Profumo, servono policy chiare e poche regole
Data: Mercoledì, 11 gennaio 2012 ore 07:22:01 CET
Argomento: Rassegna stampa


"Le scuole, le universita' e gli altri soggetti educativi e formativi hanno bisogno di policy chiare e poche regole. Non occorrono nuove riforme, ma bisogna semplificare la complessita' del sistema e dare valore alla accountability e all'autonomia responsabile". E' quanto pensa il ministro dell'Istruzione Profumo, che oggi e' stato audito dalla commissione cultura della Camera. "Rispondere in modo corretto alle domande che ci pone l'Europa - spiega Profumo - significa trovare le leve con cui e' possibile fare ritornare la scuola uno dei motori di sviluppo del nostro Paese. Oggi, il nostro sistema educativo non riesce piu' a rimuovere le disuguaglianze e ad essere, come nel secondo dopoguerra, un ascensore sociale. I dati del Censis, delle indagini internazionali, dell'INVALSI, gli studi della Banca d'Italia, le ricerche piu' aggiornate lo dimostrano. 
  Il capitolo "Processi formativi" del 45° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2011 indica che l'Italia, nonostante i progressi compiuti, e' ancora molto lontana dagli obiettivi indicati dall'Ue per il 2020, non solo per gli abbandoni scolastici, ma anche per il numero dei giovani di 18-24 anni in possesso della sola licenza media, che non studiano e non lavorano (Neet). "Queste debolezze - sottolinea ancora il ministro - sono segnalate anche dal Rapporto sulle Economie Regionali della Banca d'Italia presentato il mese scorso, che sottolinea la particolare gravita' di questi problemi per i giovani, soprattutto donne, del Mezzogiorno. I risultati dell'indagine PISA, gia' a partire dal 2001 ci hanno dimostrato la grande differenza esistente tra i risultati dei quindicenni scolarizzati italiani. I risultati INVALSI che ora riguardano tutte le scuole italiane dimostrano che queste differenze esistono gia' a partire dalla scuola primaria. A parita' di condizioni (curricula, risorse, modalita' di selezione e reclutamento dei docenti), anche nello stesso territorio, ci sono esiti profondamente diversi tra scuola e scuola. E queste differenze, invece di assottigliarsi nel corso degli anni, aumentano. Le priorita' strategiche per l'azione del Governo in materia di istruzione e formazione sono: a) Rafforzare le competenze di base dei giovani; b) Valorizzare la professionalita' dei docenti; c) Valorizzare l'apprendimento in una pluralita' di contesti; d) Far dialogare i sistemi di istruzione, formazione e lavoro per il rilancio della cultura tecnica e scientifica e il sostegno all'occupazione; e) Promuovere e sostenere l'innovazione digitale nella scuola. Da cio' conseguono le seguenti azioni prioritarie di intervento: a) Rilancio e sviluppo dell'autonomia nelle scuole (Organico funzionale; Reclutamento; Mobilita'; Revisione del regolamento di contabilita' delle scuole). b) Un nuovo modello di governance del servizio scolastico (Conferenze territoriali per l'autonomia / Reti; Nuovi organi collegiali di istituto e territoriali; Legge quadro sul diritto allo studio; Integrazione, orientamento e sostegno). c) Indicazioni nazionali e curricula (valorizzazione degli elementi portanti della tradizione della scuola italiana con adeguamento alle esigenze educative delle nuove generazioni; Continuita' educativa dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria e alla formazione professionale; Nuove tecnologie didattiche per i cosiddetti "nativi digitali"). d) Sviluppo professionalita' dei docenti (Nuove modalita' di formazione iniziale; Tutoraggio intra e inter-scolastico e azioni formative mirate; Carriera dei docenti) e) Sviluppo del sistema nazionale di valutazione (Valutazione come controllo della qualita' del sistema e suo miglioramento in un contesto di piena trasparenza e a sostegno dell'innovazione delle scuole autonome, in linea con le migliori esperienze internazionali). f) Recupero aree scolastiche piu' compromesse (Interventi specifici di rafforzamento delle conoscenze e competenze irrinunciabili, ai fini della riduzione dell'insuccesso formativo, dispersione e abbandono scolastico, anche attraverso l'apertura delle scuole per tutto l'arco della giornata e il supporto di personale esperto, attuati in sinergia con il Ministero della Coesione territoriale per l'immediato recupero della capacita' di spesa delle regioni meridionali piu' carenti). Ecco le altre priorita' indicate dal ministro: g) Integrazione tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro per il rilancio della cultura tecnica e scientifica e il sostegno all'occupazione (Semplificazione dell'offerta formativa, miglioramento dell'orientamento dei giovani al mondo del lavoro e delle professioni; Definizione di un sistema nazionale per l'apprendimento permanente; costituzione di Poli tecnico-professionali; Rafforzamento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) con miglioramento dell'integrazione pubblico / privato; Rafforzamento della cooperazione con gli Enti territoriali; sostegno alla mobilita' territoriale dei giovani attraverso stage, tirocini e altre esperienze di studio/lavoro in altri Paesi). h) Promuovere il merito e l'eccellenza (Costituzione della Fondazione per il merito, ai fini della gestione del relativo Fondo con lo scopo di promuovere l'eccellenza e il merito fra gli studenti universitari; Borse di studio e prestiti d'onore, anche in forma mista, ai neodiplomati della scuola secondaria superiore selezionati in base alla prova nazionale standard dell'Invalsi). i) Edilizia scolastica e messa in sicurezza degli edifici scolastici (Iniziative di intervento sia per la costruzione di nuovi edifici, sia per mettere in sicurezza edifici che mancano dei requisiti minimi). l) Scuola paritaria nel sistema pubblico di istruzione (Semplificazione delle modalita' di finanziamento). (AGI)







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