"Le scuole, le
universita' e gli altri soggetti educativi e formativi hanno bisogno di
policy chiare e poche regole. Non occorrono nuove riforme, ma bisogna
semplificare la complessita' del sistema e dare valore alla
accountability e all'autonomia responsabile". E' quanto pensa il
ministro dell'Istruzione Profumo, che oggi e' stato audito dalla
commissione cultura della Camera. "Rispondere in modo corretto alle
domande che ci pone l'Europa - spiega Profumo - significa trovare le
leve con cui e' possibile fare ritornare la scuola uno dei motori di
sviluppo del nostro Paese. Oggi, il nostro sistema educativo non riesce
piu' a rimuovere le disuguaglianze e ad essere, come nel secondo
dopoguerra, un ascensore sociale. I dati del Censis, delle indagini
internazionali, dell'INVALSI, gli studi della Banca d'Italia, le
ricerche piu' aggiornate lo dimostrano.
Il capitolo "Processi formativi" del 45° rapporto Censis sulla
situazione sociale del Paese/2011 indica che l'Italia, nonostante i
progressi compiuti, e' ancora molto lontana dagli obiettivi indicati
dall'Ue per il 2020, non solo per gli abbandoni scolastici, ma anche
per il numero dei giovani di 18-24 anni in possesso della sola licenza
media, che non studiano e non lavorano (Neet). "Queste debolezze -
sottolinea ancora il ministro - sono segnalate anche dal Rapporto sulle
Economie Regionali della Banca d'Italia presentato il mese scorso, che
sottolinea la particolare gravita' di questi problemi per i giovani,
soprattutto donne, del Mezzogiorno. I risultati dell'indagine PISA,
gia' a partire dal 2001 ci hanno dimostrato la grande differenza
esistente tra i risultati dei quindicenni scolarizzati italiani. I
risultati INVALSI che ora riguardano tutte le scuole italiane
dimostrano che queste differenze esistono gia' a partire dalla scuola
primaria. A parita' di condizioni (curricula, risorse, modalita' di
selezione e reclutamento dei docenti), anche nello stesso territorio,
ci sono esiti profondamente diversi tra scuola e scuola. E queste
differenze, invece di assottigliarsi nel corso degli anni, aumentano.
Le priorita' strategiche per l'azione del Governo in materia di
istruzione e formazione sono: a) Rafforzare le competenze di base dei
giovani; b) Valorizzare la professionalita' dei docenti; c) Valorizzare
l'apprendimento in una pluralita' di contesti; d) Far dialogare i
sistemi di istruzione, formazione e lavoro per il rilancio della
cultura tecnica e scientifica e il sostegno all'occupazione; e)
Promuovere e sostenere l'innovazione digitale nella scuola. Da cio'
conseguono le seguenti azioni prioritarie di intervento: a) Rilancio e
sviluppo dell'autonomia nelle scuole (Organico funzionale;
Reclutamento; Mobilita'; Revisione del regolamento di contabilita'
delle scuole). b) Un nuovo modello di governance del servizio
scolastico (Conferenze territoriali per l'autonomia / Reti; Nuovi
organi collegiali di istituto e territoriali; Legge quadro sul diritto
allo studio; Integrazione, orientamento e sostegno). c) Indicazioni
nazionali e curricula (valorizzazione degli elementi portanti della
tradizione della scuola italiana con adeguamento alle esigenze
educative delle nuove generazioni; Continuita' educativa dalla scuola
dell'infanzia alla scuola secondaria e alla formazione professionale;
Nuove tecnologie didattiche per i cosiddetti "nativi digitali"). d)
Sviluppo professionalita' dei docenti (Nuove modalita' di formazione
iniziale; Tutoraggio intra e inter-scolastico e azioni formative
mirate; Carriera dei docenti) e) Sviluppo del sistema nazionale di
valutazione (Valutazione come controllo della qualita' del sistema e
suo miglioramento in un contesto di piena trasparenza e a sostegno
dell'innovazione delle scuole autonome, in linea con le migliori
esperienze internazionali). f) Recupero aree scolastiche piu'
compromesse (Interventi specifici di rafforzamento delle conoscenze e
competenze irrinunciabili, ai fini della riduzione dell'insuccesso
formativo, dispersione e abbandono scolastico, anche attraverso
l'apertura delle scuole per tutto l'arco della giornata e il supporto
di personale esperto, attuati in sinergia con il Ministero della
Coesione territoriale per l'immediato recupero della capacita' di spesa
delle regioni meridionali piu' carenti). Ecco le altre priorita'
indicate dal ministro: g) Integrazione tra i sistemi di istruzione,
formazione e lavoro per il rilancio della cultura tecnica e scientifica
e il sostegno all'occupazione (Semplificazione dell'offerta formativa,
miglioramento dell'orientamento dei giovani al mondo del lavoro e delle
professioni; Definizione di un sistema nazionale per l'apprendimento
permanente; costituzione di Poli tecnico-professionali; Rafforzamento
degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) con miglioramento
dell'integrazione pubblico / privato; Rafforzamento della cooperazione
con gli Enti territoriali; sostegno alla mobilita' territoriale dei
giovani attraverso stage, tirocini e altre esperienze di studio/lavoro
in altri Paesi). h) Promuovere il merito e l'eccellenza (Costituzione
della Fondazione per il merito, ai fini della gestione del relativo
Fondo con lo scopo di promuovere l'eccellenza e il merito fra gli
studenti universitari; Borse di studio e prestiti d'onore, anche in
forma mista, ai neodiplomati della scuola secondaria superiore
selezionati in base alla prova nazionale standard dell'Invalsi). i)
Edilizia scolastica e messa in sicurezza degli edifici scolastici
(Iniziative di intervento sia per la costruzione di nuovi edifici, sia
per mettere in sicurezza edifici che mancano dei requisiti minimi). l)
Scuola paritaria nel sistema pubblico di istruzione (Semplificazione
delle modalita' di finanziamento). (AGI)