Il miracolo delle 67mila assunzioni! Un pellegrinaggio al Miur per ringraziare.
Data: Giovedì, 21 luglio 2011 ore 17:36:10 CEST
Argomento: Redazione


Per grazia ricevuta! Leggendo il comunicato della Cisl scuola http://www.cislscuola.it/content/20110721-accordo-allaran-costo-accettabile-risultato-straordinario sembra proprio che i 67mila precari che saranno assunti  debbano fare un pellegrinaggio fin nelle più recondite sedi ministeriali  per ringraziare della magnanima  elargizione la ministra Gelmini e Brunetta,  proprio perché da anni sono in attesa della stabilizzazione che ora è venuta come per miracolo e i miracoli vogliono penitenze: un auto da fè? E  probabilmente la Cisl Scuola chiederà pure di portare  qualche cero o degli oboli, magari in natura, all’Aran per lo straordinario risultato ottenuto. Nel giro di qualche anno infatti quello che era un diritto e una garanzia, gli accordi contrattuali, si sono tramutati in un favore, una benevolenza, una graziosità; e se poi si perde qualcosa in termini stipendiali, in fondo cosa volete che sia di fronte a tanta grandiosa grazia.
Nel medioevo forse vigevano le stesse regole nei confronti del feudatario che oltre alla jus primae noctis pretendeva obbedienza e servilismo. Il punto che sembra sfuggire al sindacato così vicino alle scelte del governo non è tanto la quantità della perdita economica che i neo assunti subiranno, ma la qualità di ciò che sopporteranno, l’umiliazione per non essere considerati come i loro colleghi assunti solo un anno prima. “Chi parla di un accordo che impone forti penalizzazioni non sa quel che dice, o è in malafede. La sola eliminazione di una fascia stipendiale, senza alcun intervento sui meccanismi e sui tempi delle ricostruzioni di carriera, comporta per tutti un sacrificio modesto e in molti casi del tutto inesistente; in compenso si mette fine ad una situazione che si trascinava da anni, col lavoro precario talmente esteso da sfiorare, per il personale ata, il 30% dell’organico.” Ringraziate il signore, insomma, se siete stati chiamati in ruolo e accendete ceri perché al peggio non c’è fine. Che detta in una cattedrale, durante una carestia, potrebbe pure valere e fare effetto, ma predicata nel terzo millennio da una organizzazione sindacale, che si dice moderna e democratica, e in un portale internet ha altro timbro anche perché, chiediamo: cosa sarebbe successo se tutte le Oo. Ss. si fossero rifiutati come ha fatto la Flc.Cgil di firmare l’intesa? Cosa avrebbe potuto fare il governo, nelle persone dei ministri? Una ritorsione? Non assumerli? Fare le bizze? O forse pure ricattare? Il problema dunque più che la quantità della perdita  è la qualità dell’accordo e  questo continuo appiattirsi sui diktat del governo che in cambio del lavoro (e quanto bisogno ce ne sia lo si cogliamo nel nostro piccolo dai comunicati che riceviamo) pone contropartite indecorose per la dignità di tanti professionisti. E se il lavoro è un diritto, perché non dovrebbero essere riconosciti tutti i diritti e i riconoscimenti a esso collegati?  Ma Cisl dice pure:”Non si parli, per favore, di un'inesistente "lesione dei diritti" quando si tratta di scelte affidate alla contrattazione, del tutto analoghe a quelle che tante altre volte, in passato, sono state fatte - unitariamente - intervenendo sui percorsi di carriera; scelte che sono per loro natura circoscritte nel tempo, perchè valgono sino al successivo rinnovo contrattuale.” E appunto, fino al prossimo rinnovo contrattuale che finora è stato sempre migliorativo dacché il sindacato esiste, tranne nell’ultimo periodo che ha conciso con la separazione e la frattura delle più forti organizzazioni dei lavoratori, per cui ormai quando c’è in gioco una proposta che emana da governo già si può presumere in anticipo chi è favorevole e chi contrario.

Pasquale Almirante
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