che fine ha fatto lo Statuto delle studentesse e degli studenti?
Cari giovani studenti, l'esercizio della democrazia è duro, e non ammette ignoranza.
Democrazia vuol dire partecipazione consapevole e responsabile. Si scenda pure nelle piazze ma non si ignorino né i Decreti delegati, né, tanto meno, si dimentichi che esiste uno Statuto delle studentesse e degli studenti. Promulgato con il decreto del Presidente della Repubblica 249 del 24 giugno 1998 e modificato successivamente con il DPR del 21 Novembre 2007, n. 235. , lo Statuto dei diritti e dei doveri nacque proprio perché si voleva dare voce agli studenti e stabilire nelle scuole un patto educativo basato su regole chiare e condivise, un patto educativo di corresponsabilità, un rapporto fiduciario tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie, il cui obiettivo primario doveva ( e deve) essere quello di impegnare tutti a rispettare diritti e doveri, a condividere in maniera sistemica i nuclei fondanti dell'azione educativa della scuola, al fine di migliorare non solo la qualità dell'offerta formativa ma di far crescere nei giovani una coscienza civica propositiva e responsabile. Ebbene, cari giovani, se non l'avete ancora fatto, io vi esorto a (ri) leggere la Carta fondamentale dei vostri diritti e dei vostri doveri. Scoprirete che si può fare una rivoluzione permanente e costruttiva per migliorare il sistema-scuola, senza per questo dovere abbandonare lo studio e le vostre aule per la piazza! Si può fare tanto per cambiare le cose, anche stando dentro il Sistema, prima che fuori !
Vi richiamo, sommessamente, solo alcuni degli articoli che stanno scritti nel Vostro Statuto, nella speranza che possa venirvi la voglia di leggerli tutti!

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com

Eccovi alcuni articoli dello Statuto:
-. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.

-. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano.

-. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
-. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
....
Omissis.

p.s. Penso che questo florilegio possa bastare. Il resto lo scoprirete da soli.
Buono studio e buon lavoro!






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2479837.html