Il cognome della Rosa? Jervolino (sposata Russo), classe 1936. Parola di lupetto… Alberto
Data: Giovedì, 04 agosto 2011 ore 22:16:23 CEST
Argomento: Redazione


  (Secondo di 4 post sulle ministre della P. I. – Il precedente è del 2 agosto u.s.)

      RRJ Rosa Russo Iervolino, figlia d’arte in linea paterna e materna, napoletana dal 1936, è un’avvocato che vanta  due  primati politici:  di essere stata la prima donna al Ministero dell’Interno (1996) e prima sindachessa di Napoli (2001-11). Da sempre tesserata DC, è passata al PD dopo essere stata dell’Ulivo; ha abitato a Roma in Viale Trastevere n. 76 (dal 1992 al 1994) durante i governi Amato e Ciampi. Senatrice dal 1979 al 1992,  si dimise in omaggio alla norma interna alla DC che stabiliva l'incompatibilità tra la carica di Ministro e quella di parlamentare. 
     Altri tempi, quelli in cui succedevano fatti “epocali”. Nel mese di febbraio del 1992, 12 paesi europei, tra cui anche l'Italia, firmano il trattato di Maastricht, che sancisce di fatto la nascita dell'Unione Europea. Il giuramento della ministra, nelle mani di Scalfaro, avvenne il 28 giugno 1992, un mese dopo l’esplosione sull'autostrada tra Punta Raisi e Palermo e 10 giorni dopo lo scoppio dell'autobomba sotto la casa Borsellino. I tre anni del ministero della Jervolino coincidono col periodo di “Mani pulite”,  in seguito ribattezzato "Tangentopoli". E quando si esaurì il doppio mandato ministeriale della RRJ, gli italiani votarono a favore di un cavaliere del lavoro che ha fatto traghettare  l’Italia dal XX° al XXI° secolo !
     Non è certo facile trovare qualcosa di positivo del triennio al  MPI dell’avv. Rosa Jervolino. Ci proverò. (1) Come ministro dispose il ritiro di un fumetto anti-Aids "Lupo Alberto" che informava gli studenti delle scuole superiori sulla modalità di uso del preservativo, suscitando notevoli polemiche. (cfr.  Corriere della Sera, 29 gennaio 1993). (2) Presentò in Parlamento la riforma scolastica tendente alla autonomia e privatizzazione. (3) RRJ rimarrà nella storia della legislazione scolastica per aver firmato il Testo Unico.
     Ad Tertium. Lascerei senza commento le parole solenni dell’incipit di quel documento che da venti anni è il costante riferimento per i lavoratori della conoscenza. “ Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297: Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado. (Gazzetta Ufficiale 19 maggio 1994, n. 115, S.O.). Il presidente della Repubblica Oscar  Luigi Scalfaro, (omissis);  vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'8 aprile 1994; sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione (RRJ); Emana il seguente decreto-legislativo: Art. 1.  È approvato l'unito testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, composto di 676 articoli e vistato dal Ministro proponente”(…) . 24 giorni dopo la RRJ lascerà lo scettro del Ministero a Francesco d’Onofrio dell’epoca berlusconiana.
     Ad Secundum. Le acque furono molto agitate a Montecitorio per la norma sull' autonomia scolastica: c’erano 250 emendamenti e la riforma doveva essere ammorbidita.  Nelle piazze gli studenti insieme ai proff contestavano la legge di riforma della scuola. La Jervolino cercò di “patteggiare”: niente tasse in più e marcia indietro del ministro sul potere degli istituti di chiedere contributi. Gli studenti usarono come slogan contro la privatizzazione "Jurassic school". Il ministro della Pubblica Istruzione operò una parziale marcia indietro, accettando di trasformare la legge in una delega al governo anche se in commissione c' era già chi voleva stralciare del tutto la norma. Si trattò quindi di una “incompiuta” della RRJ, perché la legge sull’autonomia scolastica fu approvata resa attuativa col DPR n. 275/99: Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59. 
     Ad Primum: Nonostante l’opposizione della cattolica RRJ, Lupo Alberto è stato spesso testimonial di iniziative come ad esempio la campagna per lotta contro l'Aids e la sensibilizzazione a usare il preservativo ("Cosa aspetti a metterlo? Che sia firmato Nike?", ecc.) per il Ministero della Sanità italiano, di cui sono stati diffusi migliaia di opuscoli in tutte le scuole italiane nel 1991 e cartelloni pubblicitari nel 2000, 2001 e 2002. Guido Silvestri, autore dell' opuscolo che invitava all’uso del preservativo, in seguito all’esposto contro la Jervolino, ebbe un risarcimento di 10 milioni di lire che destinò alla lotta al virus Hiv"  Contro il fumetto il ministro era insorta proibendone la distribuzione davanti alle scuole e sostenendo che l' Aids non fosse  problema da affrontare “ridendo”. Del reso il ministero (a guida Dc, sensibile al diktat del Vaticano) aveva  già definito un programma di educazione sessuale per le scuole. Secondo l’opposizione parlamentare "la mancata promozione nelle scuole del libretto contro la diffusione dell' Aids configurava una gravissima responsabilità  del governo, che sceglieva di non combattere la diffusione del virus Hiv fra i giovani e i giovanissimi". (Corsera 29/01/1993 pag.17).
     Non dimenticheremo mai la voce sgraziata e flebile nell’inconfondibile falsetto della RRJ, come non dimenticheremo quella volta che a il Capo dello Stato, in piazza San Marco a Venezia, dovette zittire i fischi rivolti alla responsabile della PI, alzando, nel gran rumore, un dito e gridando più volte: “Io non ci sto!”.
     Navigando per il mare del web, in un blog ho trovato questo post: “Cara RRJ, ero un giovanissimo studente quando sei diventata Ministro della P.I., e mi hai rovinato un'estate con gli esami di riparazione. Sono cresciuto e volevo farmi guardare dalle ragazze, ma tu sei diventata Ministro degli Interni così mi hanno sequestrato la vespa perché andavo senza casco. Sono andato a vivere da solo ed ho quindi iniziato a pagare la tassa sui rifiuti e tu sei diventata Sindaco di Napoli…” (To be continued)

Giovanni Sicali






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