Canto patriottico ed educazione civica
Data: Mercoledì, 14 novembre 2012 ore 07:00:00 CET
Argomento: Redazione


Quell’inno che noi cantammo solo per amore, d’ora in poi si canterà  per obbligo di legge nelle scuole. Ma oggi so che  non basta cantare e studiare il patriottico inno di Mameli per fare l’Italiano! Ci vuole molto, molto di più. In primis, una buona dose di educazione civica che faccia da supporto al canto. Quell’educazione civica che, ahimè, pure introdotta come materia alle scuole medie nel lontano 1958, non è sembrata, aver riscosso, sin dai suoi esordi, grandi accoglienze né grandi cure d’affetto e di riguardo da parte di chi doveva assicurarle un approccio d’amorevole studio, e serio,  presso i giovani studenti. Lasciata all’angolo dagli insegnanti, sola e trascurata, qual meraviglia se, sempre più snobbata nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, s’avvilì e cadde senza mai  attecchire nel cuore dei ragazzi?
Non facciamoci illusioni: non può  “destarsi” l’Italia, se non c’è posto per i valori nell’insegnamento! Non può bastare un canto, seppure  epico-patriottico, a fare di uno studente un buon cittadino, se quest’ultimo ignora quali siano i suoi diritti e i suoi doveri: il perché bisogna che tutti paghino le tasse, che si faccia la differenziata e che si rispetti l’ambiente, e perché sia sacrosanto ribellarsi contro ogni forma di violenza che offende e limita la libertà della persona. Insomma, non basta conoscere e studiare Mameli  per essere un buon italiano, se  non si studia e non si ama, e  se si ignora la nostra cara Carta  Costituzionale.

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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