Dimensionamento: assicurare alle scuole tre assistenti amministrativi e due collaboratori scolastici per plesso. Proposte operative
Data: Venerdì, 05 agosto 2011 ore 08:55:42 CEST
Argomento: Redazione


In merito alle proposte per un piano di dimensionamento scolastico da mettere in atto  secondo le indicazioni dell’art.19 del D.L. n.98/2011 relativo alla manovra finanziaria occorre precisare alcuni aspetti che non dovranno essere trascurati.
La presenza della scuola nel territorio, anche se piccolo e di montagna è una presenza che non dovrà essere messa in discussione, indipendentemente  se l’istituzione è autonoma o aggregata ad un’altra istituzione.
A garanzia del servizio, anche nelle scuole piccole e di montagna, come sostiene il preside Gioieni di Castiglione di Sicilia, occorre assicurare  che sia garantita la presenza di tre assistenti amministrativi  e due collaboratori per plesso.
La sicurezza dei bambini è prioritaria su tutte le norme di risparmio e due “bidelli” sono indispensabili specie per la turnazione nel servizio mattutino e pomeridiano e a garanzia della presenza assicurata in caso di momentanea assenza di uno di essi.
L’ufficio di segreteria, non può restare sguarnito di personale  e possono esserci dipendenti che fruiscono della Legge 104, eventuali imprevisti e malattie  che bloccherebbero l’attività amministrativa della scuola, specie in particolari momenti dell’anno scolastico: iscrizioni, prove Invalsi, valutazioni quadrimestrali ed esami.
La fusione tra le due istituzioni che finora sono state distinte non implica necessariamente un mescolamento di alunni e docenti, ma potrebbe anche bene funzionare , se le strutture non lo consentono, in plessi separati, garantendo una progettualità didattica condivisa ed unitaria .
Certe forme di istituti comprensivi solo di formale istituzione, aprendo una classe o un corso di elementare o di media non contribuisce alla qualità del progetto e mortifica anche il lavoro dei docenti che non potranno avere una cattedra completa  che si ottiene con tre corsi  (nove classi) di scuola media, mentre se si apre una classe di scuola elementare  occorrono cinque anni per garantire la continuità del ciclo.
Delle future 32 unità scolastiche della città di Catania, da rendere tutti  “istituti comprensivi” di circa mille alunni ciascuno. in relazione ai  31.655 alunni  iscritti nelle scuola di primo di grado, 14   scuole restano invariate e quindi non hanno necessità di modifiche o di interventi, quel che si deve risolvere è come rendere comprensivi le  otto  scuole medie e circoli didattici .
L proposta più funzionale è certamente quella della “fusione” delle due attuali istituzioni, mantenendo ciascuna la propria identità  e fisionomia storica
     La possibile aggregazione,  potrebbe avvenire ad esempio,  unendo anche i nomi :  “Alighieri- Rapisardi”  - “Carducci-Pizzigoni”  “Verga-Leopardi”…come proposto dal piano  presentato all’Assessore alle politiche scolastiche del Comune di Catania dall’ASASI. Tale proposta  darà certamente  garanzia di continuità, non sconvolgerà i genitori, abituati a portare i figli in quelle scuole, non scombinerà l’organico  dei docenti   e renderà unificati soltanto la presidenza e la segreteria, con un unico DSGA ed un solo dirigente
L’ipotesi di attivare  una specie di “comprensivizzazione”  solo formale, aprendo alcune classi  all’ordine di scuola non presente nell’istituzione,   nel tempo determineranno confusione tra i genitori, per un pericolo di  promiscuità non certamente  gradita nel vedere insieme i piccoli di sei anni ed i grandi di 13 anni,  oltre  alle difficoltà di sistemazione degli spazi,  arredi scolastici,  palestra e servizi igienici.
  Fra l’altro per armonizzare l’organico dei docenti dei due ordini di scuola occorreranno dai tre ai cinque anni per completare l’organico delle classi e dare continuità e stabilità ai docenti , i quali avendo poche ore saranno costretti a prestare servizio  in più scuole.
Delle future 32 istituzioni, secondo la proposta dell’Asasi , secondo i numeri degli alunni frequentanti ,  nella prima municipalità si potranno avere  8 istituzioni scolastiche , 5 nella seconda municipalità , 4 nella terza e nella nona, 3 nella decima, 2 nella  sesta, settima  e ottava ed una sola istituzione nella quarta e  quinta municipalità.


 Giuseppe Adernò
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