Incertezza a scuola
Data: Lunedì, 04 luglio 2011 ore 14:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Pasquale AlmiranteMai la scuola ha vissuto un periodo di così certa incertezza; e non solo sul versante della riforma, ma soprattutto su quello dei docenti che ad ogni pur minimo starnuto della ministra Gelmini avvertono tempeste. E a ragione, e sia per i professori di ruolo e sia per i precari ai quali si aggiunge il personale Ata. A parte le diffidenze per la manovra finanziaria, un angolo di ansia riguarda il ritardo del bando di concorso per 2380 posti di dirigente che, promesso entro fine giugno, ora dovrà essere prima discusso, il prossimo 5 luglio, con le organizzazioni sindacali. Perché questo ripensamento? Forse perchè è previsto l’accorpamento di quasi 4mila istituti e quindi molte presidenze salteranno con la segreteria? E perché spendere 47milioni di euro per un concorso al quale parteciperanno 150mila docenti ma per posti che sicuramente saranno ancora dimezzati? Infatti finora non è data sapere la ripartizione del contingente per ciascuna regione, mentre le scuole con meno di 500 alunni avranno la reggenza e quelle non accorpabili, di montagna, un preside a tempo parziale. Incertezze alle quali si aggiungono quelle sugli scatti di anzianità e il contratto di lavoro che si prevede rimangano bloccati per un altro anno, fino al gennaio 2014 oltre ai tre già decisi con la finanziaria dell’anno scorso. Contestualmente l’accorpamento di molte classi di concorso fa intravedere il licenziamento di parecchi docenti di ruolo che si aggiungeranno alla schiera dei precari, chiamati perfino per gli esami di stato o a ricoprire posti vuoti, ma poi cacciati quando non fanno più comodo. E sempre nei campi della incertezza sembra pure aggirarsi una bufala, portata o dalla CislScuola, che giura per l’assunzione per quest’anno di circa 65mila precari, o dall’Anief, che dubita perfino della gradualità triennale della loro nomina: chi tiene la bufala al guinzaglio? E in attesa di sapere un contingente di 20mila abilitati in scienza della formazione e strumento musicale ha messo le tende davanti a Montecitorio per protesta, dopo la beffa di vedersi riconosciuto un emendamento, che consentiva di passare nelle graduatorie a esaurimento, ma che poi per misteri ministeriali è stato cassato. Ma l’incertezza principe fungheggia nei ritardi che stanno accumulando gli uffici periferici nella stesura della graduatorie a danno delle nomine e di un inizio d'anno regolare.

Pasquale Almirante - La Sicilia del 3 luglio 2011





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