Siracusa: Nuovi ''tagli'' in vista, i sindacati si appellano al prefetto. Messina: Nuova stagione di proteste contro i tagli nelle scuole.
Data: Venerdì, 01 luglio 2011 ore 08:41:56 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Siracusa: Nuovi "tagli" in vista, i sindacati si appellano anche al prefetto.


Gazzetta del Sud
Il sindacato confederale era già da qualche mese sul piede di guerra di fronte alla certezza che nell'organico scolastico provinciale, per il 2011/12, i "tagli" avrebbero riguardato, nel personale non docente, 98 collaboratori scolastici, 28 assistenti amministrativi e 10 assistenti tecnici. Ma le ultime notizie giunte dall'Ufficio scolastico regionale (tagli per altri 18 assistenti amministrativi e 3 collaboratori) hanno spinto i segretari provinciali di Flc-Cgil, Cisl-Scuola e Uil-Scuola, rispettivamente Paolo Italia, Patrizia Epaminonda e Mario Rubino, a chiedere – e ottenere – un incontro in Prefettura, avvenuto ieri mattina, mentre in parallelo al vertice di piazza Archimede un sit-in di precari dell'istruzione ha avuto luogo presso l'Ufficio scolastico territoriale.
«È una coincidenza molto strana» dice Paolo Italia, riferendosi al fatto che oltre alla nostra la provincia più colpita dai tagli è quella di Messina. «In entrambe le realtà – prosegue – la carica di dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale è vacante: è stato semplice colpire i due anelli deboli della catena in Sicilia. In questo modo si scatena una guerra fra poveri, e rimango allibito di fronte all'atteggiamento passivo della classe politica nostrana. Al cospetto del depauperamento delle nostre risorse non si batte ciglio». Al prefetto Carmela Floreno è stato fatto presente da Patrizia Epaminonda che «questa prevista riduzione rinforza l'idea, in questa fase, che ci si trova davanti all'elemento più vulnerabile del circuito lavorativo, ed è bene ricordare che si va a danneggiare quel personale qualificato che percepisce gli stipendi più bassi del comparto del pubblico impiego». Ridurre al minimo la sofferenza del settore: questo, insomma, è l'obiettivo per il quale il sindacato chiede l'intercessione della Prefettura. «Altrimenti il rischio – ha sottolineato Mario Rubino – è che venga messo in ginocchio il nostro sistema di istruzione pubblica, che lederà il diritto a una buona scuola per i bambini, gli adolescenti, gli adulti». Dal prefetto è giunta una risposta di piena apertura, con la garanzia di attivare subito tentativi di mediazione.
 Santi Pricone


Messina: Nuova stagione di proteste contro i tagli nelle scuole
Gazzetta del Sud di Riccardo D'Andrea
Il copione è sempre lo stesso, così come i protagonisti e il periodo in cui viene recitato. Da qualche anno ormai sulla vicenda della riduzione degli organici scolastici si sprecano fiumi d'inchiostro. Lavoratori e sindacati affilano già le armi. Da difendere ci sono centinaia di "posti", sui quali, ancora una volta, si abbatte la mannaia del ministero dell'Istruzione. "Lacrime e sangue" anche per l'anno 2011/2012. I numeri snocciolati dalle parti sociali parlano chiaro. La provincia di Messina dovrà fare i conti con lo sfoltimento di 426 unità di personale. Che peggiora una situazione deficitaria. Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda sono sul piede di guerra. Anche perché l'entità del ridimensionamento va al di là di quanto si pensasse. In parole povere ha il sapore della beffa, alla luce di quanto comunicato pochi giorni prima. «Per il prossimo anno scolastico si prospetta una situazione gravissima», commentano i segretari provinciali Graziamaria Pistorino, Laura Fleres, Calogero Lama, Antonino Princiotta e Santino Marchetta. A seguito dell'incontro del 29 giugno a Palermo, sulla ripartizione degli organici del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, le organizzazioni sindacali hanno appreso di una diversa distribuzione dei tagli, addirittura raddoppiati rispetto a quanto reso noto nella precedente riunione del 24 giugno: «In un primo momento – affermano – risultavano 173 collaboratori, 44 assistenti amministrativi e 11 assistenti tecnici in meno, per un totale di 228 unità». Al danno, però, si è aggiunta la beffa. «Poi – spiegano – è emerso che si perderanno 155 ulteriori collaboratori e 43 amministrativi». Morale della favola: 426 posti di lavoro sottratti ad un territorio in cui ci sono 145 istituti. Manco a dirlo, la provincia di Messina sarà quella più tartassata tra quelle siciliane, con un taglio del 32% del personale. Una situazione inaccettabile, che ha spinto le parti sociali a chiedere l'intervento del prefetto Alecci, dal quale sono state ricevute ieri mattina. Dopo un confronto sulle cifre, il rappresentante del governo ha garantito che trasmetterà una lettera all'Ufficio scolastico regionale, dove, tra le altre cose, oggi è previsto un vertice per la definizione degli organici. In attesa di risposte concrete, inoltre, le parti sociali terranno alti i toni della protesta, effettuando, da stamani, un presidio davanti al Provveditorato di via Bonino. «I tagli penalizzano ancor di più il comparto dell'istruzione messinese», afferma Laura Fleres, segretario provinciale della Cisl Scuola. Secondo la quale alla base c'è un meccanismo automatico di assegnazione del personale nei vari istituti: «Ciascuno di essi invia tutti i dati direttamente al Ministero e al Provveditorato regionale. Il sistema informatico, però, è tarato su parametri che considerano gruppi non superiori a 10 plessi. La loro dislocazione nel territorio peloritano fa sì che molte sedi non vengano contemplate, in primis quelle situate nei centri di montagna e nelle piccole isole».
«Dal report regionale di parte sindacale – aggiunge il segretario provinciale della Flc Cgil Graziamaria Pistorino – la provincia che registra una variazione eclatante è Messina, che subisce una sforbiciata di 426 unità. Ci si giustifica con la riduzione del numero degli alunni, soprattutto a Messina, con un calo di 1385 iscrizioni. Ma la tesi non regge, perché a Catania la diminuzione è di 1818 studenti. e il taglio del 19% rientra nella media regionale del 21%.
Oggi si saprà se il Ministero avrà corretto il tiro dopo la richiesta di aggiustamenti a beneficio della provincia peloritana.







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