Salvini (Lega) ad Affaritaliani.It: Napolitano vecchio comunista. Irrispettoso e poco intelligente
Data: Mercoledì, 23 novembre 2011 ore 19:38:09 CET
Argomento: Rassegna stampa


"Con tutto il rispetto che si deve alle istituzioni, ritengo assolutamente irrispettoso e sgradevole il tono dell'uscita del capo dello Stato sulla cittadinanza ai figli degli immigrati. Dare del folle a chi non la pensa come lui non è sintomo di intelligenza e di rispetto, anche perché guardando il forum pubblicato da Affaritaliani.it almeno la metà degli italiani sarebbero folli". Con queste parole Matteo Salvini, eurodeputato della Lega Nord, intervistato da Affaritaliani.it, attacca a testa bassa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 
"Con il tema dell'immigrazione e dei diritti umani la Lega si confronta nei fatti e non a parole tutti i giorni, tanto che la città dove sono meglio inseriti gli immigrati regolari - secondo una ricerca della Bocconi - è Verona. Ma non regaliamo niente a nessuno. La legge già prevede che alla maggiore età ci sia la nazionalità e questo è sufficiente. Proprio come accade in altri paesi, probabilmente folli pure loro".
          E ancora: "Da dieci giorni a questa parte ci sono diverse provocazioni nei confronti del Nord e non penso che siano una coincidenza: 350 milioni di euro in omaggio alla sanità del Lazio con il decreto su Roma Capitale, il Consiglio di Stato che boccia i piani rom di Maroni, il ministro dell'Agricoltura che come prima uscita si scaglia contro gli allevatori per le quote latte, il ministro della Cooperazione Internazionale che dice che gli immigrati sono il futuro del'Italia, il ministro della Coesione Territoriale che è un burocrate di sinistra e centralista. Manca solo che il presidente del Napoli diventi il presidente della Lega Calcio ed è finita".
 
Poi Salvini torna sul capo dello Stato: "Napolitano fa il suo mestiere di difensore dello status quo e del vecchio. D'altronde la sua storia è quella di un vecchio comunista e quindi è consequenziale questo suo comportamento. Detto ciò, sono ottimista perché il voto spagnolo ha detto che, nonostante i banchieri, lo spread e la crisi, hanno stravinto i movimenti autonomisti e indipendentisti. Mi riferisco ai Paesi Baschi e Catalogna. Non c'è Monti o Napolitano che tenga, quando i popoli vogliono il loro futuro se lo riprendono, ma sempre democraticamente. I carri armati sono andati in Ungheria ai tempi di Napolitano e noi preferiamo la democrazia, andiamo a scuola a Barcellona e nei Paesi Baschi. Noi come loro siamo stanchi di pagare e presto anche da noi accadrà la stessa cosa".  (da AffariItaliani.it)

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