Non è
d’accordo con il Ministro dell’Istruzione il
coordinamento degli studenti aquilani che contesta le
dichiarazioni di Mariastella Gelmini, secondo la quale si accederà alle
prossime assunzioni attraverso concorsi. Per gli studenti i concorsi
non sono uno strumento ammissibile considerato che
«la legge 28 marzo 2003, n. 53, afferma che la nostra laurea è
abilitante all’insegnamento e consente altresì l'inserimento nelle
graduatorie permanenti», spiega in una nota la Dott.a Clara Calvacchi, Rappresentante
degli studenti nel Consiglio di Facoltà di Scienze della Formazione e
Coordinatore Anief della Provincia
dell’Aquila.
A contestare le parole della Gelmini sono gli studenti di
Scienze della Formazione Primaria, che a differenza di chi possedeva il
vecchio Diploma Magistrale, «oltre ad avere un Diploma quinquennale –
sottolineano - abbiamo già fatto un concorso a numero chiuso che fa
iscrivere alla Facoltà solo i più competenti, abbiamo fatto 54 esami
universitari e un esame di Laurea, che la Gemini stessa ha
affermato nel DL, n. 137/2008, abilita all’insegnamento e ha valore di
esame di stato».
Al Ministro gli studenti chiedono «un nuovo reclutamento su base
Regionale e che la posizione sia data dal voto di laurea». L’unica
possibilità riconosciuta dagli studenti di accedere al mondo del lavoro
tramite concorso è quella di «chi vuole insegnare in una regione
diversa dalla propria, a tutela di chi risiede nel territorio
stabilmente», precisano gli studenti.
L’appello dal Ministro si estende anche al Governatore Chiodi, affinché
si attivi «per la creazione di nuove graduatorie in Abruzzo, a cui
possano accedere tutti gli immatricolati dal 2008 in poi, in possesso
di un titolo abilitante costretti alla disoccupazione, mentre i bambini
abruzzesi sono seguiti in molti casi da insegnanti non abilitate
(sostegno, inglese)».
La condizione lavorativa ed esistenziale degli studenti di Scienze
della Formazione non è solo legata al filo della precarietà come quella
dei giovani italiani, ma include anche il disagio dei «residenti nella
provincia dell’Aquila che hanno perso casa e lavoro – si legge nella
nota - ed è di estrema importanza che possano entrare immediatamente
nel mondo del lavoro per insediarsi in quei posti attualmente vacanti o
occupati da chi non ha titoli».
(da Il Capoluogo.it)
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