Da Siracusa: ricostruiamo l’Italia iniziando dalla scuola. Proposte per una scuola migliore
Data: Mercoledì, 27 luglio 2011 ore 12:45:00 CEST Argomento: Opinioni
INDICE: Premessa; Per
tutti gli ordini di scuola; Scuola dell’Infanzia e primo ciclo; Scuola
Primaria; Scuola Secondaria di I e II grado; Orario e Obbligo
scolastico;Sostegno; Personale ATA e collaboratori scolastici;
Graduatorie ad esaurimento e Scuole Private/Paritarie; Abolizione di
Master e diplomifici; Utilizzo delle Graduatorie ad Esaurimento per il
conferimento degli incarichi annuali, supplenze brevi e per il
reclutamento nelle scuole private e paritarie; Centri Territoriali
Permanenti; Edilizia Scolastica; Formazione Professionale; Risorse
economiche.
Finita l’era del berlusconismo, che
tanti danni ha causato al nostro Paese, dobbiamo, tutti insieme,
rimboccarci le maniche perché dalle macerie deve nascere la “terza”
Repubblica. Repubblica fondata saldamente sui principi della Carta
Costituzionale e veramente democratica.
Proposte per una scuola migliore
Premessa
Una società globalizzata e complessa come quella attuale necessita di
una scuola che ne sappia stare al passo, senza nostalgie del passato.
La Scuola Statale Pubblica non può essere trasformata in
fondazione/azienda, né può essere considerata il settore dove
effettuare tagli di risorse umane e materiali per fare quadrare i conti
dello Stato, ma il ganglio vitale su cui investire per assicurare il
futuro alle nuove generazioni, alla società, al Paese.
Per tutti gli ordini di scuola
1- Il numero massimo di alunni per classe non
deve superare le 20 unità:
a) In Italia non esistono scuole con aule
che possono contenere più di 20 alunni,
(Legge 11 gennaio 1996, n. 23, “Norme per l’edilizia scolastica”; D.M.
18 dicembre 1975, “Norme…relative all’edilizia scolastica,… indici
minimi di funzionalità didattica,…”).
b) In classi
sovraffollate è praticamente impossibile svolgere proficuamente
attività didattiche, è difficilissimo organizzare attività in piccoli
gruppi di alunni, non è possibile programmare percorsi personalizzati,
le verifiche diminuiscono, gli alunni perdono facilmente le motivazioni.
c) La vigilanza degli alunni è
difficoltosa in classi molto numerose,
che
costituiscono l’humus ideale in cui attecchiscono fenomeni di bullismo
e indisciplina. Gli alunni sfuggono facilmente al controllo
dell’insegnante e il “branco” trova facilmente i suoi adepti e le sue
vittime.
d) Le classi con massimo 20 alunni
rientrano, quasi tutte, nei parametri
normativi e garantiscono maggiore controllo e sicurezza nei casi di
spostamenti o di emergenza.
e) Nelle classi poco numerose è possibile programmare e svolgere
attività didattiche in piccoli gruppi e personalizzate, le verifiche
sono costanti e gli alunni molto motivati.
f) In classi poco numerose la vigilanza è più semplice, non si
registrano quasi mai comportamenti scorretti, nei rari casi in cui
avvengono è molto più facile ricondurre alla normalità le situazioni
“critiche”.
- Introduzione del tempo pieno ove richiesto.
Scuola dell’Infanzia e primo
ciclo Scuola Primaria
2- Devono essere sempre presenti in
sezione/classe almeno 2 insegnanti.
Nelle sezioni sperimentali, con alunni di età inferiore ai 3 anni, deve
essere nominata un’insegnante ogni 6 alunni.
I piccoli alunni, anche per la loro imprevedibilità, vanno seguiti da
vicino da quando entrano a scuola a quando escono e durante tutte le
attività : didattiche, ludiche, mensa, ecc.
- Obbligo di nominare l’insegnante supplente dal primo giorno di
assenza del docente titolare ed anche per un solo giorno. Gli alunni
non devono essere smistati nelle altre sezioni.
- Attivare corsi di II lingua per l’ultimo anno di scuola
dell’infanzia. I bambini, sotto forma di gioco, avranno il loro primo
approccio con un’altra lingua.
- Ove possibile, attivare sezioni omogenee per età, per
programmare e realizzare un’azione educativa più efficace.
Scuola Primaria
3- Modulo di 3 insegnanti per due classi,
preferibilmente parallele; le discipline divise in tre ambiti
disciplinari: Ambito Linguistico e Antropologico (Italiano, Storia,
Geografia e Arte e Immagine); Ambito Matematico – Scientifico
(Matematica, Scienze, Informatica, Musica); Ambito delle Educazioni e
della Prevenzione (Ed. alla Salute, Ed. Alimentare, Ed. Motoria, Ed.
alla Convivenza, Ed. Ambientale, Ed. Stradale), possibilmente svolto da
insegnanti laureati in Scienze Motorie o ISEF (il loro corso di laurea
comprende lo studio di queste discipline), II lingua (insegnanti
specialisti laureati in lingue straniere).
E’ possibile una diversa suddivisione delle discipline nei vari ambiti,
in relazione alle specializzazioni degli insegnanti.
Nel bambino, lo sviluppo cognitivo avviene contemporaneamente allo
sviluppo motorio, non esistono fasi di sviluppo separate le une dalle
altre, tutto deve essere ricondotto all’unità bio-psicologica della
persona, che va sempre vista come fatto unitario. Il conoscere, agli
inizi, è legato al fare ed alla base di questo fare ci sono il corpo ed
il movimento.
Inoltre, anche alla luce dei dati allarmanti, che indicano che più del
30% dei bambini in età scolare è in sovrappeso e il 10% è in situazione
di obesità, per prevenire tutti gli effetti negativi che causa
(diabete, malattie cardiovascolari, ecc.), è necessario dare più spazio
all’Ed. alla Salute, all’Ed. Alimentare, e dedicare almeno 4 ore
settimanali al Movimento e allo Sport, dalla Scuola Primaria alla
Scuola Secondaria di I e II grado, compresi i corsi serali, visto che
la società moderna toglie sempre più tempo e spazio alle possibilità di
movimento.
Scuola Secondaria di I e II grado, Orario e Obbligo scolastico
4- Orario settimanale: 30/36 (a seconda degli
istituti sc. sec. di I o II grado). Obbligo scolastico fino ai 16 anni
di età. Scuola Secondaria Superiore: 5 anni.
Si ripristinano le ore settimanali di italiano, lingue straniere,
matematica, ecc. Ridurre l’orario settimanale e riportare l’obbligo
scolastico da 10 a 8 anni, con l’unico scopo di tagliare il numero di
insegnanti è disdicevole e controproducente perché si eliminano le
attività di laboratorio e le già scarse possibilità di approfondimento
disciplinare, aumentando il divario che separa la nostra scuola da
quelle europee considerate migliori.
Sostegno
La crescente devianza minorile, non soltanto delle
periferie delle aree metropolitane, con conseguenti fenomeni di
bullismo e dispersione scolastica, la crisi della famiglia, la crisi
socio-economica, i continui flussi immigratori, chiamano la
scuola di oggi a raccogliere nuove sfide: l’integrazione nella scuola e
quindi nel tessuto sociale, non soltanto delle persone diversamente
abili, ma anche delle persone provenienti da culture diverse dalla
nostra, e delle persone con svantaggio socio-culturale – economico. Non
servono classi ghetto, ma progetti coordinati da specialisti per
l’integrazione scolastica e sociale.
L’insegnante di sostegno è lo specialista per l’integrazione scolastica
e sociale.
Occorre ridefinire in questa ottica la figura dell’insegnante di
sostegno.
5- Il nome cambia da insegnante di sostegno a
docente Coordinatore.
- Coordinatore: del team docenti della classe, dell’integrazione
scolastica, degli interventi educativi e didattici (programmazione,
scelte metodologiche, progetti, U.D., lezioni, ecc.), dei rapporti tra
scuola ed extra scuola (famiglia, associazioni, equipe
multidisciplinare, EE. LL., ecc).
- L’insegnante coordinatore è nominato per 25 ore (scuola
dell’Infanzia), 24 ore (scuola Primaria), 18 ore (scuola Secondaria di
I e II grado):
• Nella classe in cui è iscritto un alunno
diversamente abile, qualunque sia il grado di disabilità.
• Nella classe in cui è iscritto un alunno con
svantaggio socio-culturale (certificato dall’equipe multidisciplinare)
• Nella classe in cui è iscritto un alunno di lingua
non italiana per il primo anno scolastico ed eventualmente per i
successivi, ove l’equipe multidisciplinare ne riscontri la necessità
(scarsa integrazione, disadattamento, ecc.).
• In una classe può essere iscritto un solo alunno
con certificazione di disabilità, o di svantaggio socio-culturale o di
lingua straniera, salvo i casi in cui non vi sono classi disponibili.
• E’ riconosciuto agli alunni, diversamente abili,
con svantaggio socio-culturale e linguistico, che frequentano i corsi
serali, il diritto ad avere nella propria classe l’insegnante
coordinatore per l’integrazione (ex sostegno).
- Sono aboliti i rapporti 1 a 2, 1 a 3, 1 a 4, 1 a 138, ecc. perché
rendono impossibile coordinare gli interventi educativo –
didattici e quelli volti all’integrazione scolastica e sociale,
negandone, quindi, il diritto.
- Nella scuola secondaria di II grado sono abolite le Aree AD01, AD02,
AD03, AD04.
La graduatoria (elenco) è unica come per la scuola secondaria di I
grado.
Non vi sono motivazioni pedagogiche valide per la suddivisione in Aree
del sostegno, visto che gli interventi per l’integrazione e quelli
didattico – educativi che si attuano a scuola sono uguali ed anche i
corsi per conseguire la specializzazione sono del tutto identici.
Inoltre la suddivisione in Aree può causare situazioni assurde come
quella della provincia di Siracusa dove l’Area Psicomotoria è stata
completamente cancellata.
- Il titolo di specialista per l’integrazione può essere conseguito
dopo l’abilitazione all’insegnamento.
- Il titolo di specializzazione per l’integrazione è valido per tutti
gli ordini di scuola previo possesso di relativa abilitazione.
- I titoli di specializzazione per il sostegno conseguiti fino all’A/A
2008/2009, sono equiparati ai nuovi titoli di specializzazione per
l’integrazione.
Personale ATA e collaboratori scolastici
6- Il personale di segreteria e i
collaboratori scolastici devono essere presenti in numero
sufficiente al corretto funzionamento degli Istituti Scolastici. (Che
senso ha paragonarne il numero a quello dei carabinieri?)
Graduatorie ad esaurimento e Scuole Private/Paritarie
7- Abrogazione dei commi 3 e 4 del
punto B. 3, lettera f, dell’attuale tabella di valutazione dei titoli
della terza fascia delle graduatorie ad esaurimento del personale
docente ed educativo delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado
(legge n. 143 del 4 giugno 2004, integrata dalla legge n. 186 del 27
luglio 2004 e modificata dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296), che
prevedono: comma 3. il servizio prestato nella scuola dell’infanzia,
nella scuola primaria e in qualità di personale educativo è valutabile
esclusivamente per le graduatorie relative a tali tipi di scuole o di
attività; comma 4. il servizio prestato nella Scuola Secondaria di
primo e di secondo grado è valutabile esclusivamente per le graduatorie
relative a tali tipi di scuole.
Non sussistono motivi per cui il servizio prestato nella Scuola
dell’Infanzia o nella Scuola Primaria non debba essere valutato nella
Scuola Secondaria di I e II grado come servizio non specifico e quindi
nella misura del 50 per cento del punteggio relativo al punto B/1 e
viceversa il servizio prestato nella Scuola Secondaria di I e II grado
non debba essere valutato nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola
Primaria.
Il servizio di insegnamento è servizio di insegnamento in tutti gli
ordini di scuola!
Inoltre, nelle more che si ritorni al modulo di 3 insegnanti,
considerato che il ritorno al maestro unico sta determinando la
riduzione di 1/3 di tutto il corpo docente della scuola primaria, con
un numero enorme di docenti di ruolo in esubero e l’espulsione
definitiva di tutti i docenti precari della scuola primaria, al fine di
dare ancora a tutti i docenti precari della scuola primaria una
possibilità di lavoro, CHIEDIAMO, che il servizio prestato nella scuola
primaria sia valutato al 100%, qualora il docente che ha i titoli
decida di trasferirlo interamente in un'altra classe di concorso
rinunciando alla graduatoria di scuola primaria.
L’anno di servizio militare di leva obbligatorio prestato per lo Stato,
prima o dopo il conseguimento del titolo di studio o abilitazione, deve
essere valutato nella misura del 100% del punteggio previsto al punto
B/1.
Non vi sono motivi per cui un anno di servizio prestato
OBBLIGATORIAMENTE allo Stato italiano non debba essere riconosciuto e
valutato. Il servizio di leva non è stato una scampagnata o una
vacanza, alcune persone hanno subito violenze e riportato problemi
psicologici per il resto della vita, altri hanno subito un
rallentamento nella progressione degli studi e altri ancora hanno perso
la vita!
- Abolizione di Master e diplomifici che con la scusa di aggiornare e
dare “punti” ai docenti, succhiano sangue e si arricchiscono alle
spalle dei precari.
8-
Utilizzo delle Graduatorie ad Esaurimento per il conferimento degli
incarichi annuali, supplenze brevi, “contratti di disponibilità” e per
il reclutamento nelle scuole private e paritarie.
È urgentissimo, correggere e dare delle regole al sistema di
reclutamento degli insegnanti nelle scuole private/paritarie, oppure
separare nettamente, i due sistemi, paralleli, di istruzione pubblica e
privata/paritaria bloccando, a decorrere dal prossimo A/S, la
possibilità di valutare il servizio svolto nelle scuole
private/paritarie nelle graduatorie delle scuole statali.
Oggi non è più ammissibile che il docente che ha ricevuto “la grazia”
di “prestare servizio” nelle scuole paritarie, senza rispettare nessuna
graduatoria e nessuna regola, dopo alcuni anni scolastici scavalchi
docenti che non hanno ricevuto “quella grazia” ma solo la sventura di
aspettare le chiamate dalle scuole statali, rispettando l’ordine delle
graduatorie permanenti o d’istituto!
Centri Territoriali Permanenti
9-
No al ridimensionamento dei CTP (taglio dei corsi serali), che
comportano limitazioni dell’offerta formativa e ulteriori perdite
di posti di lavoro.
Edilizia Scolastica
10- La legge 11 gennaio 1996, n. 23, “Norme per l’edilizia
scolastica” che aggiornava il D.M. 18 dicembre 1975, recante “norme
tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli
indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da
osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”, non è
stata quasi mai attuata. Chiediamo che si cominci a farlo.
Formazione Professionale
11- Lo Stato deve assumersi l’onere della formazione professionale
attivando corsi e indirizzi negli Istituti Professionali Statali e nei
CTP.
Rispettando i diritti dei lavoratori, devono essere eliminati tutti gli
Enti sovvenzionati dallo Stato o dalle Regioni che non sono altro che
dei carrozzoni clientelari, dove si sprecano enormi risorse economiche
e dove, non esistono regole, per esempio si diventa docenti, dirigenti
ecc. senza possedere alcun titolo, ma esclusivamente in virtù di
rapporti di parentela, di amicizia, di clientela elettorale, ecc. con i
gestori di questi enti.
Risorse economiche
• Una ipotesi da non scartare a priori è quella di
recuperare alcuni di quei 130 miliardi di euro di evasione fiscale.
• Altra possibilità per recuperare risorse economiche
è quella di eliminare gli sprechi della classe politica dai livelli più
alti a quelli più bassi: abolizione di sottogoverni (CDA di aziende
pubbliche, consorzi, agenzie, ATO, autority, parchi, aree protette ed
enti vari) e consulenze (attività quasi esclusiva di comuni e province
è la disputa, tra le varie fazioni, per la spartizione dei posti di
sottogoverno che aumentano di anno in anno per accontentare un numero
sempre maggiore di clientele o procacciatori di voti che dir si
voglia), ecc.
• In un periodo di forte crisi economica come quello
attuale sarebbe opportuno eliminare o almeno ridurre le spese per
armamenti e per missioni militari all’estero. Non è inviando
bombardieri e militari dappertutto che un Paese acquista dignità e
rispetto internazionale.
• Stabilire per legge il divieto assoluto di cumulare
stipendi, pensioni ed emolumenti vari erogati dallo Stato, dalle
Regioni o dagli EE. LL.
• Stabilire per legge il tetto massimo per stipendi,
pensioni (70/80 % stipendio) ed emolumenti statali, regionali e degli
EE.LL. in 78000 euro lordi l’anno (6000 euro al mese più la
tredicesima).
Antonino
Monterosso
a.monterosso1966@libero.it
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