Il caso Campania; esposto della DIR-PRESIDI-SCUOLA al Ministro sulle clamorose disfunzioni e inefficenze delle procedure di mobilità dei dirigenti e delle reggenze
Data: Sabato, 08 settembre 2012 ore 11:26:27 CEST
Argomento: Sindacati



Questo è solo l’ultimo episodio di un lunghissimo elenco di provvedimenti errati, ritardati, omessi e illegittimi che hanno caratterizzato i quasi due anni di direzione dell’USR Campania da parte del dott. Diego Bouchè, dei quali si  evidenziano solo quelli più “clamorosi”:

  1. Un provvedimento di collocamento a riposo dei dirigenti scolastici della Campania a partire dal 1 settembre 2012 che ha dato origine ad un contenzioso molto vasto (circa 30 dirigenti hanno proposto ricorso al giudice del lavoro ed hanno ricevuto nella stragrande maggioranza dei casi sentenze favorevoli sia in 1° che in 2° grado, con enorme aggravio di spese legali da parte dell’Amministrazione);  inoltre, la mancata ricognizione circa il limite dei 40 anni di contributi versati, non ha consentito al Direttore Scolastico Regionale di collocare a riposo molti dirigenti scolastici che avevano raggiunto tale limite, con il conseguente danno erariale che si sta consumando in una regione dove si contano oltre 100 dirigenti scolastici in soprannumero. Vorremmo chiedere al sig. Ministro come si concilia questo scandalo con la situazione finanziaria che vive attualmente il nostro Paese e quali provvedimenti intenda adottare nei confronti dei responsabili di quello che si va profilando come un danno erariale ingentissimo (lo stipendio lordo annuo di un dirigente scolastico con almeno 40 anni di servizio non è inferiore ai 70.000 euro).
  2. La totale assenza di indirizzi e di indicazioni, da parte dell’USR Campania ai Dirigenti Scolastici ed agli Enti Locali durante il processo di riorganizzazione della rete scolastica regionale, ha portato all’aberrante situazione di oltre 200 scuole “sottodimensionate” sul territorio regionale, al caos susseguente nella determinazione degli organici del personale e nelle procedure di mobilità (compresa quella dei dirigenti scolastici). Non ci risulta che problematiche di tale portata si siano registrate nelle altre Regioni.
  3. Molte scuole della Campania risultano complessivamente creditrici per milioni di euro (per decine/centinaia di migliaia singolarmente) nei confronti della Regione Campania a causa della mancata corresponsione da parte della Regione delle somme relative ai Progetti “Scuole Aperte”, “PAS”, “Interventi formativi per lo sviluppo delle competenze chiave – comunicazione nelle lingue straniere” e “Tirocini e stages (in Italia e nei Paesi UE)”. In una sua delirante nota del dicembre dello scorso anno, il Direttore Bouchè attribuiva ai dirigenti delle suddette scuole la responsabilità del mancato accredito delle somme dovute, in quanto non avrebbero provveduto a rendicontare adeguatamente alla Regione Campania le attività svolte: chi conosce la realtà dei fatti (il Direttore Bouchè evidentemente non la conosce!) sa bene che le scuole hanno rendicontato tutto e che la Regione continua comunque a non corrispondere loro quanto dovuto, con un possibile danno erariale di diversi milioni di euro.
  4. La mobilità dei dirigenti scolastici in Campania è stata caratterizzata, da un lato, dalla situazione venutasi a determinare a seguito delle operazioni di dimensionamento regionale (in cui l’USR Campania ha brillato per la sua assenza), con l’impressionante numero di scuole “sottodimensionate” e di dirigenti scolastici in soprannumero e, dall’altro, da procedimenti di assegnazione degli incarichi da parte del Direttore Scolastico Regionale a volte improntati al rispetto “ragionieristico” dell’assurdo sistema di precedenze previsto dalla nota MIUR n. 4488 del 13 giugno 2012 e, dall’altro,  ad evidenti trattamenti di tipo “preferenziale” ed assolutamente ingiustificati (tra i quali conta segnalare il mutamento d’incarico al presidente regionale dell’ANP). Non si è tenuto in alcun conto quanto prevede il dettato del CCNL dell’area V e quello del D.Lgs. 165/01 circa le competenze ed esperienze professionali maturate, che dovrebbero rappresentare i fondamentali criteri nell’affidamento degli incarichi dirigenziali: colleghi con esperienze decennali e curricula professionali di tutto rispetto hanno visto rigettate le proprie richieste a fronte di colleghi con un’anzianità di servizio e con un’esperienza professionale al confronto risibili, pur essendo titolari di scuole “dimensionate”, che avrebbero potuto essere utilmente prese in considerazione per le procedure di mobilità. In sostanza, il Direttore Bouché è venuto meno al suo fondamentale compito di affidare l’incarico dirigenziale sulle varie scuole al dirigente che, per esperienze e competenze professionali, potesse assicurarne la migliore gestione. La mobilità professionale è stato un processo mal governato, che ha dato luogo ad assegnazioni spesso casuali ed in alcuni casi aberranti, i cui risultati saranno purtroppo patiti dalla Scuola della Campania in termini di ulteriori inefficienze e dispendio di energie sotto o male utilizzate. In alcuni casi, poi, il Direttore Regionale ha ritenuto di utilizzare i propri “poteri discrezionali” in maniera del tutto arbitraria ed ingiustificata, per accontentare in maniera “clientelare” i desiderata espressi da esponenti delle varie OO.SS., come nel caso clamoroso del presidente regionale dell’ANP al quale è stato concesso il mutamento d’incarico, mentre non sono state prese in considerazione le richieste dei dirigenti in scadenza di contratto, che dovrebbe precedere nell’ordine delle operazioni. Allo stesso presidente reginaledell’ANP, come già denunciato, è stato poi consegnato il provvedimento, con conseguente pubblicazione sul sito della citata associazione, della mobilità prima che venisse pubblicato ufficialmente.
  5. La nostra organizzazione sindacale ha già fatto presente al Direttore Bouchè casi di affidamento di incarico dirigenziale effettuati sulla base di false dichiarazioni da parte di alcuni dirigenti, che hanno dato origine a contenzioso giuslavoristico e di carattere penale. Anche in questo caso il Direttore Regionale si è ben guardato dall’intervenire in alcun modo per sanare le situazioni illegittime e per avviare procedimenti disciplinari verso i responsabili, omettendo, tra l’altro, la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica dei dichiaranti il falso.

     L’elenco potrebbe essere ancora più lungo, ma riteniamo che le situazioni segnalate siano di per sé esplicative dello stato di assoluto disinteresse e di sostanziale abbandono in cui versa la Scuola della Campania in generale e la categoria dei dirigenti scolastici in particolare, in un territorio che necessita di ben altre capacità nell’affrontare i problemi rispetto a quelle fino a qui evidenziate dal dott. Bouchè, il quale si limita a “farsi scivolare addosso” le critiche che gli vengono rivolte, anche quando sono documentate e circostanziate. La frustrazione della categoria dei dirigenti scolastici, a fronte di un atteggiamento di continuo dispregio e disinteresse, è ormai ai livelli di guardia e da un lato spinge ad un aumento del contenzioso giuslavoristico, dall’altro alimenta atteggiamenti di rinuncia e di demotivazione professionale, che risultano estremamente perniciosi per il governo della scuola della Campania.
Chiediamo, pertanto, che il sig. Ministro ci conceda quanto prima di essere ascoltati per poter illustrare nel dettaglio una situazione che non può ulteriormente perdurare se si ha a cuore la Scuola di una Regione che conta oltre il 10% della popolazione scolastica nazionale. L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Il Presidente Nazionale della DIR-PRESIDI-SCUOLA
Attilio Fratta







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