Ci stupiscono i toni
non supportati dai fatti con cui si attacca l’Anief per la famosa
vicenda dell’inserimento a pettine che ha consentito il trasferimento
nel 2011 di 30.000 docenti da una graduatoria all’altra e l’immissione
in ruolo di migliaia di persone dalle vecchie e dalle nuove graduatorie.
In primo luogo non esiste alcuna sentenza definitiva sui ricorsi
promossi dall’Anief per il 2009-2011 presso il tribunale amministrativo
ma un’ordinanza che rigetta per difetto di giurisdizione la richiesta
promossa da alcuni ricorrenti sostenuti ad adiuvandum dalla regione
Veneto della Lega nord per bloccare il trasferimento previsto dal
legislatore.
Quindi, qualche sindacalista dovrebbe anche frenare il suo impeto
nel fare credere che l’asino vola. Poi dovrebbe leggere i comunicati
dell’Anief e le sentenze della Consulta sul tema dell’argomento
coda-pettine, prima di cercare di far credere ai profani che un giorno
qualche giudice possa sposare la linea del blocco dei trasferimenti,
persino abbandonata dalla maggioranza dell’attuale Governo; infine,
potrebbe anche studiare il meccanismo della traslatio iudicii o ancora
i comunicati dell’Anief circa la riassunzione dei processi al giudice
del lavoro non solo per i 3.000 posti accantonati ma anche per gli
altri 3.000 non assegnati ai ricorrenti, Anief prima di emettere
l’ardua sentenza.
Comunque, passeranno dei mesi, prima che il Tar si esprima sulla
giurisdizione nel merito dei ricorsi promossi dall’Anief entro i quali
già i giudici del lavoro saranno chiamati, comunque, a esprimersi.
Aspettiamo con ansia il prossimo comunicato di chi impiega il suo tempo
per mistificare la realtà, come quando si promisero gli scatti di
anzianità bloccati da una legge.
(da Anief)
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