Precari fra speranze e rabbia: superati da chi ha un certificato
Data: Giovedì, 01 settembre 2011 ore 10:02:35 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Assegnati gli incarichi negli asili, ma tante maestre ottengono la cattedra solo grazie all’invalidità superando chi ha più punti e anni d’insegnamento. Malaguti: «Chi fa il furbo sarà denunciato».
Sala gremita e tanto malcontento. Ieri mattina al Polo Leonardo erano oltre 200 le insegnanti convocate per le agognate nomine in ruolo, il tanto atteso posto fisso, assegnato a 161 di loro, prese dai contingenti 2010/11 e 2011/12 e destinate alle scuole dell’infanzia. Per molte quindi l’uscita dal tunnel del precariato lungo 16 o 25 anni. Come Roberta, insegnante a Zocca, che finalmente ce l’ha fatta: «Sono stata 9 anni in una scuola privata. Ero sottopagata, ma l’ho fatto per il punteggio. Adesso dopo 16 anni entro in ruolo», conclude contenta. Anche per Silvia Aravecchia, dopo 34 anni di insegnamento, una boccata di ossigeno: «Entro in ruolo come insegnante di religione, vedremo come va». Dopo l’ottimismo, le polemiche, e su tutto il fantasma dei certificati di invalidità. Su questo interviene un’insegnante: «Sono da 20 anni in servizio, ho valicato i monti e fatto ogni cosa. Adesso ho 158 punti, ma sono stata sorpassata da persone che attraverso un certificato prenderanno il ruolo con 16 o 60 punti. Oltre al fatto dell’invalidità in molti prendono i punti con il sistema della formazione on line. Si pagano 600 euro e si prendono 3 punti. In questo modo accedono all’insegnamento persone incompetenti e chi ci rimette è la qualità della scuola». Su questo interviene Roberto Capponcelli, del Gilda: «Attraverso questo certificato di invalidità potrebbero entrare in ruolo fino al 50% degli insegnanti, che significa 80 posti di ruolo sui 161 disponibili. Dopo tanti anni molti colleghi precari trovano finalmente la stabilizzazione, e questo garantisce anche un miglioramento dell’attività didattica. Oggi potrebbe essere una giornata di festa, ma vedo tante persone arrabbiate per le loro condizioni di lavoro». C’è un’insegnante che punta il dito sulla poca chiarezza che avvolge il mondo della scuola, dove per avere informazioni su graduatorie e ruoli bisogna girare sindacati e uffici, rivolgersi al passaparola e ad altri mezzi, perché se si perde un pezzo si resta fuori. Molti i genitori che hanno accompagnato i propri figli, e che sperano di vederli sistemati dopo anni di precariato; mentre per Barbara Tintorri, venuta da Formigine, la strada davanti è ancora lunga: «Stamattina sono qui per vedere se riesco ad entrare in ruolo l’anno prossimo. Per adesso mi tocca vivere un altro anno di incertezza. Ho 146 punti, 15 anni di servizio, e anche a me da fastidio vedere chi passa davanti con pochi punti e un certificato. Posso comprendere ma sinceramente da fastidio». Immediato l’intervento del provveditore Gino Malaguti che promette controlli e vita difficile per i furbi: «Chi ha presentato il certificato di invalidità avrà tempo 30 giorni per portare i documenti originali. Se uno li ha falsificati o omesso dei dati noi faremo denuncia penale oltre a depennare il candidato dalla graduatoria».

Marco Amendola - Gazzetta di Modena del 01 settembre 2011





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