Alcune scuole invece di avere un progetto coerente per l’insegnamento della L2 si lasciano traviare dalle mode momentanee.
Data: Giovedì, 21 luglio 2011 ore 20:08:44 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Vi scrivo per un piccolo sfogo a titolo personale anche se rappresento un gruppo sempre più numeroso di gente nella mia stessa barca. Alcuni mesi fa il DS della scuola presso la quale ho insegnato tedesco per tre anni di fila (da precaria storica, 17 anni di precariato, età 44 anni) tutta raggiante mi ha consegnato una copia della circolare in cui si invitavano i DS delle scuole della Lombardia ad incentivare lo studio del tedesco, perché maggiormente richiesto ai diplomati che si accingono ad entrare nel mondo del lavoro. Mi ha detto che dovevo stare tranquilla e che grazie a queste sollecitazioni, la situazione del tedesco sarebbe nuovamente migliorata. Dopo qualche mese mi ha comunicato che era riuscita a formare un’intera prima di tedesco...
Adesso però che cominciano a procedere le usuali pratiche estive, formazione dell’organico, soprannumerari, trasferimenti, utilizzazioni ecc. viene fuori un quadro provinciale (Lecco, ma in tutta Italia il problema è identico) assolutamente desolante della mia classe di concorso, sia alle medie che alle superiori. Ci sono decine e decine di scuole che offrono spagnolo perché l’utenza lo richiede, graduatorie e code di spagnolo esaurite (anche adesso con le nuove GaE della provincia di Lecco si sono iscritti solo 7 docenti a fronte di dozzine di cattedre e spezzoni), carenza di docenti abilitati in questa materia e noi di tedesco invece sempre più disoccupati e disperati. E tutto questo ovviamente è peggiorato ogni anno sempre più rapidamente a causa di:

-    Tagli del monte ore dovuti alla Riforma Gelmini
-    Divieto di formare classi articolate
-    Eccesso di richiesta della lingua spagnola 

Dove andremo a finire? Sicuramente nella disperazione mi iscriverò nelle graduatorie d’istituto per spagnolo, entrando a far parte dell’infinito gruppo di docenti non abilitati (e senza esperienza d’insegnamento) che profittano dell’attuale situazione. Ma mi vergogno tremendamente di andarmi a presentare in classe tentando di insegnare una materia che non ho mai insegnato e che ammetto di non conoscere perché nei vent’anni trascorsi dalla laurea l’ho dimenticata. E questa sarebbe la qualità della scuola?

Il problema sollevato dalla collega è spaventoso! Invece di attrezzarsi cisscuna scuola con un progetto linguistico lungimirante e serio sulla base delle esigenze del terriotrio e sfruttando l'autonomia scolastica, si lascia andare alle  richieste della moda momentanea?  Che succederebbe infatti se tutti i nuovi iscritti chiedessero l'insegnamento del tedesco? o tutti del francese che sta pure scomparendo dalle scuole? serietà e rigore impongono un piano programmatico per variegare l'offerta formativa e garantire le cattedre. (p.a:)

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