Acquistare la saggezza (occasione favorevole per l’uomo)
Data: Domenica, 10 giugno 2012 ore 12:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Acquistare saggezza, non abbandonarla, ma amarla, conservarla, esaltarla. La saggezza è il principio di ogni intelligenza, essa entra nella mente e sarà la delizia del cuore. Acquistare la saggezza conviene perché essa ci ricompensa e ci libera da ogni azione di male. Acquistare, dal latino “acquirere, acquisitare”, cioè comperare, procurare a sé, ottenere. Acquistare saggezza, cioè acquistare esperienza, migliorare, fare progressi, questo è l’invito che ci viene dalla meditazione dei Proverbi di Salomone, il Saggio per eccellenza. Egli stesso chiese a Dio un “cuore saggio e intelligente per poter governare il popolo di Dio”. Un “cuore intelligente e saggio”, cioè avere la capacità di agire secondo ragione, secondo un criterio di prudenza e di equilibrio.
Acquistando la saggezza, ci viene la “spinta” a custodire il nostro cuore più di ogni altra cosa, da essa ci dobbiamo aspettare cose buone in quanto ci esorta a non camminare, a non entrare per il sentiero degli empi, di allontanare da noi ogni perversità, di avere timore di Dio perché solo così si ha vita.
La saggezza ci ricompensa in modo speciale, soprattutto, facendoci capire di avere discernimento in quanto essa ci fa camminare nei sentieri ritti e ci scamperà da molti mali, essa ci scioglie dai lacci che possono farci inciampare e ci libera la mente, proteggendoci e vegliando su di noi.
La saggezza chiama, fa udire la sua voce, insegna cose rette. La saggezza vale più delle perle, essa sta con l’accorgimento e trova conforto nella riflessione.
Sulle labbra dell’uomo intelligente si trova la saggezza. Chi è privo di senno odia la saggezza, la bocca degli stolti è piena di violenza.
Ma la sapienza si può conoscere, la si può acquistare se si ha timore di Dio, se ci si ritrae dal male e si ama il prossimo, e tutto questo si può acquistare se compriamo non la sapienza “umana”, ma la sapienza che proviene da Dio.
In questo periodo di “oscurità” bisognerebbe ritornare a consultare gli insegnamenti di Salomone e dell’Apostolo Paolo, il quale, profondo conoscitore del mondo giudaico e della filosofia greca, è arrivato a dichiarare che è “meglio predicare la sapienza di Dio, occasione favorevole per l’uomo, anziché confidarsi delle proprie elucubrazioni”; egli fu mandato ad evangelizzare i “gentili” mediante la predicazione della Croce di Cristo, potenza e sapienza di Dio.
Meditando sulla saggezza e fondando il “proprio cammino” su di essa, l’uomo è come un albero piantato sulle rive di un fiume che riceve abbondante acqua da per poter rimanere sempre rigoglioso e verde.
L’albero piantato sulle rive di un fiume non appassirà mai, così sarà la vita di chi (spero di molti giovani)  affonderà le sue radici sulla sapienza e si  “ciberà” di essa.
“Giovane, ascolta gli insegnamenti di tuo padre ed accogli la riprensione di tua madre perché da loro troverai refrigerio alla tua mente ed al tuo cuore”.
L’istruzione è il “cibo” della mente, ecco, alfine, cosa significa “acquistare saggezza”, certamente non la si troverà al mercatino rionale, su qualche bancarella, essa si trova, solamente, nei “posti adatti” all’insegnamento ed all’azione pedagogica in cui il “legno verde” (giovane) può trovare la “spinta propulsiva” affinché possa crescere nella giusta dimensione.

Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2478061.html