Scuola, scontro su ricostruzione di carriera
Data: Lunedì, 18 luglio 2011 ore 20:36:58 CEST
Argomento: Rassegna stampa


30.500 docenti e 36.700 Ata a partire dal prossimo anno scolastico saranno immessi in ruolo con piena soddisfazione della ministra Gelmini che continua però a dire essere la scuola non uno stipendificio ma un luogo di studio serio e che bisogna sia valutare e sia monitorare senza lasciarsi prendere da passioni che non siano la stretta osservanza delle regole. In Sicilia, secondo una attendibile proiezione della Cisl, dovrebbero sistemarsi 2.247 Ata e soli 125 docenti, distribuiti fra primaria e secondaria di primo e secondo grado e che sono praticamente una goccia nel deserto della disperazione, considerato pure che, per quanto riguarda i professori, ben 2.284 sono andati in pensione, che sono state tagliate 2.534 cattedre e che c'è un esubero di personale pari a 1.998. Non siamo in grado di farci i conti, ma la situazione del lavoro nella istruzione è seria, visto pure che i sovra numerari se non si riesce a collocarli nell'organico funzionale, a disposizione cioè della scuola, saranno costretti o a cambiare classe di concorso o a trasferirsi, fermo restando pure il licenziamento se nell'arco di alcuni anni non troveranno una cattedra disponibile. Ma il grottesco non finisce qui. La funzione pubblica, convocando i sindacati per il prossimo 19, ha fatto sapere che le stabilizzazioni non devono pesare per un solo grammo sulla finanziaria e le ha pure subordinate a un possibile intervento sul contratto di lavoro. E siccome i numeri non amano risultati sibillini, si tratterebbe di non concedere ai neo immessi in ruolo i proventi economici dovuti dalla ricostruzione di carriera che sono appunto previsti per contratto. Se infatti si guarda bene l'intricato arcipelago del precariato si scorgono professori con decenni (e altri decenni ancora) di supplenza sulle spalle il cui credito nei confronti dello Stato, che li ha sempre pagati senza i dovuti miglioramenti fin dal primo anno di servizio, farebbe scattare parecchie migliaia di euro che moltiplicati per 67mila darebbero numeri spropositati per un Governo sul ciglio del burrone. E' difficile dire cosa diranno il 19 i sindacati e se accoglieranno questo aut-aut, ma con ogni probabilità si spaccheranno fra l'urgenza di stabilizzare e l'affermazione del diritto contrattuale.

Pasquale Almirante - La Sicilia del 17 luglio 2011





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