Tir, mafia e forconi. A chi giova la Sicilia isolata
Data: Sabato, 21 gennaio 2012 ore 08:17:36 CET
Argomento: Rassegna stampa


Ultimo giorno di blocco degli autotrasporti. Mancano benzina e generi di prima necessità. Sul web rimbalza la notizia che dietro "Forza d'Urto" e "Movimento dei Forconi" ci sia l'estrema destra. Coldiretti e Flai Cgil: a guadagnarci è sopratutto la mafia
Terminerà a mezzanotte di oggi (ieri-ndr) lo sciopero degli autotrasportatori siciliani che da lunedì sta paralizzando i collegamenti dell'isola, creando numerosi disagi ai cittadini. L'Aitras, l'Assotrasport, l'Assiotrat e i consorzi di Trapani, Palermo e Catania riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi e i punti di sensibilizzazione, in quanto scadono i cinque giorni consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli autotrasportatori. Le fronde più estreme del movimento, però, annunciano ancora battaglia. E la Sicilia ha paura. 
        Sono ventisei i blocchi stradali ancora attivi in sette province siciliane organizzati dal movimento che ha bloccato tir, autobotti, camion carichi di alimenti, carburante, e altri prodotti. Ogni presidio ha un proprio responsabile che coordina il blocco e decide chi deve superarlo. Nelle grandi città i benzinai sono chiusi perché non sono stati riforniti di carburante, i supermercati hanno poche derrate, l'acqua minerale ormai rarissima. A Palermo ma anche a Catania, Agrigento e Messina sono poche le auto in circolazione: anche di mattina, ora di punta per i lavoratori che si recano in ufficio e le madri che accompagnano i bimbi a scuola, le grandi strade sono semivuote con poche auto che circolano. Sono gli effetti più evidenti dello sciopero dei padroncini, che chiedono soprattutto uno sconto sul prezzo del carburante.

Lo sciopero, però, dovrebbe terminare, anche se il 'movimento dei forconi', che raccoglie soprattutto agricoltori e artigiani, ha annunciato che la protesta prosegue ad oltranza anche se i presidi saranno allentati. Proseguirà ad oltranza anche la protesta dei lavoratori aderenti ai movimenti "Forza d'urto", che ieri hanno incontrato il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, a Palazzo d'Orleans. Il governatore siciliano si detto pronto a venire incontro ai manifestanti, a intervenire sui temi che competono l'amministrazione regionale e di farsi portavoce con il governo Monti delle loro richieste.

Intanto si cerca di capire chi ci sia dietro questi movimenti. E a chi giovi questo isolamento forzato della Sicilia. Il movimento, da subito, si è dichiarato apolitico. Niente bandiere, in giro, se non quelle della Trinacria. Da qualche giorno ha però iniziato a rimbalzare per il web l'indiscrezione che dietro il movimento dei Forconi ci fossero esponenti e militanti del partito neofascista Forza Nuova. Alcune testate online hanno riportato la notizia, citando perlopiù come fonti gruppi Facebook dell'estrema destra . Non ci sono conferme ufficiali, ma è un fatto che Forza Nuova, per bocca del suo leader Roberto Fiore, sia stato di fatto l'unico gruppo politico ad appoggiare apertamente la protesta, guadagnandosi le simpatie dei manifestanti.

E poi c'è "puzza" di infiltrazioni mafiose. Il blocco dei trasporti in Sicilia "sta producendo effetti devastanti sull'attività di centinaia di aziende agricole e la sospensione dal lavoro di migliaia di operai del settore agricolo della regione, con ripercussioni pesanti su tutta la filiera alimentare anche nel resto del paese. Non la prima volta che ci accade". E' quanto dichiara in una nota Gino Rotella, segretario nazionale Flai Cgil. "Tutto ciò - prosegue Rotella – è semplicemente inammissibile e, se fa venire in mente l'alleanza tra mafia e camorra per il controllo del settore ortofrutticolo, in particolare dei mercati e del trasporto dei prodotti appaltato al clan dei Casalesi, mette in evidenza la necessità e l'urgenza di avviare un reale ed effettivo processo di riforma della politica agricola nazionale, nel suo insieme, non solo per ridurre le filiere agroalimentari ma per renderle pi trasparenti e meno affollate di soggetti estranei che offrono i diversi servizi dell'agromafie: dal lavoro, ai trasporti, ai prestiti".

Notizie relative a infiltrazioni mafiose nei trasporti sono rafforzate anche dalla Coldiretti. "Le recenti operazioni di polizia nel commercio dell'ortofrutta, i cui prezzi triplicano dal campo alla tavola anche per effetto delle 'strozzature' e 'anomalie' lungo la filiera", ne sono la conferma. In riferimento al blocco dei Tir in Sicilia, la Coldiretti ha denunciato: "Per effetto del blocco tonnellate di frutta e verdura siciliane stanno marcendo perché non riescono a raggiungere gli scaffali dei negozi che, a causa del blocco, sono sempre più vuoti con gravi disagi per i consumatori e danni per milioni di euro ai produttori ". I prezzi, così si alzano, fino a triplicare.La Sicilia isolata,quindi, è un affare sopratutto per le mafie. Forse dietro i forconi c'è molto di più.
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