Un flash mob per difendere il diritto all'insegnamento
Data: Giovedì, 10 novembre 2011 ore 07:36:18 CET
Argomento: Rassegna stampa


Si preparano a difendere il loro diritto all’insegnamento con una protesta singolare gli studenti di Scienze della formazione primaria. Da mesi sono sospesi in attesa di sapere quale sarà il loro futuro: il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, con un provvedimento della riforma della scuola ha bloccato la Graduatoria a esaurimento per l’insegnamento. Esclusi dalla possibilità di insegnare nella scuola primaria tutti gli immatricolati a partire dal 2007. Migliaia in tutt’Italia, tantissimi gli aquilani.                           
 La protesta singolare è un flash mob organizzato per domani alle 16 davanti alla sede della facoltà, in via Giovanni Di Vincenzo. Un tormentone che corre sul web da settimane. Aspiranti insegnanti di tutto il Paese, aderendo all’iniziativa “Settimana del falsh mob”, manifesteranno il loro dissenso in questo modo: «Il flash mob aquilano consiste nel fotocopiare il libretto studenti a colori», si legge sull’evento creato ad hoc su Facebook (“Settimana del flash mob”), «l'azione sarà strapparlo. Si partirà con la ripresa dall'atrio per poi girare nei corridoi ed infine tutti in aula dove in piedi sulle sedie si ripeterà il gesto (chi sarà sprovvisto di libretto fotocopiato strappa quello vero...ops!...un foglio di carta)». Un gesto che verrà ripetuto, appunto, in diverse facoltà d’Italia.
L’informazione è stata veicolata su internet attraveros il gruppo “Laureandi e laureati di Scienze della formazione di tutt’Italia”. Una piazza virtuale in cui s’incontrano gli studenti per confrontarsi sulle difficoltà che scaturiscono dal provvedimento. E organizzare iniziative per sensibilizzare la cittadinanza. Ma con la crisi di governo esplosa ieri, ora si dovrà vedere che fine farà anche il decreto 44 con cui il ministero ha bloccato l'ingresso alle graduatorie a esaurimento (Gae) per gli iscritti dal 2008-2009.
A ottobre un gruppo di studentesse di Scienze della formazione aveva organizzato all'Aquila un volantinaggio silenzioso, all’ingresso della facoltà, nel giorno in cui in tutt’Italia si svolgevano i test d’ammissione alla facoltà. «Un controsenso», spiega una delle manifestanti, Mara Di Maddalena dell'Aquila. «Continuare a far fare test d’ingresso a numero chiuso per poi chiudere le porte all’insegnamento. Fino al 2007», aggiunge. «Quando in precedenza ci si inscriveva al corso di laurea, si aveva la possibilità di segnarsi con riserva anche alle graduatorie per l'insegnamento. Questa riserva veniva sciolta automaticamente con la laurea, entrando in lista. Gli iscritti nel 2008-2009», spiega Mara, «non sono rientrati nella graduatoria e questa è una vera e propria discriminazione, perché il percorso di studi è lo stesso per tutti», aggiunge l'aspirante insegnante.
Gli esclusi dalle graduatorie all'Aquila sono, dal 2008-2009, circa 750 studenti, in quanto ogni anno possono accedere al corso di laurea in 250, il 90 per cento dei quali, «sono seconde lauree», spiega Mara Di Maddalena, «perché gli studenti hanno scelto di conseguire la seconda laurea proprio con l'obiettivo di insegnare».
Marianna Gianforte      (da http://ilcapoluogo.it)

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