I precari, l’ANIEF e la sentenza della Cassazione
Data: Lunedì, 02 luglio 2012 ore 11:50:29 CEST
Argomento: Sindacati


Non è facile per i precari, e per noi dell’ANIEF che li rappresentiamo, rassegnarsi alle motivazioni addotte (sentenza n.10127/2012). Vedremo se i giudici di Strasburgo consentiranno che a una categoria di lavoratori si disapplichi una norma della UE. La sezione lavoro della Cassazione (sentenza 10127 del 20 giugno 2012) ha stabilito: reiterare per più di tre anni, nella Scuola, i contratti di supplenza a t.d. è legittimo senza che debbano riconoscersi diritti che sono riconosciuti, anche in forza alla normativa U.E., agli altri lavoratori. I motivi ? La Corte ha evidenziato quale sia la peculiarità dei contratti di supplenza ai docenti; la fonte normativa di questa peculiarità sta nella disciplina speciale (Legge 124/99, d.lgs. 297/94 e regolamenti sulle supplenze emanati di anno in anno) che deroga, per il personale scolastico, le disposizioni valevoli per tutti gli altri lavoratori del pubblico impiego (decreti 368/2001 e 165/2001). Inoltre, non essendo prevedibile il numero complessivo, di anno in anno, delle chiamate per supplenza, l’incertezza del finanziamento necessario espone la pubblica amministrazione a sforamento di bilancio (il pareggio del bilancio statale è legge). Così, si è trovata la voce che potrebbe provocare lo sforamento: la retribuzione dei precari. Secondo la Corte di Cassazione, hanno sbagliato i tribunali del lavoro (decine di giudici) che hanno riconosciuto ai precari indennizzi per la illegittima reiterazione, in periodi di servizio consecutivi, di contratti, e in qualche caso hanno riconosciuto il diritto alla stabilizzazione (immissioni in ruolo, anche a seguito di cause patrocinate da nostri legali). Tocca adesso vedere se i sindacati “rappresentativi” della Scuola avranno qualcosa, al riguardo, da sostenere quando si siederanno a concertare con il MIUR. O se ancora una volta saremo soli a discuterla; questa volta dinanzi ai magistrati della UE.
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