Google, passi in avanti per l'automobile self-driving e il progetto Glass
Data: Giovedì, 09 agosto 2012 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La self-driving car di Google è un'automobile capace di percorrere le strade senza l'intervento umano: ha tagliato il traguardo di 300mila miglia, circa 482mila chilometri complessivi. Al cuore ha un programma di ricerca sull'intelligenza artificiale. La tabella di marcia sarà ancora lunga. Nelle prossime settimane abbandona i percorsi prevedibili nel traffico per misurarsi con situazioni incerte dove anche un guidatore sarebbe messo alla prova. Muove, inoltre, i primi passi nella vita quotidiana: alcuni dipendenti di Google potranno utilizzarla per andare da casa al lavoro e viceversa da soli, e non più con un'altra persona al fianco, come in precedenza. Il cantiere per l'automobile è stato l'X Lab di Google, dove l'azienda in due località esamina applicazioni all'avanguardia. Segue le orme di un laboratorio, quello del Parc della Xerox, dove esplorazioni condotte con libertà creativa hanno portato a sviluppi decisivi per le tecnologie, come il mouse, le interfacce grafiche e le tecnologie Ethernet. L'X Lab è, ad esempio, la fucina per gli occhiali interattivi del progetto Glass: scattano immagini e registrano video. Sono un'ulteriore area di espansione per la condivisione online, ad esempio attraverso la pubblicazione delle fotografie nei social network. Si tratta, inoltre, di un punto di partenza per la realtà aumentata che può aggiungere informazioni in tempo reale agli oggetti inquadrati dalle lenti. Non sono in commercio: a partire dall'anno prossimo saranno utilizzati dagli sviluppatori software che diventeranno i primi "Glass explorers". Nel frattempo, Google ha brevettato un metodo per accedere ai dati degli occhiali interattivi indossati con il movimento dello sguardo, senza richiedere quindi l'uso delle dita. Ma l'X Lab racchiude altre iniziative. Esplora in che modo gli oggetti possono essere incorporati nel "web of things", una rete di interconnessioni che allarga i confini alle smart city. Oppure, i network neurali che simulano l'apprendimento: l'intelligenza artificiale progettata da Google, a partire dall'analisi di 10 milioni di immagini estratte da video di Youtube, è stata in grado di imparare a riconoscere le sembianze di gatti. E ancora, sono in esame le idee per un ascensore spaziale che potrebbe essere impiegato per trasportare oggetti o raccogliere dati. L'X Lab, inoltre, guarda in avanti verso la robotica per abitazioni e uffici.
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