La falcidia del personale ATA
Data: Lunedì, 04 luglio 2011 ore 07:43:36 CEST
Argomento: Sindacati


In 3 anni sono stati cancellati 44.500 posti ATA, in più i risparmi realizzati non sono stati reinvestiti nelle scuole o nel sistema istruzione/formazione, creando difficoltà al funzionamento ordinario. E ora incombe l'ulteriore taglio di 14.166 posti per il prossimo anno.
Il lavoro aumenta, dunque, ma le condizioni di lavoro peggiorano, il salario diminuisce (blocco degli scatti, blocco del contratto, mancato pagamento dell'una-tantum, aumento del costo della vita), molti precari non avranno più il rinnovo del contratto di lavoro.                        
  In molti casi i laboratori non potranno essere utilizzati per mancanza di personale tecnico.
Le molestie burocratiche tormentano Dsga, amministrativi, dirigenti e docenti (Invalsi, voti scrutini primo quadrimestre, curriculum professionale docenti, dati iscrizioni alle superiori, permessi L. 104, rilevazioni finanziarie, compilazione graduatorie). Apertura e chiusura delle sedi scolastiche, vigilanza su alunni e studenti, assistenza agli alunni con disabilità, supporto all'attività didattica, pulizia dei locali sarà un'impresa titanica, dato l'organico ridotto ai minimi termini dei collaboratori scolastici.
Le incongruenze e l'improvvisazione con cui sono state stilate le tabelle sugli organici, lungi dal razionalizzare e creare efficienza, provocano confusione come dimostra l'aumento del contenzioso con le famiglie e tra i lavoratori.
La gravità e la casualità di questi tagli, che pesano sulla qualità del servizio, sul diritto allo studio e sulla sicurezza, hanno indotto il Tar Lazio, sulla base del ricorso FLC, a sollevare la questione di legittimità davanti alla Corte Costituzionale.  (da Flc-Cgil)

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