Non esiste alcuna sentenza definitiva sui ricorsi per l’inserimento a pettine, ma un’ordinanza che rigetta per difetto di giurisdizione la richiesta Anief.
Data: Domenica, 02 ottobre 2011 ore 08:04:27 CEST
Argomento: Sindacati


Ci stupiscono i toni non supportati dai fatti con cui si attacca l’Anief per la famosa vicenda dell’inserimento a pettine che ha consentito il trasferimento nel 2011 di 30.000 docenti da una graduatoria all’altra e l’immissione in ruolo di migliaia di persone dalle vecchie e dalle nuove graduatorie.
In primo luogo non esiste alcuna sentenza definitiva sui ricorsi promossi dall’Anief per il 2009-2011 presso il tribunale amministrativo ma un’ordinanza che rigetta per difetto di giurisdizione la richiesta promossa da alcuni ricorrenti sostenuti ad adiuvandum dalla regione Veneto della Lega nord per bloccare il trasferimento previsto dal legislatore.                        
 Quindi, qualche sindacalista dovrebbe anche frenare il suo impeto nel fare credere che l’asino vola. Poi dovrebbe leggere i comunicati dell’Anief e le sentenze della Consulta sul tema dell’argomento coda-pettine, prima di cercare di far credere ai profani che un giorno qualche giudice possa sposare la linea del blocco dei trasferimenti, persino abbandonata dalla maggioranza dell’attuale Governo; infine, potrebbe anche studiare il meccanismo della traslatio iudicii o ancora i comunicati dell’Anief circa la riassunzione dei processi al giudice del lavoro non solo per i 3.000 posti accantonati ma anche per gli altri 3.000 non assegnati ai ricorrenti, Anief prima di emettere l’ardua sentenza.
Comunque, passeranno dei mesi, prima che il Tar si esprima sulla giurisdizione nel merito dei ricorsi promossi dall’Anief entro i quali già i giudici del lavoro saranno chiamati, comunque, a esprimersi. Aspettiamo con ansia il prossimo comunicato di chi impiega il suo tempo per mistificare la realtà, come quando si promisero gli scatti di anzianità bloccati da una legge.
   (da Anief)

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