Asasi al Sisa: Sciopero inopportuno
Data: Sabato, 31 dicembre 2011 ore 00:50:00 CET
Argomento: Opinioni


Sono  state proclamate dal , Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente (SISA) “due giornate intere di sciopero per il 9 e 10 gennaio 2012 per tutto il personale a tempo indeterminato e determinato o con contratti atipici, anche co.co.co., docente ed Ata, impiegati presso il Miur delle scuole e degli istituti o nei servizi esternalizzati e all’estero”
Che senso ha tale manifestazione dopo  17 giorni di vacanza e per di più nei primi giorni di scuola ?
Quale immagine di serietà  e di lavoro professionale la scuola presenta all’utenza.?
Cosa rispondere ai Genitori  che vedono in tale operazione un ulteriore allungamento delle giornate di vacanza per i professori e poi si constata che coloro che scioperano sono pochissime unità  e gli altri beneficiano del caos psicologico che la comunicazione dello sciopero ha determinato?
Fanno  quindi bene, coloro che hanno la possibilità economica  a scegliere la scuola privata seria, dove si studia tutti i giorni e non ci sono interruzioni di scioperi ed assemblee.
E’ questo il modo di sostenere la scuola pubblica?
Dicono bene tutti coloro che sostengono che la causa dei mali della scuola italiana sono proprio i sindacati e le leggi che li proteggono e che nessuno vuole modificare.
Perché non rendere obbligatoria l’adesione preventiva allo sciopero così da limitare la sospensione delle lezioni soltanto per le classi interessate, invece di dover dare delle comunicazioni generiche  erga omnes creando scompiglio e disordine senza alcuna efficacia?.
A tutti questi interrogativi si aggiunge il buon senso  e la riflessione sul  difficile momento storico ed economico che lo Stato e la  scuola italiana sta vivendo.
Lo sciopero è certamente espressione di un disagio nei confronti del Governo, ma credo che occorra prima parlare con gli interlocutori preposti alla soluzione dei problemi e pare che solo  da pochi giorni il nuovo Ministro ha intrapreso il dialogo con i Sindacati.
A cosa serve questo sciopero se non sono chiare le questioni e le possibili risoluzioni da adottare ?
Il reclamare diritti e pretese che il momento storico ed economico non consente è solo tempo perso e arreca danno all’intero comparto scuola, personale che non intende subire ulteriori decurtazione di stipendio e studenti che hanno il diritto di un servizio scolastico regolare.
Proporre, invece, iniziative e interventi legislativi e normativi per rispondere ai reali bisogni della scuola italiana è una strada da seguire, operando innanzitutto  i passaggi necessari ed opportuni, e prospettando soluzioni possibili e non soltanto sterili e generiche denunce e lamentele.
Chi vuol bene veramente la scuola si rende conto di quanti errori si commettono ogni giorno e quel che è grave  sta nel fatto che tutti li vedono, in teoria sono anche  d’accordo, ma  nessuno interviene per modificare  l’elefantiaco sistema sindacale.

Giuseppe Adernò
Asasi Catania






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