Esami di stato….e poi ?
Data: Lunedì, 25 giugno 2012 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Con gli esami di Stato, che quest’anno per la prima volta hanno avuto l’introduzione del “plico telematico” e le prove sono arrivate direttamente al computer della commissione, si chiude l’anno scolastico, tanto travagliato e colmo di  amarezze e delusioni, anche per la precarietà del momento storico culturale ed economico che vive la nostra società.
Ai 497.310 studenti che concludono con gli esami  di stato il percorso di formazione scolastica si apre un nuovo orizzonte  proiettato verso gli studi universitari ed il non facile percorso di inserimento nel lavoro.
La scuola “licenzia” studenti volenterosi ed impegnati, e ad alcuni riconosce persino l’eccellenza e la lode. Tutto ciò dimostra che il lavoro scolastico non è stato vano; i giovani, infatti,  oltre allo studio delle discipline, hanno acquisito e sviluppato competenze, hanno messo in atto risorse e talenti che altrimenti sarebbero rimasti inespressi ed ora con  la bisaccia piena di nozioni e di valori si incamminano nel sentiero della vita che guarda sempre più da vicino la professione ed il lavoro.
Alcuni di essi hanno giù superato gli esami di ammissione alla Bocconi  o alle Accademie militari ed il voto finale degli esami consentirà un migliore piazzamento nella graduatoria finale.
Non sarà un sentiero agevole ed i tempi sono tra quelli più neri, specie nelle regioni del Meridione Molti  studenti saranno costretti ad andare fuori Nazione e forse anche fuori dall’Europa  per poter sviluppare meglio delle specializzazioni ed essere sicuri di poter occupare con maggiore competenza un settore specifico nella società dei bisogni. Alcuni decidono di  iscriversi presso le Università  del Centro o del Nord Italia ove si garantiscono, insieme ad una buona preparazione culturale, maggiori possibilità lavorative e ampliamento dei campi di osservazione e di studio delle realtà complesse quali sono le aziende e le industrie di oggi.
Di questi quasi cinquecento mila studenti molti saranno coloro che cominceranno a bussare le porte di aziende ed imprese, presentando curricula , disponibilità e buona volontà di avviarsi al lavoro, ma per tanti di essi le porte resteranno chiuse e allora occorrerà ricorrere ad espedienti , specie quando la famiglia non è in grado di sostenere a lungo le legittime esigenze dei giovani di oggi.
Certamente le prospettive non sono rosee per nessuno e saranno pochi coloro che veramente riusciranno a superare il guado ed alcuni indubbiamente per merito.
La polemica circa il riconoscimento del merito proposto il Ministro Profumo e contestato da alcune forse politiche che ritengono la scuola luogo di omologazione,  rivela come si è ancora tanto lontani dal cambiamento di cultura che proietta l’impegno personale verso la qualità dell’istruzione e la formazione, nell’ottica di un reale processo di sviluppo sociale e culturale della popolazione.
Come lo scorso anno forse si riproporranno le polemiche circa il numero maggiore di valutazioni alte nelle scuole del Meridione, quasi un’eccessiva generosità dei docenti meridionali, ma, si constata invece, come i voti finali, scaturiti da un credito alto conseguito nel triennio, conferma l’impegno serio e costante degli studenti, presupposto indispensabile e garanzia di  uno stile di lavoro personale per la costruzione del futuro di ciascuno.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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