IPad in classe in una scuola media di Genova Voltri. Educazione sfida tecnologica.
Data: Lunedì, 09 gennaio 2012 ore 09:10:18 CET
Argomento: Rassegna stampa


Le recenti dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo hanno riportato il dibattito su  una scuola “più moderna e visionaria” più vicina al web ed ai nativi digitali. Una scuola che offra il sapere e le informazioni attraverso strumenti innovativi. E propone il tablet al posto dei libri di testo, un'unica tavoletta elettronica per contenere in un centimetro di spessore le migliaia di pagine dei volumi che accompagnano gli studenti nell'arco della carriera.
In Italia sono numerose  le sperimentazioni di Ipad, alcune anche nella nostra Provincia di Genova. Al Salone dell’educazione ABCD, svoltosi alla Fiera di Genova lo scorso novembre, l’associazione DiSAL  ha presentato una di queste iniziative promossa dalla Scuola secondaria 1° grado di Mele, sezione associata dell'Istituto Comprensivo Voltri-1.
Il progetto è stato avviato nello scorso anno scolastico dall’allora dirigente reggente ed è proseguito nell’anno corrente con la presidenza di Silvio Peri.                      
 Ad avere l’idea di partenza è stato l’assessore Mirko Ferrrando che ha proposto un progetto triennale a partire dal 2011/2012 finanziato dal Comune di Mele, in collaborazione con AMTER S.p.a. e APPLE Inc., il cui obiettivo è sostenere ed avviare l’utilizzo della didattica digitale nella Scuola Secondaria 1° grado di Mele. “L’intento è quello di realizzare ambienti di apprendimento adatti ad un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella quotidianità scolastica” ha detto l’assessore Ferrando nel corso dell’incontro “I tablet iPad2 sono stati consegnati in comodato d'uso ad ogni alunno (al momento coinvolge la prima media e progressivamente si estenderà a tutte le tre classi), che potranno riscattarli al termine del ciclo scolastico ad un costo molto basso”.
sottolinea che “nelle classi sono presenti le LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), fornite dal MIUR, strumento tecnologico che permette di mantenere il classico paradigma didattico centrato sulla lavagna, potenziandolo con la multimedialità e l'opportunità di usare software didattico in modo collettivo, a tutto ciò si aggiunge la possibilità di interazione tra LIM e iPad2”.
I docenti hanno accolto la sfida degli Ipad convinti che questo sia uno strumento agile ed adatto al nostro tempo, ma che non sostituisce il processo didattico, anzi esige che gli insegnanti si mettano in gioco.
“I ragazzi di oggi utilizzano strumenti tecnologici in molte attività della loro vita quotidiana: giocano, imparano e parlano usando il linguaggio digitale.” ha spiegato Monica Devecchi, l’insegnante di matematica della prima media che svolge la sperimentazione “Gli adolescenti sono portatori di una nuova cultura nel contesto familiare ed extra-familiare perché sono abituati a rapportarsi quotidianamente con una tecnologia complessa e avanzata. Tutto ciò non può essere ignorato dal mondo della scuola, che deve fare suo questo nuovo linguaggio per comunicare meglio con gli studenti e offrire una didattica più efficace”.
Non mancano i problemi: scaricare i libri è un’operazione a volte complessa e le case editrici non sono sempre preparate. I tablet funzionano solo con le applicazioni, le app, ma scegliere quelle più adatte all’apprendimento scolastico e caricarle su tutte le macchine degli alunni richiede tempo. Utilizzare 25 tablet in classe richiede una rete adeguata ed un’assistenza tecnica che poche scuole hanno.
“Ma molti sono i punti forti dell’esperienza” sottolinea con entusiasmo Adelaide Pino, prof. di lettere “L’iPad è veloce e coinvolgente. Ai ragazzi piace perché permette di produrre qualcosa di loro e così si sentono protagonisti. Usare i tablet insieme e sistematizzare il lavoro svolto in classe costringe ad imparare l’ordine e l’organizzazione. Osservare un adulto che utilizza Internet e lavorare insieme con lui, li fa maturare  nell’uso consapevole della rete che, come per i loro coetanei, è sempre a loro portata in tutti i momenti della giornata.” Ma le insegnanti 2.0 concludono che non si sta buttando via tutta la storia della scuola “Non si deve credere che l’iPad escluda gli altri strumenti. Gli alunni possiedono e usano libri, penne, matite, righelli, compassi. Inoltre l’iPad impedisce che l’insegnante fissi la sua didattica solo su uno strumento, ad esempio il libro di testo: con il tablet anche il manuale o l’antologia ritrovano il loro giusto posto, strumenti, testi che non sostituiscono le teste”.
Al termine dell’incontro Disal ha annunciato di aver aperto uno spazio di dibattito on line sul sito www.disal.it  Discutiamo dei tablet al posto dei libri a scuola per aprire una riflessione su un tema che potrà avere ampie prospettive nel prossimo futuro.         (da  DISAL)

redazione@aetnanet.org






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-246986.html