La aspettiamo al varco ministro Profumo, anzi sentiamo già il suo prossimo profumo… profumo di aria fritta
Data: Sabato, 27 ottobre 2012 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Al  Ministro Profumo, 
ai membri del Parlamento, 
al Presidente Napolitano, 
ai Partiti Politici,  ai Sindacati
Un coordinamento di tutte le scuole della Locride e dell’intera regione  Calabria,  interpretando il collettivo bisogno della categoria docenti,  ha deciso di rivolgersi a mezzo stampa ed in modo ufficiale  al Ministro Profumo, al MIUR    ed al presidente Napolitano,  a tutti i partiti politici ed ai sindacati, affinchè venga stralciato dalla bozza della Legge di Stabilità, l’articolo 3  relativo alla scuola  ed in particolare i commi 42-43-44-45 riguardanti l’innalzamento dell’orario di lavoro  per i docenti da 18 a 24 ore settimanali che imporrebbero con atto unilaterale e non condiviso dalla categoria l’aumento capestro di un terzo dell’orario lavorativo senza alcuna retribuzione, derogando così dai Contratti collettivi Nazionali. Si stanno  stanziando nello stesso maxi-provvedimento,  ben 223 milioni di euro per gli istituti privati, mentre vengono progettati tagli nella scuola pubblica per circa 700 milioni di euro. L’idea del Ministro è silente, di un silenzio assordante, che stride ancor di  più nel momento in cui  Profumo si continua a sottrarre in questi giorni a qualsiasi comunicato ufficiale in merito e ad ogni  confronto serio con i sindacati o con delegazioni di docenti. C’è da chiedersi a chi mai il Ministro abbia chiesto parere prima di dare il via alla discussione sulla bozza, eppure non è certo privo del supporto di  un apparato “molto ricco” di commissioni,  sottocommissioni, esperti, ispettori, personalità accademiche che, uniti nello sforzo di costruire una scuola  di profilo europeo, stanno semplicemente  compiendo un clamoroso e colossale “atto  defecatorio” e,  dopo averlo tacitamente incubato, lo esibiranno come ultima fantasmagoria dell’anno, possibilmente qualche giorno prima delle vacanze natalizie. Del resto la linea di condotta non  stupisce se si riconosce,  anche in questo  nostro  provvedimento,  il perfetto stile di questo governo: autoreferenziale, cinicamente professorale, poco disposto ad interloquire con  tutte le parti sociali, scollato dai cittadini e dai problemi del  mondo reale, ma la cosa più infausta  è l’assoluta incapacità da parte di chi di istruzione si occupa,  di  prevedere gli effetti catastrofici  che un tale provvedimento sortirà, nella totale ignoranza del sistema scuola e dei suoi meccanismi. Egregio Ministro, noi come categoria,  iamo profondamente rattristati ed avviliti per la sua volontà di avviare uno scontro sociale senza precedenti ed una resistenza anche ideologica della nostra categoria, ma questo non riesce ancora a privarci di un amaro sorriso, di un ennesima ironica constatazione che la politica è davvero incapace di un concreto  rinnovamento,  e che ogni tentativo gattopardiano  di inventarsi qualcosa di nuovo ma che costi poco e dia l’impressione che “quel Ministero abbia fatto una riforma” è sempre e solo fallimentare! Caro Profumo noi capiamo che lei sia stato messo lì per dare l’impressione al paese che riuscirà a cambiare  la scuola,  ma non offenda l’intelligenza dei suoi concittadini,  la sua non è una riforma,  il suo ruolo potrebbe essere demandato direttamente a Monti per un forfettario taglio di risorse  e basta! Lei  dice di avere le migliori intenzioni di  rendere il nostro sistema istruzione tra i più competitivi ed efficaci  in Europa, più volte abbiamo ascoltato i suoi sermoni sulla scuola dei sogni,  sull’ampliamento dei suoi orizzonti spazio-temporali, sull’europeizzazione della scuola italiana,  ma  un paese in cui è il Tesoro e solo il Tesoro a dettar leggi all’Istruzione ed il Ministro non sa né riesce ad opporsi , è un paese senza futuro .E’un  peccato  che il suo bancomat Monti si sia dimenticato  che l’Europa prevede anche  l’adeguamento stipendiale della categoria docenti italiana (meno pagata in Europa)  ai parametri europei,  e che dire delle classi pollaio (25-31 alunni per classe) rispetto alle classi  francesi,  tedesche, spagnole  ecc.,  ma di certo le tanto sbandierate norme previste  dall’Europa:  DLG 81/08-626  sulla sicurezza decadono silenziosamente quando dovrebbero riguardare l’edilizia scolastica e pubblica in genere  (sì, parliamo delle stesse leggi che obbligano i  privati  titolari di locali pubblici e gli esercizi commerciali in genere  ad adeguare i loro locali a norme rigide,  a pena di multe salatissime), ma chi dovrebbe pagare le multe da  infliggere ad una scuola con classi straripanti,  strutture fatiscente,  con gli infissi divelti  che è cioè totalmente estranea ad ogni norma europea? Tuttavia sappiamo che è materia molto complessa e difficile da trattare quella che storicamente,  sin dai Borboni  riguarda il paese legale,  area totalmente distinta da quello reale,   lo è ancora per una classe politica ormai  ammuffita e cancerogena, fatta di batman,  di falliti che svolgono solo il mestiere di politicanti,  di “venditorini” di fumo,  e lo è pure egregio Ministro  per questo austero e  sussiegoso   governo tecnico che nel tentativo di ridare credibilità e dignità al paese,  si sforza tenacemente di vendere per europee ideuzze hard discount,  trovatelle mai applicate ( mi viene in mente a proposito,  che fine ha fatto “l’europeo” e rivoluzionario  decreto riguardante i docenti di educazione fisica impegnati  nell’attività svolta in regime di convenzione con le palestre ? Torniamo alle 24 ore,  ci dica  se  qualcuna delle menti autorevoli di cui è circondato le ha spiegato che il ruolo e la professione del docente non possono e non devono  essere inseriti in  un quadro burocratico tipico della  pubblica amministrazione,  non si tratta di timbrare raccomandate o scrivere   lettere da inviare vai mail,  il docente,  qualora al politecnico di Torino funzionasse allo stesso modo,  prepara le lezioni a casa,   studia,  corregge, parla per 4 ore al giorno,  usa la testa e gola,  il suo corpo e la sua mente  per la scuola anche in orari extra-scolastici ( qualora  il Ministro accademico  non  lo ricordasse)   si stanca e si usura, perché il rapporto con 26-30 giovani intelligenti ed esigenti  vuole questo,  un docente può sostenere al massimo 19- 20 ore settimanali di lezione   non di più  . Noi non siamo pregiudizievolmente contrari ad un lieve aumento dell’orario di esercizio frontale della funzione docente,  perché la nostra categoria  ha un profilo etico forse più lodevole dei politici  rapaci di cui è vittima e per ciò è pronta a farsi carico dei sacrifici ai quali tutta la nazione   è chiamata a concorrere in questa particolare congiuntura storica,   ma solo nella misura di massimo 2 ore   (da 18 a 20 settimanali),  purchè finalizzate ad introdurre  un organico funzionale ad un ordinato e matematico  quadro orario ( esempio  12 ore di italiano  in tre classi  di triennio + 8 ore di latino in 2 classi  di triennio = 20 ore effettive- - 18 ore piene  per i docenti di storia e filosofia + 2 ore di disponibilità e via di seguito  )   che dia   piena attuazione all’autonomia,  ma solo  a condizione che si consideri un equo rapporto,  non forfettario,  tra prestazione lavorativa e retribuzione delle ore . Un aumento selvaggio e sconsiderato,  così come previsto dal suo  disegno di legge ,  non andrà di certo nella direzione auspicata  del miglioramento di qualità dell’istruzione . Lei crede che costringendo i docenti ad una didattica schizofrenica ( 18 ore di latino e greco  qui,  poi  6 ore di storia all’artistico… il tutto per € 1300 al mese )ad  una didattica forzatamente  spalmata tra triennio e biennio pur di completare le dovute  18 ore,  aiuti a migliorare il profilo di questa professione,  aiuti  a rendere la nostra formazione competitiva a livello  europeo ?  Si richiama e si invoca poi un vecchio e consolidato schema di rapporti,  relazioni ed impostazioni che il docente della vecchia buona scuola,  ha diritto di possedere in ordine alle sue specificità,  alla sua esperienza maturata ,  in ordine al principio che fare docenza nelle proprie classi in modo sistematico e solido,  aiuti a costruire strutture,  rapporti a formare persone  ed a sentirsi responsabili del proprio operato, non è polverizzando e parcellizzando il  lavoro  del docente,  delocalizzandolo continuamente in classi diverse e su diverse discipline che si aiuta il sistema istruzione,  non è considerandolo un “metalmeccanico del sapere “ che si fornisce agli studenti un bagaglio di conoscenze  complete e complesse come l’istruzione liceale richiede,  non è chiamando il docente a massacrarsi  gratis per 5 o 6  ore  piene al giorno  e facendolo rapportare con 26-30 alunni di diverso livello e con diverse discipline  che si creano le condizioni per una didattica seria ed efficace . Un tale quadro imposto,  sortirà irrimediabilmente una rinuncia etica,  “catoniana” ad ogni forma di collaborazione  e di immedesimazione  in un  ruolo professionale che invece, avrebbe in sé tanta dignità e venerabilità, esso ruolo  rimarrà sempre “altro” dall’impiegato stanco e frustrato,  malato,  svogliato e stizzito, sempre  pronto a  boicottare il sistema ravvisando nell’istituzione in cui lavora  l’aguzzino da combattere ,  proprio perché costretto ad un  francescano regime da lager,  mentre continua pervicacemente ad andare  in onda ,  come su uno schermo Orwelliano ,  il disgustoso spettacolo di una politica fallimentare  e pappona,  vorace ed ignorante,  litigiosa ed intrigante ed infine incapace  di comprendere  che dare schiaffi morali ad una  categoria che,  come la nostra forma il futuro,  considerando il suo lavoro pari a niente al punto da aumentarne l’entità in qualunque  misura  si voglia senza alcun trattamento economico, non restituirà  altro alla società che il niente, nel senso chiaro del termine,  si legga : risponderemo  costruendo come categoria, volutamente una scuola da schifo!  Noi non siamo tanti fraticelli conventuali  che amano soffrire per lo stato e consumano la loro ultima goccia di sangue per compiere il sacrificio  estremo che il dovere  richiede. Si faccia supportare signor ministro, oltre che da uno staff di  amici ragionieri del risparmio, super pagati con titolo di esperti della scuola,  anche da qualche bravo psicologo,  o psichiatra  o sociologo esperto di  fenomeni e problematiche sociali,  provi ad  invitare Maria Rita Parsi o  Paolo Crepet o magari richiami in vita Ardigò  si faccia  dare consulenza gratuita per farsi spiegare i possibili fenomeni di ricaduta che riguarderanno la categoria dei docenti nel caso in cui le decidesse di completare l’opera di sistematica distruzione della scuola che i governi illuminati che l’hanno preceduta,  hanno avviato ormai da anni. Infine ci risparmi la farsa anche troppo dispendiosa dei concorsi a cattedra,  a cosa dovrebbero servire  in una scuola blindata da docenti che occupano l’intero quadro orario al punto da non poter neppure provvedere a supplire i docenti assenti. Si interroghi su quali saranno i soggetti da bugerare nel prossimo concorso,  i concorrenti destinati a rimanere comunque disoccupati finchè morte non li liberi,  o tutti  gli italiani ai quali dopo aver chiesto di  diventare pezzenti per amore dello stato- batman,  chiederete ancora di pagare i commissari dei concorsi,  la carta e quant’altro serve per l’espletamento  delle prove,  salvo poi accorgersi (a mandato compiuto) che il concorso era una trovata carnascialesca,  in attesa di elezioni… ma di certo sig. ministro il nostro felino  intuito di italiani= napoletani,  figli dei Borboni  e di Giolitti,  ma soprattutto figli di Mastella,  di Fini  di Fiorito e di tutte le mummie inamovibili dall’ossicello gustoso,  ci fa presagire che anche  tutto lo staff di sapientoni che troneggia attualmente,  si saprà elegantemente riciclare nelle file dei troppi partiti politici  nelle prossime elezioni. La aspettiamo al varco ministro Profumo,  anzi sentiamo già il suo prossimo profumo… profumo di aria fritta,  attese tradite e di riforme  sempre gattopardiane che, tuttavia, questa volta con qualche  finale colpo di coda tentano di  spezzare la colonna vertebrale della nostra categoria ed a rendere lei  immortale tra gli dei dell’Istruzione Ministro Profumo! 
Se proprio ci tiene ci provi pure,  ma sappia che per gli anni a venire, questa  scuola-zoo  sarà sola, orfana di docenti  e priva di ruoli, popolata solo da impiegati stizziti e frettolosi e sarà solo colpa sua!!


Prof.ssa Tiziana Campanella
Istituto Oliveti-Panetta Sezione Liceo Classico – Locri –RC





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2479489.html