Cnel, riforma penalizza istituti agrari. Governo intervenga
Data: Venerdě, 28 ottobre 2011 ore 07:32:32 CEST
Argomento: Rassegna stampa


''Con la riforma della scuola gli Istituti Agrari hanno perso la loro connotazione operativa che li collegava alle realta' produttive dei territori, facendo perdere professionalita' ai nuovi diplomati e perdendo di fatto il polso del mercato del lavoro agro-alimentare''. Lo riferisce il Cnel Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro che chiede al governo di ''correggere alcuni effetti negativi dalla riforma che ha trasferito alla competenza regionale alcuni percorsi professionalizzanti svolti negli Istituti Agrari.                   
 L'assemblea del Cnel ha approvato un documento di osservazioni e proposte relativamente all'istruzione agraria e forestale secondaria superiore, con il quale si chiede al governo di ''correggere l'anomalia prodotta dalla recente riforma della scuola attivando percorsi professionalizzanti sostitutivi, detti anche 'articolazioni didattiche opzionali'''. In particolare, il Cnel chiede al Ministro dell'Istruzione che ''ne siano attivate almeno una per ciascuna grande macroarea che caratterizza il sistema agro-alimentare italiano (le produzioni animali, la forestazione e la conservazione dell'ambiente, il verde urbano e la floricoltura, la trasformazione agro-alimentare, le produzioni orto-frutticole e viticole, l'agriturismo, il paesaggio agrario), per realizzare quella flessibilita' curricolare che lega la formazione alla poliedrica realta' dei territori e dei distretti produttivi''.

''L'importanza di avere tecnici intermedi preparati - conclude il Cnel - e' fondamentale per il sistema imprenditoriale italiano, che vanta una filiera del legno di assoluto rilievo e un settore agro-alimentare che e' secondo solo a quello meccanico''.      (ASCA)

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