Lettere in redazione
Vi scrivo per un piccolo sfogo a titolo personale anche se rappresento
un gruppo sempre più numeroso di gente nella mia stessa barca. Alcuni
mesi fa il DS della scuola presso la quale ho
insegnato tedesco per tre anni di fila (da precaria storica, 17
anni di precariato, età 44 anni) tutta raggiante mi ha consegnato una
copia della circolare in cui si invitavano i DS delle scuole della
Lombardia ad incentivare lo studio del tedesco, perché maggiormente
richiesto ai diplomati che si accingono ad entrare nel mondo del
lavoro. Mi ha detto che dovevo stare
tranquilla e che grazie a queste sollecitazioni, la situazione del
tedesco sarebbe nuovamente migliorata. Dopo qualche mese mi ha
comunicato che era riuscita a formare un’intera prima di tedesco...
Adesso però che cominciano a procedere le usuali pratiche estive,
formazione dell’organico, soprannumerari, trasferimenti, utilizzazioni
ecc. viene fuori un quadro provinciale (Lecco, ma in tutta Italia il
problema è identico) assolutamente desolante della mia classe di
concorso, sia alle medie che alle superiori. Ci sono decine e decine di
scuole che offrono spagnolo perché l’utenza lo richiede, graduatorie e
code di spagnolo esaurite (anche adesso con le nuove GaE della
provincia di Lecco si sono iscritti solo 7 docenti a fronte di dozzine
di cattedre e spezzoni), carenza di docenti abilitati in questa materia
e noi di tedesco invece sempre più disoccupati e disperati. E tutto
questo ovviamente è peggiorato ogni anno sempre più rapidamente a causa
di:
- Tagli del monte ore dovuti alla Riforma Gelmini
- Divieto di formare classi articolate
- Eccesso di richiesta della lingua spagnola
Dove andremo a finire? Sicuramente nella disperazione mi iscriverò
nelle graduatorie d’istituto per spagnolo, entrando a far parte
dell’infinito gruppo di docenti non abilitati (e senza esperienza
d’insegnamento) che profittano dell’attuale situazione. Ma mi vergogno
tremendamente di andarmi a presentare in classe tentando di insegnare
una materia che non ho mai insegnato e che ammetto di non conoscere
perché nei vent’anni trascorsi dalla laurea l’ho dimenticata. E questa
sarebbe la qualità della scuola?
Il problema sollevato dalla collega è
spaventoso! Invece di attrezzarsi cisscuna scuola con un progetto
linguistico lungimirante e serio sulla base delle esigenze del
terriotrio e sfruttando l'autonomia scolastica, si lascia andare
alle richieste della moda momentanea? Che succederebbe
infatti se tutti i nuovi iscritti chiedessero l'insegnamento del
tedesco? o tutti del francese che sta pure scomparendo dalle scuole?
serietà e rigore impongono un piano programmatico per variegare
l'offerta formativa e garantire le cattedre. (p.a:)
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