No alle assunzioni tramite concorsi per chi è già abilitato!
Data: Martedì, 26 luglio 2011 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Non è d’accordo con il Ministro dell’Istruzione il coordinamento degli studenti aquilani che contesta le dichiarazioni di Mariastella Gelmini, secondo la quale si accederà alle prossime assunzioni attraverso concorsi. Per gli studenti i concorsi non sono uno strumento ammissibile considerato che «la legge 28 marzo 2003, n. 53, afferma che la nostra laurea è abilitante all’insegnamento e consente altresì l'inserimento nelle graduatorie permanenti», spiega in una nota la Dott.a Clara Calvacchi, Rappresentante degli studenti nel Consiglio di Facoltà di Scienze della Formazione e Coordinatore Anief della Provincia dell’Aquila.       
  A contestare le parole della Gelmini sono gli studenti di Scienze della Formazione Primaria, che a differenza di chi possedeva il vecchio Diploma Magistrale, «oltre ad avere un Diploma quinquennale – sottolineano - abbiamo già fatto un concorso a numero chiuso che fa iscrivere alla Facoltà solo i più competenti, abbiamo fatto 54 esami universitari e un esame di Laurea, che la Gemini stessa  ha affermato nel DL, n. 137/2008, abilita all’insegnamento e ha valore di esame di stato».

Al Ministro gli studenti chiedono «un nuovo reclutamento su base Regionale e che la posizione sia data dal voto di laurea». L’unica possibilità riconosciuta dagli studenti di accedere al mondo del lavoro tramite concorso è quella di «chi vuole insegnare in una regione diversa dalla propria, a tutela di chi risiede nel territorio stabilmente», precisano gli studenti.
L’appello dal Ministro si estende anche al Governatore Chiodi, affinché si attivi «per la creazione di nuove graduatorie in Abruzzo, a cui possano accedere tutti gli immatricolati dal 2008 in poi, in possesso di un titolo abilitante costretti alla disoccupazione, mentre i bambini abruzzesi sono seguiti  in molti casi da insegnanti non abilitate (sostegno, inglese)».
La condizione lavorativa ed esistenziale degli studenti di Scienze della Formazione non è solo legata al filo della precarietà come quella dei giovani italiani, ma include anche il disagio dei «residenti nella provincia dell’Aquila che hanno perso casa e lavoro – si legge nella nota - ed è di estrema importanza che possano entrare immediatamente nel mondo del lavoro per insediarsi in quei posti attualmente vacanti o occupati da chi non ha titoli».
 (da Il Capoluogo.it)

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