Assunzioni non sedano animi: in arrivo proteste e scioperi. A progettare autunno 'caldo' sindacati base, precari e studenti
Data: Lunedì, 25 luglio 2011 ore 07:11:22 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Per l'inizio del nuovo anno scolastico c'è ancora tempo, le regioni più celeri partiranno solo il 12 settembre, ma una parte dei sindacati, personale precario e studenti hanno già la testa rivolta al dopo l'estate: le circa 67mila assunzioni accordate dal Mef e sottoscritte all'Aran da tutte le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto - Cisl, Uil, Snals e Gilda - non hanno cancellato il malcontento per la gestione di un settore, quello dell'istruzione, su cui il governo attraverso le ultime manovre economiche continua ad applicare tagli alle risorse ed agli organici.      
Tra i più critici contro l'operato del governo ci sono ancora una volta i sindacati di base: è di queste ore l'annuncio fatto da Stefano d'Errico, segretario nazionale Unicobas, della proclamazione dello sciopero del comparto scuola per il 7 ottobre, contro quella che definisce, riferendosi alla legge finanziaria approvata alcuni giorni fa, "una controriforma minimalista che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati".
L'Unicobas contesta anche il via libera giunto delle altre organizzazioni di settore al piano di assunzioni: "introduce un'inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera" poiché, sottolinea d'Errico, "la stragrande maggioranza dei neoassunti ha meno di 8 anni di supplenze e percepirà aumenti d'anzianità solo dopo altri 8 anni dall'assunzione, anziché dalla fine del secondo anno".
Tra le novità contestate dall'Unicobas c'è anche il nuovo liceo scientifico, privato del latino, il frazionamento della cattedra di lettere al ginnasio, dove italiano, latino e greco verranno affidati a differenti insegnanti, alcuni dei quali non sarebbero sempre in possesso delle conoscenze necessarie. D'Errico ha fatto anche sapere che "l'Unicobas ha già opposto ricorso al Tar del Lazio contro il riordino delle classi di concorso e sta avviando una class-action nazionale anche per gli insegnanti tecnico-pratici, di geografia, informatica e stenodattilografia, vittime sacrificali designate".
In difesa dei docenti di geografia si è mosso ufficialmente il Consiglio nazionale dell'associazione italiana insegnanti di Geografia scrivendo una lettera di protesta al ministero dell'Istruzione.
Secondo l' Aiig le nuove classi di insegnamento starebbero "producendo pesanti danni a docenti di Geografia, costretti a lasciare la loro sede scolastica, se superati nelle graduatorie da docenti di Scienze con maggior punteggio. Egualmente grave è la condizione dei docenti di Geografia non di ruolo, che non riescono a trovare possibilità di collocazione, scavalcati come sono - conclude l'associazione di geografi - da docenti di altra estrazione disciplinare".
Le proteste prenderanno il via già il primo giorno di settembre, quando gli iscritti al sindacati Sisa si sono dati appuntamento davanti al Miur, per allestire un presidio permanente: alla manifestazione parteciperà anche l'associazione Mida (Movimento insegnanti da abilitare), che ha invitati tutti i docenti precari "non" abilitati ad aderire in "massa. I precari intendono far rivedere i dirigenti dell'Istruzione dall'idea di bandire i nuovi concorsi abilitanti solo in base alle necessità numeriche di ogni regione. In questo modo, con il numero chiuso, tanti candidati docenti, con anni di servizio alle spalle, si vedrebbero sbarrata la strada all'insegnamento. "Questa manifestazione - spiega Barbara Bernardi, coordinatore Mida - non è contro i colleghi abilitati, a cui però ricordiamo che il nostro disagio è più grande del loro. La loro presenza in graduatorie ad esaurimento garantisce in futuro la possibilità di 'conseguire il ruolo', fattore che a tutti noi viene al momento negato". Un appello a rivedere le modalità di accesso ai cosiddetti Tirocini formativi attivi è giunto, in settimana, anche da Maurizio Lupi, vicepresidente dei deputati, e Mario Mauro, parlamentare europeo, entrambi del Pdl. Non stanno a guardare nemmeno gli studenti. Da domani, fino al 5 agosto, almeno 1.500, appartenenti a scuola, università e accademie di formazione artistica, raggiungeranno il villaggio camping Lamaforca, vicino Ostuni, per partecipare al campeggio nazionale studentesco "Riot Village", giunto alla quinta edizione. Dibattiti, talk show, assemblee studentesche, presentazioni di libri si alterneranno alla presenza di ospiti della scena culturale e politica italiana, attorno ad alcuni temi principali, come il diritto allo studio e il rilancio del movimento studentesco nel prossimo autunno: hanno assicurato la loro presenza da Nichi Vendola, governatore della Regione Puglia, Maurizio Landini, della Fiom, Vittorio Agnoletto, leader del Genoa Social Forum, e la a giornalista Giuliana Sgrena.
 (TMNews)

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