I precari non mollano la presa. Delegazione di dirigenti scolastici ragusani dal prefetto per illustrare i problemi
Data: Mercoledì, 21 settembre 2011 ore 08:47:46 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Le condizioni meteo peggiorate nelle ultime ore, non fermano la protesta dei precari della scuola in presidio permanente di fronte al provveditorato agli studi da ormai 21 giorni. I precari attendono la giornata di venerdì, quando il dirigente dell'ufficio scolastico regionale Maria Luisa Altomonte, di ritorno dalla seconda "missione" al ministero dell'Istruzione nel giro di pochi giorni, comunicherà ufficialmente l'eventuale recupero di altri posti per i collaboratori scolastici, oltre ai 160 già promessi per la Sicilia di cui 18 sicuri a Ragusa in base ad una ripartizione per province e non per densità della popolazione.                               
Venerdì è prevista anche la visita di alcuni colleghi di Palermo, coinvolti in analoghe azioni di protesta, mentre questa mattina è in programma l'incontro con il vescovo Paolo Urso, per illustrare la difficile situazione del mondo dell'istruzione iblea, effetto del triennio di tagli imposto dalla riforma Gelmini.
Per gli stessi motivi, lunedì, una delegazione di dirigenti scolastici si è recata dal prefetto Giovanna Cagliostro. Il rappresentante del governo ha promesso un interessamento diretto alle problematiche illustrate dai dirigenti: «Il prefetto ha inoltre espresso l'intenzione – spiega il dirigente dell'istituto "Pedalino" di Comiso, Giovanna Campo – di convocare un tavolo tecnico istituzionale, alla presenza di interlocutori (probabilmente dirigenti del ministero dell'Istruzione, n.d.r.), che possano agire concretamente, per ridurre la miriade di disagi emersa con l'avvio delle attività scolastiche».
Il volantinaggio avviato sabato scorso dai precari teso a coinvolgere studenti e genitori in una mobilitazione generale, intanto, ha già prodotto alcuni risultati. «Abbiamo ricevuto – conferma Aprile – diverse segnalazioni legate ai disagi patiti dagli studenti in tutta la provincia». Come il caso, emblematico e paradossale, di Antonina Giorrandello, originaria di Pavia, ma residente a Vittoria, sola e con tre figli a carico, ieri mattina ospitata dai precari nel presidio di fronte al provveditorato. La Giorrandello, che ha due figli iscritti alle elementari del plesso scolastico di quartiere, non può iscrivere anche il terzo alla prima classe della scuola media nello stesso istituto, in quanto «per motivi di sicurezza – ha spiegato la Giorrandello – mi è stato comunicato che le classi, peraltro già sovraffollate, sono al completo. Identica situazione – continua la Giorrandello – in un altro istituto della zona; l'unica soluzione resta quella di iscrivere mio figlio in un istituto ad oltre tre chilometri da casa, che non è servito però da adeguato trasporto pubblico. Lavoro tutto il giorno e non posso accompagnare mio figlio a scuola, quindi, al momento sono costretta a lasciarlo a casa. Questa situazione di stallo dura dallo scorso mese di giugno, ed ho chiesto l'intervento delle forze dell'ordine, dell'assessore alla comunale Pubblica istruzione e del Provveditorato, ma finora non ho ottenuto alcun risultato. Pretendo soluzioni immediate, e mi appello ad altri genitori, per far sì che emergano analoghi disagi, invitando il ministero a rivedere la situazione».
Un caso-limite, a cui si stanno aggiungendo altre difficili situazioni legate in particolare all'assenza, in molti istituti di un adeguato numero di docenti di sostegno.
Nel frattempo il comitato permanente donne del Partito democratico ha espresso solidarietà ai precari, accusando il presidente della provincia, Franco Antoci, e il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, di «totale disinteresse verso la lotta che si protrae da oltre tre settimane, mostrato finora». Le donne del Pd, per questi motivi, hanno lanciato un appello alla cittadinanza con l'intenzione di «bloccare – spiegano – lo smantellamento della scuola pubblica come la Costituzione l'ha pensata e disegnata. Uniamoci al coordinamento – concludono - e lottiamo insieme a loro».    (di Davide Allocca http://www.gazzettadelsud.it)

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