Alan Mathison Turing, scienziato e padre l’informatica moderna, nel centenario della nascita
Data: Lunedì, 14 maggio 2012 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Alan Mathison TuringL’Istituto d’Istruzione Superiore “Grazio Cossali” di Orzinuovi (Brescia), ha voluto rendere omaggio, nel centenario della nascita, ad un grande genio visionario del nostro tempo, Alan Mathison Turing, scienziato borderline, matematico e crittanalista, con un interessante recital, che si svolgerà nell’istituto bresciano e con un opuscolo informativo, sulla vita e sulla sua attività scientifica, curato dal prof. Luigi Vitiello, docente di informatica. 
Alan Turing, nato a Londra, il 23 giugno 1912, e morto il 7 giugno 1954, a Manchester, è stato uno dei padri dell’informatica moderna ed un pioniere dello studio della logica matematica, così come la conosciamo oggi ed il primo ad interessarsi dell’argomento “intelligenza artificiale”. Laureato, nel 1934, in Matematica al King’s College di Cambridge, con il massimo dei voti, nel 1936 trascorse due anni alla Princeton University (USA) durante il quale conobbe e lavorò con Von Neumann e Einstein. Turing è stato il primo ad aver dimostrato l’esistenza di categorie di problemi che non hanno soluzione algoritmica.
È stato un tipo geniale e bizzarro, anche se non poteva vantare un brillante curriculum scolastico: al ginnasio era stato bocciato proprio in matematica ed il suo professore aveva motivato così la decisione: “Perde tempo in ricerche di matematica superiore a scapito dello studio di quella elementare”.
Su di lui si raccontano molti aneddoti: si dice che girava per Bletchley Park in bicicletta, indossando una maschera antigas.
Ebbe anche interessi al di fuori dell'ambito accademico: divenne membro del Walton Athletic Club e vinse alcune gare di corsa sulle tre e dieci miglia. Raggiunse inoltre ottimi livelli nella maratona, correndo con un record personale di 2 ore 46 minuti e 11 secondi (il vincitore della XIV Olimpiade nel 1948 vinse con un tempo inferiore di soli 11 minuti.
Ciò che Turing intravedeva era una macchina che riusciva a risolvere qualsiasi problema, nel 1936 formulò il modello teorico del calcolatore a istruzioni memorizzate, la cosiddetta, “macchina di Turing”, da lui ideata e studiata (e mai realizzata), che altro non è che l'odierno computer.
Turing era convinto che si potesse sviluppare un algoritmo per ogni problema; la parte più difficile stava, però, nell’individuare come semplificare i grossi problemi e renderli, quindi, facilmente risolvibili. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Turing, mise le sue capacità matematiche al servizio del Department of Communications inglese per decifrare i codici usati nelle comunicazioni delle forze armate tedesche. La Germania, infatti, aveva sviluppato un tipo di computer denominato Enigma che era capace di generare un codice che mutava costantemente. Alan Turing ed altri scienziati lavorarono con uno strumento chiamato Colossus che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici tedeschi creato con Enigma. Turing era dell'idea che si potesse creare una macchina intelligente seguendo gli schemi del cervello umano. Scrisse, nel 1950, un articolo in cui descriveva quello che, attualmente, è conosciuto come il “Test di Turing”. Il test consisteva nel somministrare delle domande, tramite una tastiera, contemporaneamente, sia ad una persona che ad una "macchina intelligente", era convinto che se, dopo un ragionevole periodo di tempo, la persona che poneva le domande non fosse stata capace di distinguere le risposte della macchina da quelle dell'altra persona, la macchina in qualche modo si poteva considerare "intelligente".
Ipersensibile e incompreso, circondato dallo scetticismo e dall'ostilità dell'ambiente scientifico, il matematico inglese si suicidò il 7 giugno 1954, mangiando una mela al cianuro, per motivi mai chiariti. Due anni prima era stato coinvolto in uno scandalo per una relazione omosessuale (all'epoca considerata un reato in Gran Bretagna) e condannato a seguire una terapia ormonale che lo aveva reso impotente.
Oggi la comunità scientifica mondiale ha dedicato, all’illustre scienziato inglese, il più alto riconoscimento in ambito informatico/automatico, in considerazione del suo determinante contributo alla nascita delle attività di calcolo mediante dispositivi automatici. Il “premio Turing Award” viene definito il “premio Nobel del calcolo automatico”.
“Non pensate a lui con la mente di oggi, – dice il prof. Vitiello –  immaginatelo a ridosso del secondo conflitto mondiale: non esisteva il computer, il cellulare, internet, facebook; “esisteva”, solamente, un uomo che ha immaginato quello che non c’era: Alan Mathison Turing, uno tra i più grande geni del Novecento”.

Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it





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