30.500
docenti e 36.700 Ata a partire dal prossimo anno scolastico saranno
immessi in ruolo con piena soddisfazione della ministra Gelmini che
continua però a dire essere la scuola non uno stipendificio ma un luogo
di studio serio e che bisogna sia valutare e sia monitorare senza
lasciarsi prendere da passioni che non siano la stretta osservanza
delle regole. In Sicilia, secondo una attendibile proiezione della
Cisl, dovrebbero sistemarsi 2.247 Ata e soli 125 docenti, distribuiti
fra primaria e secondaria di primo e secondo grado e che sono
praticamente una goccia nel deserto della disperazione, considerato
pure che, per quanto riguarda i professori, ben 2.284 sono andati in
pensione, che sono state tagliate 2.534 cattedre e che c'è un esubero
di personale pari a 1.998. Non siamo in grado di farci i conti, ma la
situazione del lavoro nella istruzione è seria, visto pure che i sovra
numerari se non si riesce a collocarli nell'organico funzionale, a
disposizione cioè della scuola, saranno costretti o a cambiare classe
di concorso o a trasferirsi, fermo restando pure il licenziamento se
nell'arco di alcuni anni non troveranno una cattedra disponibile. Ma il
grottesco non finisce qui. La funzione pubblica, convocando i sindacati
per il prossimo 19, ha fatto sapere che le stabilizzazioni non devono
pesare per un solo grammo sulla finanziaria e le ha pure subordinate a
un possibile intervento sul contratto di lavoro. E siccome i numeri non
amano risultati sibillini, si tratterebbe di non concedere ai neo
immessi in ruolo i proventi economici dovuti dalla ricostruzione di
carriera che sono appunto previsti per contratto. Se infatti si guarda
bene l'intricato arcipelago del precariato si scorgono professori con
decenni (e altri decenni ancora) di supplenza sulle spalle il cui
credito nei confronti dello Stato, che li ha sempre pagati senza i
dovuti miglioramenti fin dal primo anno di servizio, farebbe scattare
parecchie migliaia di euro che moltiplicati per 67mila darebbero numeri
spropositati per un Governo sul ciglio del burrone. E' difficile dire
cosa diranno il 19 i sindacati e se accoglieranno questo aut-aut, ma
con ogni probabilità si spaccheranno fra l'urgenza di stabilizzare e
l'affermazione del diritto contrattuale.
Pasquale
Almirante - La Sicilia del 17 luglio 2011