La gaffe della ministra dimostra quanto importante sia puntare sulla credulità popolare, anche abusandone.
Data: Lunedì, 26 settembre 2011 ore 11:05:00 CEST
Argomento: Redazione


Non credo che la gaffe della ministra Gelmini si possa liquidare solo con lo sberleffo. C’è nella sua dichiarazione affrettata un messaggio ben più cupo e preoccupante: la consapevolezza cioè che il popolo abbocchi all’amo senza reagire e in modo acritico. Per essere più chiari. Dell’inesistente inesistenza di un tunnel di 700 chilometri tutti possono rendersi conto e verificare sul campo, ma delle altre centinaia di dichiarazioni fatte dalla nostra ministra e ugualmente infondate chi potrà portare prove altrettanto inconfutabili? Si potrebbe dire: tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino e questa volta è successo: ma quante altre volte ciò non si è verificato? Se si fa una breve cronologia di tutto ciò che la nostra ha detto da quando si è insediata, comprese le ultime in occasione dell’avvio dell’anno scolastico, si vede subito come tutto il suo dire sia stato incentrato sulla demagogia e sulla propaganda, con la differenza, rispetto al tunnel, che c’è stato sempre qualcuno che ne ha sostenuto le tesi ben sapendo della loro infondata propalazione ma pure della difficoltà a sorreggere il contrario da parte degli oppositori.
Chi non è attento ai problemi della scuola, insegnanti compresi, è tendenzialmente propenso a prendere per oro colato tutto ciò che un ministro della Repubblica dice e in modo particolare i giornalisti che hanno il solo interesse di riportare la notizia e amplificarla. Ed essa stessa, anche se venisse smentita da personalità di tutto rispetto, rimane sempre in un limbo di dubbiosa incertezza che poi il tempo, galantuomo, se da un lato può pure confermare dall’altro però relega il fatto nel dimenticatoio. Di tutto ciò da qualche anno a questa parte sono consapevoli i governati alcuni dei quali, a dimostrazione di quanto sosteniamo, dovrebbero dirci ancora che fine hanno fatto le promesse delle famose tre “I” oppure dell’altrettanto promesso adeguamento degli stipendi dei docenti italiani a quelli europei. Due esempio, fra i tanti che si possono riportare, per fare indignare e spingere alla rivolta, non solo tutti, ma tutti, i docenti ma anche le famiglie. Questa consapevolezza della dimenticanza e l’altra della dichiarazione a proprio favore (e poi magari venga qualcuno a smentire se sarà creduto) ha indotto la ministra a dire ciò che ha detto a proposito del tunnel. Dichiarazione fra l’altro subdolamente strumentale perché ha pure inteso dire all’opinione pubblica che i finanziamenti per la ricerca ci sono, tanto che si è fatta una scoperta epocale ( e ci mancava!), per cui ancora una volta gli attacchi contro di lei sono tutte menzogne comuniste visto lo straordinario successo degli scienziati italiani per accontentare i quali sono stati spesi, e ben spesi come questo governo sa fare, centinaia di milioni. Un comunicato blitz e furbesco per arraffarsi la primogenitura politica, per screditare l’opposizione, per sibilare contro i solti falsi e bugiardi e sessantottini. Sennonché la reclame del tunnel da attaccarsi al petto questa volta è stata troppo pesante ed è caduta nello sberleffo, cosa che sarebbe dovuta accadere per molte altre propagande ma che è stato sempre difficile dimostrare all’opinione pubblica con altrettanta inoppugnabile evidenza. Sicuramente un ministro di cultura non ci sarebbe caduto, ma sicuramente nemmeno un polito che ha rispetto del popolo al quale si può perfino raccontare che la nipote di Mubarak vada in giro per le questure della polizia. Ecco è questa mancanza di stima per la gente alla quale si può tutto dire e tutto imbonire è ciò che disturba, non una semplice gaffe che potrebbe pure rimanere tale se non ci fossero altre gaffe e altre ancora e ancora altre, tutte rimaste tali e con poca possibilità di essere smentite con la similare chiarezza del tunnel.

Pasquale Almirante
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